Boys Giovani 2010-2011: Amarcord Stampa
Martedì 08 Febbraio 2011 18:20

Negli occhi dei più anziani, si possono cogliere i ricordi di ciò che è stato, e di quanto essi contribuirono a onorare la  nostra città nei momenti di maggiore gloria, sia a livello italiano che a livello europeo.

Loro sono stati i veri protagonisti di quei fantastici anni dove Parma era al centro delle cronache sportive, una piccola città che era diventata famosa per una squadra che faceva scintille. E noi giovani ci perdiamo nei loro racconti, una voglia di sapere ci assale, e al contempo continua a crescere la nostra passione in quello che facciamo, sperando un domani di meritarci di essere i loro successori. Diversi sono gli episodi che ci hanno colpito, uno su tutti è proprio di Wembley, la crociata inglese. Ci hanno raccontato infatti che, per la prima finale europea, c'era un entusiasmo mai visto tra i tifosi,  una sensazione mai provata, un qualcosa di nuovo, che non si sapeva nemmeno come affrontare, della serie “Il ragazzo di campagna va in città”. Nelle riunioni del Gruppo, i ragazzi, fecero molta fatica a decidere quale coreografia preparare e come affrontare questa trasferta, poiché fu un vero e proprio esodo, la città era deserta, e non fu certo semplice coordinare una massa critica di tali dimensioni. Alla fine, si scelse una coreografia con dei palloncini colorati. Una volta arrivati a Londra, i nostri fecero molta fatica a fare entrare le aste delle bandiere, e delle bandierine, come del resto succede qui ora. In Italia, in quel periodo, c'era ancora molta libertà di azione. Queste difficoltà infatti spiazzarono i ragazzi, poiché per loro, abbandonare lo striscione non esisteva assolutamente, quell'ipotesi non era per nulla contemplata. Alla fine, dopo non poche vicissitudini, si riuscì a farlo entrare, a portare il nome di Parma in Europa! E quella presenza, fu onorata da uno stupendo 3 a 1 che coronò il sogno di quel “paese” d' Italia salito alla ribalta, che si prendeva la fetta di storia che meritava. L'abbraccio dei ragazzi fu emblematico, e forse, qualcuno di loro, ancora non ci crede di aver contribuito a una tale vittoria. Andando avanti nel tempo, un'altro fatto che ci ha colpito tra tutti quelli che ci hanno raccontato è stato lo sfortunato incidente accaduto allo striscione durante la trasferta in quel di Reggio Calabria. Ci raccontano infatti che già all'andata, sul pullman c'era più caldo del solito, soprattutto nei sedili posteriori. E, al ritorno, poi successe il peggio, il pullman prese fuoco! Subito si decise di scendere in massa, ma poi, alcuni dei ragazzi tentarono in vano di recuperare lo striscione. I più responsabili però capirono al volo che uno striscione si poteva rifare, e non valeva la pena di mettere a repentaglio la vita dei ragazzi tra le fiamme. Alcuni dei ragazzi furono accompagnati in un Hotel in zona da autisti di passaggio, ed addirittura si fermò un carro da morto a prestare soccorso, che inevitabilmente scatenò l'ilarità generale! Per di più, i nostri si trovavano sul Pollino, e quindi patirono un freddo inenarrabile, perché le felpe si erano bruciate sul pullman. Ultimo dei racconti, ma non per importanza,  è quello del magico spareggio a Bologna, che ha sancito una volta per tutte che l'Emilia siamo noi! Che entusiasmo, quella notte! E' stato un'altro esodo, una partita sentitissima, come recitava lo striscione “90 minuti di battaglia per onorare la maglia”. E così è stato, quella notte magica, ognuno si è sentito parte rappresentante di questa nostra città, ed era tanta l'adrenalina quanta era la voglia di cantare e di incitare i Crociati alla vittoria. Le prospettive non erano delle migliori, la sconfitta all'andata aveva rischiato seriamente di mandarci in serie B. Ma fu proprio perché era un momento di vero bisogno, che tutta Parma si mobilitò, e i Boys fecero 20 pullman divisi secondo compagnie e secondo le squadre di calcetto del torneo. Dentro lo stadio poi, era una bolgia vera e propria! C'era un muro umano, ed era difficile coordinare i cori da quanto entusiasmo si respirava. Il gol di Gilardino ha coronato poi i sogni di tutti i tifosi, con il suo esultare sotto la curva, il vero emblema di quell'anno!  Insomma, è proprio vero che chi non le ha vissute, non può capirle certe cose, ma è comunque importante trarne spunto per una crescita sia interiore che a livello di Gruppo. Queste esperienze, ci fanno capire quanto sia stato e sempre sarà importante tifare e seguire la nostra squadra, nella buona e nella cattiva sorte, senza mai arrendersi e continuando a lottare. La storia insegna che le soddisfazioni arrivano, e se poi sono meritate, sono ancora più godute! E quindi noi giovani continueremo sempre a seguire la nostra squadra, con sempre crescente grinta ed entusiasmo!

VIVERE BOYS PER VIVERE!

 

Parma-Anversa 12 Maggio 93: Finale Coppa delle Coppe

12 Maggio 1993: Finale Coppa delle Coppe, Parma - Anversa.

Il Parma e i suoi tifosi, entrano nella storia del calcio europeo.