Non si arresta la carovana della solidarieta degli ultras nei confronti delle popolazioni colpite dal terremoto. Questa è la testimonianza della Torino Granata in aiuto della comunità di Alberone, nel centese.

Gran cosa la solidarietà. Fa mettere da parte l'animosità caratteristica delle tifoserie sportive per fare emergere il 'cuore'. Quel cuore che ti fa prendere su un sabato mattina alle 5 e mezza, quando dopo una settimana di lavoro potresti startene a letto non la tua famiglia, e ti fa fare 350 chilometri per portare 'di ogni' a chi ne ha bisogno. Ed è così che una vecchia amicizia - come afferma Paolo Fava, ex primo cittadino di Cento - "fa scattare la solidarietà per la scuola di Alberone che, purtroppo, il sisma del 29 maggio si è divorata". Un gruppo di amici che fanno parte del 'Viking 1985' si sono attivati, dopo essersi coordinati con Paolo Fava e, attraverso la rete di amicizie e conoscenze a Torino e dintorni, hanno raccolto quattro, dico quattro, furgoni "carichi di ogni", per usare le parole di Paolo Fava e Silvia Costa, anima del Comitato per la Scuola di Alberone, e hanno portato il tutto nella frazione centese.

Ad accogliere il drappello di 'ultras' del Toro i nuovi amici di Alberone, quelli che, sfortunatamente, oggi si definiscono terremotati. E in pochissimi minuti, potenza della solidarietà, quella vera, e della grande, grandissima voglia di risollevarsi, tutti, d'un colpo, son diventati amici. Come se si conoscessero da sempre. E insieme, col passamano, hanno scaricato i generi di necessità che gli amici torinesi hanno raccolto da aziende e conoscenti a Torino. Alberone ha voglia di ripartire ed ha bisogni di ricostruire una scuola distrutta dal sisma. Questa iniziativa che coniuga sport, amicizia e solidarietà, tutti si augurano possa fare da apripista per tantissime altre iniziative, volte a far si che il terremoto abbia distrutto solo le pietre e non le volontà. Alberone c'è! Mi si perdoni l'analogia 'pubblicitaria', ma credo che la sintesi dell'energia che gli alberonesi stanno profondendo in questi difficilissimi momenti sia proprio in questa frase.

[FONTE: Area Centese]

Gli ultras del Torino ad Alberone