Il sindaco di Amatrice ringrazia il mondo ultras: "Solidarietà incredibile" Stampa
Mercoledì 15 Marzo 2017 14:38

Pubblichiamo questo interessante articolo dal sito “Il Posticipo” riguardante un’intervista al sindaco di Amatrice, Sergio Pirozzi. Lunga vita agli ultras…

 

 

Amatrice, il terremoto, gli aiuti da parte del mondo del pallone e da quello degli ultrasSergio Pirozzi, il sindaco che quel 26 agosto 2016 si caricò sulle spalle il popolo di Amatrice devastato dal terremoto, oggi è ancora in prima linea per cercare di riportare il paese ad una parvenza di normalità. Ha parlato con noi, in esclusiva, in merito alle ultime novità provenienti dall’Abruzzo ma anche della vicinanza del mondo sportivo e del suo futuro.

Il mondo del calcio come si è comportato nei confronti di Amatrice?

Il mondo del calcio è stato straordinario. Partendo dalla Serie A fino alla terza categoria. Una solidarietà incredibile, soprattutto da parte dei tifosi straordinaria. Ci sono state varie iniziative da parte degli ultras, da una gran parte del mondo delle curve; non solo il calcio è venuto in nostro aiuto ma anche altre discipline sportive quali basket e hockey hanno finanziato la costruzione di impianti sportivi polivalenti che andranno all’interno delle aree occupate dalle case provvisorie. E’ stata una cosa bella, importante, straordinaria. Anche le società ci hanno aiutato, soprattutto quelle dilettantistiche.

Oltre ad essere il sindaco di Amatrice lei è un allenatore, dicevamo. Prima o poi tornerà a guidare il Trastevere che probabilmente l’anno prossimo approderà in Lega Pro?

Non so. Sono contento per il Trastevere perché la squadra l’avevamo costruita, avevamo fatto un ottimo pre campionato pareggiando con la Sambenedettese e vincendo con l’Ascoli, avevamo passato il primo turno di Coppa Italia e poi è successo quello che è successo. Io seguo con affetto la squadra anche perché c’è il mio secondo (Gardini, ndr) che oggi sta dimostrando di essere un grande primo. E’ stato con me per tre anni per cui bene bene i ragazzi, bene la società; io non sono mai andato se non qualche volta il sabato per salutarli nei primi periodi. Mi sento con il capitano, per il resto non diciamo niente incrociamo le dita. La proprietà è legatissima a questa terra, io sono contento perché quel progetto che era partito tre anni fa e che avevo sposato pur con qualche perplessità è andato avanti ed ha portato a traguardi inaspettati. Questo progetto è partito da gente legata a questa terra ed è stato quello il motivo per cui all’epoca mi convinsi di andare ad allenare lì.

[FONTE: Il Posticipo]