Perchè non essere sempre in trasferta ? (paranoie dal cuore della Nord) Stampa
La nostra Voce - 2010 / 2011
Sabato 09 Ottobre 2010 19:26

Pensando a cosa è sbagliato, cosa è giusto, o forse meglio, cosa è meno sbagliato si finisce quasi nelle paranoie, in un labirinto teorico dal quale non si viene più fuori.Così si finisce per fare la scelta che sembra migliore, quella più vicina al tuo modo di pensare, che meglio si incastra con la realtà che ci circonda (cosa che fa la differenza), ma la domanda arriva puntuale: ha senso? E’ la scelta corretta? E purtroppo non ne esce mai una risposta del tutto convincente.Tessera o non Tessera? Entrare o non entrare? Tifare o non tifare? Vivere o Sopravvivere?

 Ci manca solo il teschio in maBoys Parma a Firenze senza Tessera del Tifosono ed “Essere o non essere” e il quadro è completo. Purtroppo come abbiam detto più volte non esiste una scelta del tutto corretta e forse il modo migliore di accorgersene è…provare, sbatterci la testa. Questo sempre rimanendo uniti, concetto a noi tanto caro. Purtroppo, ne eravamo consapevoli e ne abbiamo la dimostrazione ogni settimana, siamo in pochi, siamo la minoranza ad aver fatto la scelta di non piegarci al ricatto della Tessera del Tifoso. Gli stessi pochi per i quali allo stadio ci si va per tifare e per i quali ogni trasferta è un’occasione da non perdere, momento unico di passione e divertimento. Dunque, evitando “battaglie” interne con chi non la pensa come noi, rispettando chi ci rispetta, ignorando chi non lo fa (non considerare è la migliore arma), la cosa da fare in tutte le circostanze è evitare di disgregarsi, confrontarsi, fare obiezioni, ma seguire la scelta fatta. Solo così si sopravvive.Già, si sopravvive, anche se a noi è sempre piaciuto vivere, e non a metà. E per “colpa” di questa cosa qualche scelta può anche essere cambiata in corsa: coerenti si (si cerca), stupidi no.No, ferma! Non siamo impazziti e non ci vogliamo Tesserare. Queste sono solo riflessioni, parole in libertà, che vengono dopo l’ennesima partita in casa che ci lascia in bocca strascichi di amarezza. Non entriamo nel merito del “caos biglietti”, anche se non ci fosse stata questa cosa, il ragionamento non sarebbe cambiato. Con la Tessera, per ora, in casa non è cambiato nulla o quasi, ed è forse questo il motivo dell’amaro. Siamo senza striscioni, bandiere, tamburi, megafoni, senza diritti, senza abbonamento, ci facciamo il biglietto (quando c’è): non è tutto come prima. La Nord in casa con il GenoaE non si può far finta che lo sia. Ovviamente poi, nonostante i tanti proclami sentiti quest’estate quando tutti volevano fare la Tessera per poter tifare ed andare in trasferta, non ci aspettavamo certo un’escalation di tifo in Nord. Anche sotto quel punto di vista non è cambiato nulla. Chi canta novanta minuti è sempre la solita gente, è netta la linea fra chi va in curva per sostenere la squadra e chi no. Basta guardare le foto per notare chi e dove si tifa. Una netta divisione questa, non causata dalla Tessera, né voluta, ma fisiologica. Non prendiamoci in giro, in Nord c’è una curva dentro una tribuna! Si, avete letto bene: una curva, la minoranza che va per tifare, con la sciarpa al collo, dentro a tanta gente che sceglie la Nord solo perché costa meno. Sarebbe bello che chi vuole tifare si mettesse tutti nello stesso posto, tutti vicini, come noi chiediamo da anni, ma purtroppo la Nord è dispersiva, la gente “attaccata” al proprio posto e spostarsi è dura: spostarsi dove poi?Tutti vicini, tutti insieme, tutti nello stesso posto. Chi non vuol tifare non sarebbe “disturbato”, tipo dall’unica (una!!!) bandiera, chi vuole tifare e normalmente non si mette al centro non si deprimerebbe e annoierebbe come succede ultimamente. Verrebbe buono a tutti…E sarebbe come in trasferta. Già perché parlando con tanta gente vien sempre fuori che in trasferta ci si diverte di più, che in casa è una tristezza…e allora, visto che le facce intorno sono le stesse, perché non “ricreare” una trasferta in casa?Sempre se la strada giusta sia quella di entrare. E si ritorna da capo.