Tessera del tifoso: il punto della situazione. Stampa
La nostra Voce - 2011 / 2012
Lunedì 05 Dicembre 2011 10:19

Essere ultras in Italia nel 21° secolo non è di certo una cosa facile. Certamente non vogliamo dimenticarci degli altri episodi di repressione nel resto del mondo, tuttavia vogliamo focalizzarci sui nostri problemi alla fine del 2011.

Il precampionato è stato segnato innanzi tutto dal protocollo emanato nel 21/06/2011 che ha segnato la “definitva” accreditazione della Tessera del Tifoso (secondo il quale essa è necessaria per la sottoscrizione del nuovo abbonamento) e l’impostazione di un preciso metodo burocratico per  l’autorizzazione delle trasferte: accordo tra le Società, accordo tra le Questure delle rispettive città ed infine il nulla osta dell’Osservatorio Sulle Manifestazioni Sportive. Esso da agosto è stato applicato nella sua totalità in modalità che definiremmo (quasi) coercitiva, limitando il 90% delle trasferte, dalla serie A alla seconda divisione della Lega Pro, contando che il solo 10% è limitato a coloro che hanno sottoscritto la TDT. Tuttavia nel periodo appena successivo alla resa pubblica del protocollo una Società si è opposta a tutto questo, parliamo della AS Roma, che (forte della nuova dirigenza americana) ha cercato di favorire i propri tifosi (non tesserati) proponendo un carnet di biglietti per le partite in casa al prezzo del normale abbonamento, proposta però bocciata dal vertice della piramide organizzativa del calcio italiano; e da chi li difende. Questa proposta però ha fatto dei proseliti, nello specifico tra la dirigenza di Padova, Bologna, Novara, Cesena, Genova ed anche Parma. Infatti anche il Parma condivide la linea intrapresa mesi fa dalla Roma, tuttavia ci rende noto Leonardi (in seguito ad un colloquio con lo stesso) che loro in Lega Calcio non hanno il ben che minimo potere, nemmeno unendosi tra Società, perché sono le società più grandi (Milan, Inter, Juventus) a farla da padrone, dato che con gli introiti di Sky (di un anno) ci coprono gli incassi di 10 anni di tifoserie ospiti. Per cui (sempre a detta di Leonardi) le società “ribelli” sono costrette ad essere alla stregua della Roma, che deve creare un precedente. Ma esso tarda sempre di più ad arrivare. Nel frattempo gli ultras non sono rimasti con le “mani in mano”a subire questa situazione, ma preso atto della situazione, si sono organizzati per cercare comunque di seguire la propria squadra in trasferta, chi riuscendo in chissà quale modo (ribadiamo che la TDT è una barca che fa acqua da tutte le parti) ad entrare, chi presenziando nonostante tutto fuori dal proprio settore: perugini a Campobasso, novaresi a Cagliari, catanzaresi a Fano, Perugia, Campobasso e L’Aquila , carpigiani a Pavia, cremonesi a Piacenza, anconetani a Sant’Egidio, quelli di Latina a Prato, cesenati a Parma, stabiesi a Sassuolo, baresi a Reggio Calabria, catanesi a Milano, leccesi a Genova, doriani a Nocera, ecc… Purtroppo non tutti questi tentativi sono finiti in modo pacifico e non sono mancate minacce di ritorsioni (DASPO) per chi ha “sgarrato” agli occhi ed alle mani della Legge. Una cosa piacevole e gratificante è stato però vedere il presidente della Nocerina, Citarella, non solo far entrare i doriani ma anche andare a posizionarsi con loro nel loro settore, segno che un calcio senza tifosi non lo vuole nessuno e che esiste qualcuno che nei FATTI si oppone a questo provvedimento statale; a riprova di questo fatto sottolineaiamo che la Nocerina è uno dei clubs in Italia con più ultras tesserati. Inoltre doveroso è riportare un altro fatto, o meglio, i fatti di Hellas Verona-Nocerina partita caratterizzata da scontri sugli spalti tra le due fazioni con un fitto lancio di oggetti e danneggiamenti alla struttura; ma la tessera non doveva limitare la violenza? Misteri del Ministero dell’Interno. Anche noi dei Boys abbiamo voluto fare la nostra parte in questo nuovo capitolo di lotta alla repressione ed in data 26 Novembre ci siamo recati a Novara, cercando di fare i biglietti per la partita, sensibilizzando ancora una volta la nostra società ed i nostri giocatori (andando nel loro albergo), presentandoci infine davanti al settore ospiti per non tesserati, cercando di avere spiegazioni, per poi essere invitati (sotto una velata minaccia) a lasciare il posto perché saremmo potuti diventare una minaccia per l’ordine pubblico (stando fermi a parlare); immancabile la scorta fino al casello autostradale. Invitiamo però tutti a visionare il video che abbiamo realizzato in occasione di questa trasferta. Questo è quanto successo in tre mesi, ormai quasi quattro, di campionato, il lasso di tempo più duro vissuto dal tifo organizzato in decine di anni d’esistenza, di domande e dubbi ce ne sono ancora molti, di risposte molte poche e di violazioni nei confronti di noi ultras, non si contano più. A rimetterci, oltre gli Ultras stessi, il tifo in generale, sempre più spento, freddo, occasionale e commerciale. Dopo dieci anni che denunciamo questa cosa anche qualche giornalista, ovviamente non su organi “ufficiali”, incomincia a farsi qualche domanda, a trovare poco sensato provvedimenti e restrizioni. Che dire: meglio tardi che mai… Ma in generale nessuno se ne preoccupa, lo stadio continua ad essere la “palestra” per le Forze dell’Ordine, dove sperimentare nuove forme di controllo, censura e repressione, misure che un giorno, ve lo diciamo oggi, l’avevamo già fatto e sta incominciando ad accadere, toccheranno tutti. Quando vi lamenterete sarà troppo tardi. 

NON CI AVRETE MAI COME VOLETE VOI! NO ALLA TESSERA!

BOYS PARMA

CURVA NORD MATTEO BAGNARESI