La vergogna dei fischi Stampa
Giovedì 15 Novembre 2012 09:22

Riportiamo qui di seguito il nostro articolo apparso su La voce di Parma il 14 novembre 2012..

A Parma sembra mancare il concetto di attaccamento alla squadra al tifoso medio.Soprattutto, oltre a essere spettatore più che tifoso, sembra esserci sempre la presunzione di erigersi al ruolo di allenatore, dispensando pareri ed opinioni gratuite e spesso infondate. Perché il tifoso medio ha fischiato domenica? Vuole salvarsi? Mancano 24 punti a parecchie giornate dalla fine; vuole andare in Europa? Ma a far che? In casa si facevano 2000 paganti in semifinale di coppa UEFA ed in trasferta quando andava bene facevamo 3 pulmini! Nessuno desidera l'Europa, qualora fosse così il Tardini avrebbe dovuto essere un catino, invece no, stadio semideserto, silenzioso, senza una bandiera se non le nostre ed una in tribuna centrale. Per una volta invertiamo il punto di vista:  noi se fossimo stati in campo avremmo fischiato il Tardini. Il dodicesimo uomo è il giocatore più penoso visto in campo, molle sulle gambe, spesso precipitoso nelle conclusioni, e purtroppo a differenza degli 11 in campo non si può cambiare. A parte l’episodio dei fischi, domenica è stata una giornata particolare. Il nostro pensiero era rivolto prima di tutto al ricordo di Marco Comelli, il “Como”, vecchio leone della Nord venuto a mancare due anni fa. Tutti lo conoscevano e nonostante andasse allo stadio da più di vent’anni il suo spirito era rimasto il medesimo e frequentava assiduamente la sede prendendo parte alle attività del Gruppo con la stessa grinta e voglia di fare di un ragazzo giovane. Il suo ricordo è vivo  e ben impresso nella mente di tutti noi, anche dei più giovani che hanno avuto modo di stargli vicino pure in trasferta. La sua prematura scomparsa ha lasciato un segno indelebile, e lo striscione che abbiamo esposto esprime chiaramente i nostri pensieri: “L’ ONORE DI PARMA IN ALTO HAI TENUTO A TE VA IL NOSTRO SALUTO…CIAO COMO”. Inoltre, domenica ricorreva l’anniversario della morte di Gabriele Sandri. Cinque anni fa l’agente di polizia Spaccarotella esplose un colpo di pistola che attraversò l’autostrada e che colpì a morte Gabriele Sandri, che si trovava in automobile nell’autogrill di Badia al Pino. Un gesto scellerato che costò la vita ad un giovane, e che avrebbe potuto causare altre vittime qualora la pallottola avesse centrato un’auto di passaggio. Come se non bastasse, recentemente è stata sollevata pure una polemica riguardante il risarcimento concesso alla famiglia di Gabriele, considerato dall’opinione pubblica alla stregua di un palliativo delle ire degli Ultrà verso le forze dell’ordine. Evidentemente qualcuno non ha afferrato bene la situazione e tenta ancora una volta di gettare fango sugli Ultrà, su chi è stato veramente vicino alla famiglia di Gabriele, su chi tuttora lotta per tenere alta l’attenzione, affinché episodi del genere non si ripetano più.”MAI SARA’ DIMENTICATO UN ULTRAS UCCISO DALLO STATO GABRIELE VIVE” chiarisce la nostra posizione. La vicenda giudiziaria ormai è stata archiviata, ma la vera giustizia non sarà mai ottenibile, da un lato perché nessuna sentenza potrà restituire ai suoi cari la vita di Gabriele, dall’altro perché un poliziotto non sarà mai trattato alla pari di un normale cittadino. Non resta che continuare per la nostra strada a tenere vivo il ricordo di Gabriele, altro che vendette e violenze, per dimostrare ancora una volta chi è il vero delinquente, se noi o chi ci vuole fuori dai giochi.  Infine, domenica avevamo anche motivo di festeggiare, poiché rientrava dalla diffida un ragazzo dei nostri, ingiustamente allontanato dagli stadi per un anno nonostante fosse stato assolto in sede di giudizio. Finalmente è tornato con noi al suo posto, e non potevamo che esserne entusiasti! L’abbiamo salutato con uno striscione di “bentornato”, e insieme a lui abbiamo fatto il tifo con tutta la grinta che avevamo in corpo. E’ stata una giornata veramente intensa e piena di emozioni, più fuori che dentro il campo, ed è stato ancor più forte vivere tutto questo assieme, come un gruppo, facendo fronte comune per superare le difficoltà e per andare oltre. Non è stato semplice per fare il tifo pensando alle tristi ricorrenze. Tuttavia siamo certi che il Como avrebbe voluto così, che si continuasse a cantare e che si desse il massimo! E noi anche in nome suo abbiamo incitato il Parma per tutta la partita! Il tifo di oggi non è stato nemmeno male, in alcuni momenti siamo stati d’impatto nonostante l’andamento della partita. Noi, per le prossime partite ci saremo a sostenere quella maglia, sempre e comunque, e chi invece preferisce fischiare i giocatori, farebbe meglio ad andarsene a teatro. In nord non si fischia, si canta e si sostiene la squadra! Le critiche devono essere costruttive e non distruttive e casuali! Adesso non è proprio il momento di demotivare i giocatori, ma piuttosto di tirar fuori la voce e di spingerli alla vittoria! Se poi ci sarà un motivo vero per farlo, anche noi contesteremo, ma non certo adesso quando i giochi sono ancora aperti e il Parma sta mostrando di saper mordere. Smettiamola di essere tifosi ipocriti e vergogna a chi ha fischiato.

 

Striscione in ricordo del "Como" uno dei vecchi della Nord, venuto a mancare due anni fà.

 

Esposto contro il Siena domenica lo striscione per Gabriele Sandri ragazzo ucciso da un colpo di pistola sparato da un'agente di Polizia.

 

Lo striscione per Rocco uno dei nostri diffidati ritornato finalmente tra di noi sugli spalti..Bentornato Rocco!!