Riportiamo qui di seguito il nostro articolo apparso su La Voce di Parma il 23 gennaio 2013..  

Il nostro Parma domenica ottiene un punto, pareggiando col Chievo,  risultato che se sommato all’imbattibilità casalinga dà l'impressione di una squadra forte, che non si arrende e che è in grado di cavarsela nella maggior parte delle circostanze! Arriva anche il goal, di Belfodil, su imbeccata di Sansone, che ci fa credere per alcuni minuti nei 33 punti visto che la squadra di casa non ha mostrato poi grandi iniziative. Lo stesso si può dire della tifoseria di casa, presente col solito striscione “North Side”: un tifo mediocre e poco colorato, aiutato in larga parte dal rimbombo offerto dalla tettoia. Ma poi ecco il pareggio, pesante come un macigno, dell’ ex gialloblù crociato. Analizzando però la giornata da un punto di vista più ampio, per noi è come se fosse stata una vittoria, poiché eravamo presenti al Bentegodi, al nostro posto, dove saremmo dovuti essere ogni maledetta domenica. Ancora una volta è stato sbugiardato il sistema Tessera del Tifoso, questo giro addirittura doppiamente! Era disponibile l’opzione “Porta un amico”, con la quale l’obbiettore della tessera avrebbe potuto acquistare il biglietto per il settore ospiti ed assistere all’incontro se fosse stato accompagnato da un tifoso fidelizzato che “garantiva” per lui. Ebbene, una volta arrivati davanti ai tornelli, questo sistema si è mostrato inefficace poiché alcuni dei ragazzi che avevano ottenuto il biglietto in questa maniera hanno avuto intoppi all’ingresso, e solo l’intervento degli steward ha potuto sbloccare la situazione aprendo artificialmente l’entrata. Noi invece eravamo in possesso del biglietto per il settore “non tesserati”, a Verona infatti è presente uno spicchio destinato a chi è sprovvisto di tessera. Tuttavia quel settore era chiuso, e gli steward ci hanno fatto confluire nel settore ospiti assieme ai tesserati, presenti in non più di 80 unità. Dunque domenica il sistema della Tessera ha fallito due volte, ed ancora ci si interroga sull’utilità di questo prodotto, quando poi chi ne è in possesso non si trasforma di certo in un buon cittadino come per magia. Ad interrogarsi è anche il capo della Polizia Manganelli, che in settimana ha rilasciato dichiarazioni che fanno ben sperare per il prossimo anno ecco le sue parole a riguardo: “Ha comportato forzature come dover fare un percorso di guerra per l’acquisto di un biglietto: speriamo di tornare presto alla normalità e che mia zia possa portare la sua nipotina allo stadio senza la tessera del tifoso né il documento di riconoscimento”. Ma in un calcio ormai moribondo, che ha confermato ai vertici i suoi aguzzini, come Beretta ed Abete, dubitiamo seriamente che la situazione possa cambiare. E' giunto il momento che si pongano seriamente qualche domanda, anche alla luce dei fatti più recenti. La tessera non ha portato gente allo stadio, e non ha ridotto il numero di incidenti, semplicemente ha trasformato in capro espiatorio di tutti i mali del calcio le tifoserie organizzate, l’unica parte ancora sana e sincera di questo calcio agonizzante, “…in questo mondo di ladri!”

TRASFERTE LIBERE!

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