Nessuno la vuole, ma guai a chi lo dice! Stampa
Martedì 01 Giugno 2010 17:57

Finita ormai la stagione, entrano di scena le voci di calciomercato, prima dei mondiali e delle ferie per milioni di tifosi. Un periodo un po' morto, sportivamente parlando, periodo nel quale di solito vengono prese decisioni non proprio "popolari" per i tifosi come contratti televisivi (dunque anticipi/posticipi), nuove norme restrittive o magari diffide mirate (come Parma - Inter del 2008), o come la discussa Tessera del Tifoso. Sembra quasi si voglia aspettare questo periodo per far le cose di nascosto: più gente è in ferie, meno se ne parla, meno lamentele!
E così, anche noi a Parma, aspettiamo la presentazione della campagna abbonamenti 2010/2011, che conterrà, speriamo non "nascosta" ma ben illustrata, la "nostra" Tessera del Tifoso.
E mentre aspettiamo la mazzata, le mazzate (ovviamente involontarie) noi Boys ce le diamo al torneo, dove mettiamo in luce tutte le nostre doti mancanti, fra le quali dei fisici atletici. O come spettatori, dietro ai nostri stendardi, con una birra o un panino fin troppo farcito, fra cori personalizzati per giocatori improvvisati che sicuramente non cambieranno bandiera, e che non hanno fini secondi a quello di calciare una palla. E prima di questa manifestazione, arrivata ormai alla dodicesima edizione, c'è stata la nostra festa, una festa che ci è costata tempo e fatica, una festa che, seppur forse meno popolata delle scorse edizioni, è perfettamente riuscita.
Tutte iniziative, queste, che hanno come unico obiettivo lo stare insieme e il "fare gruppo", perché mai come in questo periodo bisogna rimanere uniti, mettere da parte inutili contrasti e divisioni, e remare tutti dalla stessa parte: dalla parte del tifo, della Nord che porta il nome del Bagna, dei Boys Parma, gli Ultras della nostra Città da 33 anni ad oggi!
I pericoli sono tanti, e mirano proprio a questo: farci cadere prima dell'ostacolo più grande, la Tessera.
In un certo senso la nostra contro-informazione (nostra intesa come mondo Ultras) ha avuto forse i suoi effetti visto che ora i dirigenti delle Società di calcio fanno a gara a sottolineare che la Tessera di turno non avrà le caratteristiche che tanto contestiamo. Staremo a vedere, anche se, nel frattempo, la nostra decisione l'abbiamo già presa: non chiederemo "permesso" a nessuno per entrare in un luogo (fin'ora) pubblico. Come non abbiamo mai denunciato il nostro amato striscione.
E a chi dice e sbandiera che "non cambierà nulla", che tanto siamo già tutti schedati (vero), che la Tessera non servirà a nessun business, allora chiediamo: perché la fanno? Se è inutile, semplice, che non la facciano. Ma ormai è chiaro, Maroni & co. si sono impuntati e non voglion certo fare la figura di chi fa dietro-front.
Intanto le voci contro si moltiplicano, anche se a parlar contro si rischia. Anche il nostro capitano Morrone, davanti alla domanda più "scomoda" del momento, in un giro acrobatico di parole ha detto che la Tessera non serve. Ovviamente l'ha presa alla larga, probabilmente per evitare un polverone alla De Rossi, colpevole di aver detto quello che pensa, cosa in Italia spesso proibita. Zamparini ci è andato giù ancora più pesante (gli chiuderanno lo stadio o "pagherà" sul campo il Palermo?), addirittura ha espresso perplessità anche l'attuale presidente dell'Uefa, Platini, dicendo che "l'Uefa non fa schedature". Non è certo una persona da esaltare chi esultò davanti a 36 morti all'Heysel, ma comunque dall'alto della sua posizione le parole cadono come macigni sull'Italia.
Italia bocciata ancora, con nostra grande gioia, come candidata agli Europei, dopo il 2012, il 2016. Eravamo già pronti a sentire attribuita la colpa della sconfitta agli Ultras, ma Platini ha anticipato tutti dicendo che non è colpa solo della violenza e che in Italia gli stadi si possono rifare anche senza Europei, o prima di candidarsi.
Bè, senza finanziamenti la vediamo dura, o senza una legge ad hoc con la quale si regalano le proprietà alle Società di calcio, libere di specularci sopra a piacimento. Guai a tirar fuori i propri soldi, meglio usare quelli pubblici.
Dopo queste "piccole" soddisfazioni non ci resta che aspettare il programma estivo del Parma. Ricordando a tutti che anche il ritiro e le amichevoli sono spesso bellissime esperienze in cui ci si diverte e si tifa liberamente, senza restrizioni, tessere o menate varie.
Venite in ferie con i Boys! Tutti al seguito del Parma Calcio!
NO ALLA TESSERA DEL TIFOSO!