“Con il tifo libero stadi pieni e beneficenza”: ecco la risposta del sig. Roberto Masucci Stampa
Con il tifo libero: - Stadi pieni e beneficenza
Mercoledì 27 Giugno 2012 08:57

Qualche mese fa avevamo lanciato l’iniziativa “Con il tifo libero stadi pieni e beneficenza”, con la quale proponevamo di aprire settori ospiti per non tesserati e devolvere l’incasso alle popolazioni colpite da calamità naturali (allora alluvione in Liguria e Toscana, oggi terremoto in Emilia, per esempio). Noi e altre tifoserie abbiamo raccolto migliaia di firme e abbiam cercato di far arrivare la proposta a chi di dovere, chiedendo a tutti dialogo e di prendersi le proprie responsabilità.

 

Siamo riusciti ad arrivare anche all’Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive, quell’organo che ha poteri speciali e che tutto può (ma che nessuno ha votato)! In un primo momento abbiam trovato disponibilità ad ascoltarci, addirittura grazie al Sig. Minniti abbiamo ottenuto un incontro.

Incontro che non c’è mai stato. Infatti, un po’ a sorpresa, la cosa è stata stoppata dall’alto, si è scomodato addirittura Roberto Masucci, “papà” della Tessera del Tifoso, Vice Presidente dell’Osservatorio.

In sintesi: “Non la pensate come noi? E noi non vi ascoltiamo!”.

Questo il dialogo delle istituzioni con i cittadini che rappresentano.

E dire che in questi giorni (purtroppo) quei soldi avrebbero fatto molto comodo a chi vive in una tenda. Cercheremo comunque altre vie per portare avanti quella che ci sembra tutt’ora una buona iniziativa.

Noi abbiam chiesto dialogo e presa di coscienza, ecco la risposta:


Roma, 17/04/2012

Gentili Signori,

innanzitutto ci preme ringraziarVi per i cortesi contributi che ci avete fornito, partecipando le Vostre rappresentazioni circa la situazione della sicurezza negli impianti sportivi italiani.

Dagli scritti pervenuti, tuttavia, emergono divergenze su strategie unanimemente condivise tra Istituzioni sportive e governative, che hanno prodotto straordinari risultati negli stadi italiani in termini di sicurezza. Non sarà, infatti, certamente sfuggito, il profondo cambiamento in quelle situazioni di pericolo che in passato caratterizzavano tutte le giornate di campionato.

Pur nella convinzione della necessità di un continuo contraddittorio con le tifoserie - che l’Osservatorio sta sempre più implementando con le rappresentanze accreditate – riteniamo che le basi di confronto proposte, in quanto vere e proprie forme di rifiuto delle norme in vigore, non possano portare ad alcun utile risultato, al quale ogni forma di dialogo dovrebbe tendere.

In tale senso si resta a disposizione per eventuali, ulteriori e concreti elementi di confronto.

Cordialmente,

Roberto Massucci

Vice Presidente dell’Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive


Ci viene voglia di ribattere punto su punto a queste parole.

Ci vien voglia di elencare gli incidenti avvenuti quest’anno fra tifoserie tesserate, stranamente fatti che hanno avuto poco risalto sui media, ci vien voglia di chiedere dove vedeva “situazioni di pericolo” in tutte le partite, magari anche in quella famosa Parma-Sampdoria (tifoserie gemellate da oltre vent’anni) vietata ai tifosi sampdoriani.

Se ci è sfuggito il “profondo cambiamento”? Ovviamente no: continuo calo degli spettatori e settori ospiti quasi sempre vuoti. Creare un deserto e chiamarlo pace.

Poi ci piacerebbe sapere quali sono le “rappresentanze accreditate”? Federsupporter? La Federazione Italiana Sostenitori Squadre Calcio (Fissc)? Ci piacerebbe chiedere ai tifosi se si sentono rappresentati da queste organizzazioni che hanno accettato di tutto e di più in silenzio, ma forse prima dovremo chiedere se le conoscono queste “rappresentanze accreditate”! Chi ne fa parte? Chi ha scelto i rappresentanti? Chi li ha delegati per parlare in nome e per conto di decine di migliaia di tifosi?

Noi cerchiamo dialogo e questo viene chiamato una “forma di rifiuto che non ha portato alcun risultato”. A noi vedere migliaia di sampdoriani in trasferta per i play-off, quando in campionato erano poche centinaia, ci sembra un risultato abbastanza evidente, ottenuto ignorando l’inutile Tessera del Tifoso.

Tante domande, tanti dubbi che possono venire, non a chi in giacca a cravatta sta seduto dietro una scrivania, ma a chi riteneva lo stadio una passione, un immancabile appuntamento, e che ora, se va ancora, lo fa solo per abitudine.

Tante domande e tanti dubbi inutili, visto che dall’altra parte non c’è nessuno che ascolta.

Ah già, a parte le “rappresentanze accreditate”.

BOYS PARMA 1977

Le firme raccolte in Nord prima di Parma-Siena il 15 gennaio 2012