Decreto sicurezza Bis,ossia come intendono incularci a questo giro Stampa
Venerdì 27 Settembre 2019 16:59

Il movimento Ultras, nato nella metà degli anni Sessanta in Italia, conosce la sua prima ondata repressiva a livello legislativo nel 1989, con l'introduzione della legge del 13 dicembre n. 401, la quale introduce il concetto di D.A.Spo, acronimo di Divieto di Accesso a manifestazioni Sportive.

 

 

Il daspo è un procedimento inibitorio nei confronti di persone che sono ritenute aver operato comportamenti violenti o non consoni durante manifestazioni sportive e alle quali viene quindi proibito di presenziare ad eventi sportivi. Dal '89 in poi abbiamo visto come periodicamente, dopo un fatto particolarmente saliente, l'ondata repressiva andava ad acquisirsi, ed è così che arriviamo, ad esempio, al Decreto Pisanu, introdotto nel 2007 nel dopo Raciti, nel quale si andavano a colpire soprattutto gli strumenti di tifo degli Ultras, come i megafoni ed i tamburi. Arriviamo quindi ad oggi, che, nel dopo fatti di via Novara, viene introdotta una revisione dell'articolo 6 della legge n. 401 del 1989, denominata Sicurezza bis. Uno dei concetti chiavi che emerge da questo nuovo decreto è che il daspo può essere emesso per qualsiasi motivo anche non inerente allo stadio. Infatti dal 1989 c'è sempre stato uno stretto connubio tra violenza in zona stadio, inteso come interno o vicinanze, e daspo emesso dal questore. Ora il questore può emettere un daspo per motivi non legati ad atti violenti o anti giudiziari in zona stadio. Per una qualsiasi denuncia il questore arbitrariamente può emettere un daspo anche se non ci sono indizi che indicano una motivazione da stadio, come una rissa tra due persone che non hanno sciarpe o nessun motivo di campanilismo calcistico. In questo modo c'è quindi la possibilità di ricevere daspo sette giorni su sette e anche al di fuori dello stadio. Inoltre c'è un aumento della pena per i recidivi, che passa da 5 a 8 anni a 5 a 10 anni, la revisione della flagranza differita che viene tolta da ogni reato dell'ordinamento giuridico italiano per rimanere valida solo per i reati da stadio, diventando l'ultras così un unicum dell'ordinamento giuridico italiano,  o anche il cambiamento della riabilitazione. Infatti dal 2014 si poteva richiedere al questore di essere riabilitati dopo un daspo dopo tre anni di buona condotta, in modo che l'ultras non figurasse più come recidivo. Oggi invece può essere tolta tramite lavori socialmente utili oppure con attività di collaborazione con la polizia, in particolare tramite attività di delazione. In questo senso viene quindi introdotto il concetto di pentitismo e la figura del pentito, ereditato dalla lotta alla mafia, che lascia presagire una demonizzazione della figura dell'Ultras tramite l'utilizzo delle medesime espressioni che oggi a livello mediatico vengono associate ai fatti di mafia. Viene rinforzata la possibilità di sorveglianza speciale, strumento usato sempre per i reati di mafia ed i reati da stadio vengono tolti dalla legge 131 bis del 2014 che prevedeva la possibilità di perdono per reati minori, come il lancio di torce o bottigliette che non colpiscono persone. Anche in questo caso la legge rimane valida per tutto l'ordinamento italiano tranne che per gli ultras. Si è quindi visto come sia avvenuto in questo periodo un allargamento dello stesso concetto di daspo, andando anche a includere i daspo di piazza, che sono stati dati in primo luogo agli attivisti politici, ed i daspo urbani, indicati per chi si ponga in condotte che limitano l'accessibilità ad infrastrutture, ossia ad esempio a chi pratica l'elemosina o il bivaccaggio, che può essere anche il semplice consumo di un pranzo al sacco, applicabile sempre per situazioni da stadio, ed infine il daspo di gruppo. In questo senso risulta quindi profetico lo striscione esposto a Chievo nel 2001 "LEGGI SPECIALI OGGI PER GLI ULTRAS DOMANI IN TUTTA LA CITTA'" che andava a prevedere l'utilizzo di leggi speciali prima applicate agli Ultras poi allargate a tutto il contesto cittadino. Risulta oggi quindi chiaro il significato di quello striscione, ossia degli Ultras come laboratorio di controllo sociale, inteso come sperimentazione di strumenti sugli Ultras per poi essere allargato a tutte le componenti della società, antagoniste e non, ma in un certo senso e da un certo punto di vista, sicuramente indesiderate. Infine questo nuovo decreto ha novità tramite l'inasprimento delle pene sia tramite  l'introduzione di nuovi concetti, come l'utilizzo di un linguaggio utilizzato per i mafiosi, sia tramite l'introduzione del concetto che gli ultras costituiscono un unicum per l'ordinamento giuridico italiano. LA LEGGE E' UGUALE PER TUTTI MA NON PER GLI ULTRA'!