Lo scandalo Is Arenas e il silenzio del calcio Stampa
Repressione e Calcio Moderno - Ultras Liberi
Lunedì 11 Marzo 2013 18:28

Lo stadio a porte scorrevoli (ormai più spesso chiuse che aperte) colpisce ancora. Niente spettatori per Cagliari-Samp, non si può. Lo ha ribadito il prefetto: l'impianto non è ancora a norma, quindi niente deroga, pazienza per gli abbonati - autentici eroi, truffati dei loro soldi e della loro passione - e pure dei semplici tifosi di un giorno: stiano a casa e si guardino la tivvù che è meglio, magari per il match con la Fiorentina si aprirà una fettina del mitico Is Arenas, diciamo per 5000 fortunati.

Il prefetto fa il suo lavoro: magari è un po' rigido, c'è chi dice che sia prevenuto, chi incattivito, chi semplicemente rigoroso e comunque con la gente finita in galera per quell'impianto è ovvio che la materia ora vada presa con le molle. Chi invece non ha fatto il suo lavoro, né ora né mai, sono altri, che infatti tacciono. Forse non hanno il coraggio di metterci la faccia, andare anche loro in tivvù e dire una sola parola: scusateci. Neppure questo invece abbiamo avuto da Maurizio Beretta, il presidente di una Lega di serie A che ha la responsabilità prima di aver autorizzato questo infame pasticcio, di deroga in deroga: una delle 20 squadre del massimo torneo professionistico italiano iscritta al campionato con uno stadio che non aveva i requisiti previsti. Né una parola di scuse ai cagliaritani abbiamo sentito dal Coni o dalla Federcalcio, la cui pomposa "Commissione per i criteri infrastrutturali" (si chiama proprio così) si è accontentata di "sollecitare"e "raccomandare" al Cagliari di mettere a norma l'impianto di Is Arenas, subentrato a Trieste (!) come stadio casalingo dei sardi. Le magagne erano note, ma si è puntato tutto sulle deroghe, senza suggerire altri provvedimenti, lasciando dunque che la situazione andasse alla deriva come è puntualmente andata con l'irruzione dei magistrati.

Adesso purtroppo è tardi anche per scusarsi. Cellino agli arresti, tifosi imbestialiti (e vorrei vedere il contrario), prefetto irremovibile, campionato palesemente falsato: c'è chi a Cagliari ha giocato e giocherà nel silenzio, chi lo ha fatto e lo farà davanti a pochi intimi e chi ha dovuto giocare in un catino pieno di tifosi urlanti. Non è la stessa cosa. Senza dimenticare che c'è pure chi non ci ha giocato affatto: la Roma, il cui 3-0 a tavolino è ancora precario, cinque mesi dopo l'annullamento della partita; ma anche la Juve dirottata su Parma all'ultimo secondo. Tutte perle di una Lega che, d'altra parte, ha appena trionfalmente riconfermato il suo presidente e scelto dirigenti evidentemente pronti per nuove memorabili stagioni in diretta tivvù. 

A proposito: la rombante Sky di questi giorni dev'essere contenta di pagare parecchie centinaia di milioni di euro l'anno per questo prodotto. Piacciono, evidentemente, gli stadi a porte chiuse: grandi effetti di fondo, primi piani sui tubi innocenti e stacchi da favola sui seggiolini vuoti. Anche da lì, dalla generosa Sky, silenzio. Lo stesso tragico silenzio di Is Arenas.

[FONTE: Tempo Scaduto]