Repressione e calcio moderno: intervista ai Green Monsters Ferencvàros Stampa
Martedì 11 Ottobre 2016 11:46

Proponiamo un'intervista ai membri del gruppo Green Monsters Ferencvàros, gemellati con i nostri amici Tornados Rapid di Vienna, relativa alla repressione che da diversi anni sono costretti a subire.

 

 

In questi giorni, a livello nazionale si è tornati a parlare di repressione, in particolare per alcuni episodi che stanno letteralmente falciando determinate realtà di tifo italiane. In particolare, ci riferiamo a quello che sta succedendo nella capitale, dove prima le Curve sono state spezzate in due con una barriera dalla dubbia sicurezza ed utilità e successivamente è stato introdotto un sistema di scanning delle impronte digitali all’ ingresso dell’impianto sportivo. Proprio questa restrizione, sembra un’esagerazione rapportata al contesto in cui è stata introdotta. Tuttavia, ci è capitato di scoprire una singolare situazione che non tutti conoscono, che è quello che accade da tre anni a questa parte a Budapest, sponda Ferencvàros  . Siamo entrati in contatto con questi ragazzi grazie alla forte amicizia che ci lega con i Tornados Vienna pertanto non ci siamo lasciati sfuggire l’occasione di fargli alcune domande, che proponiamo qui di seguito.


-Ciao ragazzi, abbiamo saputo che attualmente state combattendo contro il vostro presidente Gábor Kubatov, potreste spiegarci cosa succede?

-Da quando è stato costruito il nuovo stadio (Groupama Arena), il nostro presidente ha introdotto lo scanning delle impronte digitali obbligatorio per tutti. Ha fatto sapere all’opinione pubblica che vuole creare un nuovo tipo di tifo per il Ferencvàros  , e lo sta facendo distruggendo le nostre tradizioni: un nuovo inno, una nuova mascotte…) Ah, per la cronaca, Gábor Kubatov è la seconda persona più importante del partito che al momento governa L’Ungheria…


-Questo stesso sistema di scanning è ora applicato in Italia per la Roma. In Ungheria, succede solo al Ferencvàros   oppure anche ad altre realtà?

-Questo tipo di restrizione è applicato SOLO al Ferencvàros   in tutta l’Ungheria. Due anni fa, la federazione del calcio Ungherese ha tentato di rendere la tessera del tifoso obbligatoria per tutti, ma si sono presto resi conto che nessuno andava più allo stadio. Dunque, decisero che la tessera diveniva obbligatoria a discrezione dei singoli club. Ovviamente nessun club accettò la tessera tranne il Nostro nonostante Kubatov fece pressione a tutti i club affinchè la adottassero. Ora, per ripicca, ogni volta che un club affronta il Ferencvàros  è necessaria la tessera del tifoso.


-Perché sta facendo questo?

-Come detto prima, vuole instaurare un nuovo modello di tifo completamente diverso dal nostro, senza torce, fumogeni, passione spontanea… tutto per creare un modello di tifoso che generi solo business per il club.


-è la prima volta che avete leggi speciali oppure è già capitato in passato?

-Già nel 2006 c’è stato un tentativo di introduzione della tessera per il Ferencvàros  , che portò ad una spaccatura interna alla nostra tifoseria, ma di questo argomento preferiamo non parlare.


-Avete un avvocato che segue le pratiche degli Ultras e che vi aiuta in questa battaglia?

-No, in Ungheria chi si schiera con i tifosi o va contro il governo, vede puntualmente la propria carriera distrutta. La nostra nazione funziona ancora come ai tempi del comunismo.


-Conoscete la repressione in Italia?

-Certamente, molti di noi spesso vengono in italia a vedere le partite, conosciamo bene la situazione.


-Potete raccontarci un episodio in cui il vostro presidente è stato coinvolto? Sappiamo che è stato pizzicato per evasione fiscale con il Ferencvàros   e che è fortemente coinvolto nella “mafia” politica…

-L’ultima notizia legata alle sue scorribande riguarda la sua corrispondenza privata con il re della vita notturna ungherese, dove quest’ultimo gli chiedeva di passare dalla galera ai domiciliari… potremmo stare qui fino a domani a raccontarvi delle sue nefandezze...


Che futuro vedete per voi, e per tutti gli ultras ungheresi?

Combatteremo fino alla fine. La nostra vita è il Ferencvàros  , e combatteremo per la nostra vita fino alla fine. Speriamo proprio che tutto questo accada sugli spalti, come lo speriamo anche per il resto degli ultras ungheresi.