Da tifosi a clienti Stampa
Repressione e Calcio Moderno - Ultras Liberi
Martedì 17 Settembre 2019 22:27

Essere tifosi di calcio nel 2019 non è così semplice, seguire la tua squadra del cuore negli stadi d’Italia risulta sempre più un’impresa e come se non bastassero polizia e leggi create ad hoc dal ministro degli interni, la repressione oggi è stata data anche in sub-appalto a terzi; nel nostro caso è stata data la possibilità alle società calcistiche di limitare l’accesso ai vari sostenitori.

 

Le società hanno a loro disposizione due “armi”. La prima è quella più ovvia, sotto gli occhi di tutti, ovvero il biglietto; libero arbitrio sul costo dei biglietti, anche se così non dovrebbe essere in quanto il fascicolo UEFA “Safety and security regulations” in uno dei punti dell’articolo 19, dove si parla di normative relative ai tifosi ospiti, recita “the price of tickets  for supporters of the visiting team must not exceed the price paid for tickets of a comparable category that are sold to supporters of the home team” , tradotto e semplificato significa che il club ospitante non può vendere il biglietto del settore ospiti ad un prezzo maggiore a cui vende i biglietti del settore popolare di casa; chiaramente in Italia non è una pratica molto comune, soprattutto se la squadra ospite han un discreto seguito, ci troviamo quindi nel nostro caso ad essere passati dalla serie D, dove potevi fare il biglietto anche il giorno della partita a 5 o 10 euro, alla serie A dove per un campionato intero si spendono circa 500 euro solo di biglietti in trasferta, e come beffa finale, oltre a non poter fare il biglietto il giorno della partita, oltre al costo spesso esagerato,  sei costretto anche a pagare i diritti di prevendita. Relativamente a questo argomento in Francia la lega calcio ha imposto ai vari club un costo fisso di 10 euro per i biglietti del settore ospiti, chiaramente è una cosa nuova e si dovrà vedere se sarà effettivamente così ma è comunque un buon inizio; per quanto ci riguarda abbiamo fatto una proposta analoga al Parma calcio, ovvero di accordarsi con altre società di serie A e fissare un prezzo umano e reciproco per i biglietti ospiti, la risposta è stata positiva e sembra si siano già mossi in tal senso. La seconda “arma” molto più pericolosa e alquanto incomprensibile è il “codice di gradimento” o “codice etico” che dir si voglia; questo strumento è stato imposto dall’osservatorio per le manifestazioni sportive a FIGC e Lega-Calcio, strumento con il quale si dà alle società di calcio la possibilità di punire, e quindi escludere dallo stadio, quegli individui che non rispettano obblighi o infrangono divieti presenti nel suddetto codice e nel regolamento d’uso dello stadio. Detto così può anche non sembrare nulla di ché ma se lo si va ad analizzare si riescono ad inquadrare meglio i problemi, sì perché questa nuova formula prevede punizioni anche per atti che non comportano reato ma che secondo l’insindacabile giudizio della società in oggetto rappresentano un gesto che non può rimanere impunito.  Per andare più nel concreto prendiamo ad esempio il codice etico e regolamento d’uso del Parma; la prima cosa che lascia perplessi è che chiunque abbia accesso ad un impianto sportivo della società, accetta incondizionatamente il codice etico e il regolamento d’uso e altresì è sottointeso che ne conosca il contenuto, contando che ogni società ha un proprio codice e un proprio regolamento, si da quindi per scontato che una persona conosca il regolamento di ogni stadio in cui accede (solo per le partite di campionato sono 20). Proseguendo nella lettura si arriva alle “misure di autotutela della società”, quest’ultime si dividono in due:  la prima parte si riferisce alle misure attuabili dalla società nei confronti dei trasgressori che non rispettano obblighi/divieti societari e che nel contempo commettono reato; in questo caso, se in presenza di flagranza di reato, lo steward (braccio armato della società calcistica) può intervenire in maniera coercitiva e consegnare il trasgressore alle forze dell’ordine, nel caso in cui non ci sia flagranza è la società obbligata a denunciare il tutto alle autorità. In entrambe le dinamiche la società può e deve rescindere il contratto con il trasgressore e negargli l’accesso a qualsiasi manifestazione del club per un minimo di una stagione fino ad un massimo di cinque. In poche parole è una pena aggiuntiva a quella che verrà adottata dalle forze dell’ordine. La seconda parte si riferisce invece a quelle violazioni che non costituiscono reato, insomma dove non arriva la legge ci pensa la società di calcio. Per capire meglio di cosa si tratta bisogna conoscere il regolamento d’uso dello stadio in tutti i suoi punti, tra i più clamorosi e che qualsiasi “curvaiolo” ha infranto troviamo: è vietato effettuare cori, grida e ogni altra manifestazione comunque espressione di violenza o di discriminazione razziale, etnica o religiosa. E’ vietato accedere e trattenersi allo stadio in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti o psicotrope. E’ vietato sostare nei varchi, ostruire i passaggi, le vie di accesso, sia gli ingressi che le uscite, le scale ed ogni altra via di fuga senza giustificato motivo. Tutti debbono assistere alle gare seduti senza intralciare la visibilità dei vicini: in caso di violazione a tale direttiva potranno essere allontanati dallo Stadio. Quanti accedono allo Stadio dovranno occupare esclusivamente il posto assegnato ed indicato sul Titolo, seppur non utilizzati da altri soggetti. Ma le beffe non si limitano qua, infatti oltre a subire le decisioni delle società (proclamate sceriffo dei giorni nostri da parte dell’osservatorio) l’unico modo per opporsi a tali decisioni è fare ricorso, ma non davanti una terza parte, infatti l’esito del ricorso viene deciso dalla società stessa che ha emesso il provvedimento; come se non bastasse in molti dei codici di gradimento troviamo una postilla che recita “La Società Sportiva si riserva di modificare il presente Codice con efficacia immediata, anche per coloro che abbiano già acquistato titoli di accesso, in conseguenza di provvedimenti legislativi e/o amministrativi e/o di Pubblica Sicurezza in genere”; in poche parole possono decidere della nostra libertà come e quando vogliono senza dover rendere conto a nessuno una pratica degna del più infame regime dittatoriale. In conclusione quel che si vuol fare non è creare terrorismo ma porre l’attenzione su ciò che gli ultras dicono da anni, i tifosi, gli ultras e più in generale tutti coloro che non si conformano ai crismi imposti dalla moderna società sono per chi governa un problema e per arginarli usano tecniche che van contro ogni principio di dignità; siamo il loro esperimento, il loro banco di prova e in questo caso sfruttano contro di noi ciò che amiamo, il Parma.

CONTRO OGNI ABUSO E REPRESSIONE!!