Taser: soluzione o problema? Stampa
Mercoledì 19 Novembre 2014 11:20

Con l'introduzione del nuovo Decreto Legge sulla sicurezza negli stadi, del 30 Settembre 2014, tra i vari punti approvati, le Commissioni Giustizia e Affari Costituzionali della Camera, hanno dato il via libera alla dotazione dei "TASER" tra le armi di dissuasione in mano alle forze dell'ordine.

 

 

Oltre ai caschi, agli scudi, ai manganelli, alle protezioni, ai lacrimogeni, alle pistole, oggi i reparti celere saranno dotati anche di una pistola elettrica da utilizzare a loro piacimento come arma "non mortale", in un progetto "pilota" in seguito estendibile anche al contesto sociale. Vorremmo dunque fare chiarezza su un argomento delicato, non solo per noi tifosi che oggi viviamo questa assurda realtà sulla nostra pelle, ma anche per coloro che per vari motivi vivono quasi indifferenti la notizia. 
Che cosa sono questi "TASER", nome dell'azienda produttrice USA... sono pistole elettriche, che sparano due freccette, al posto dei proiettili, collegate con dei fili elettrici al resto del dispositivo producendo una scarica ad alta tensione (50 mila volt) ma a basso amperaggio, rilasciata in brevissimi impulsi ravvicinati. Per ottenere l'effetto desiderato, entrambe le frecce devono colpire il bersaglio, non necessariamente la pelle, basta il contatto con gli abiti. L'efficacia dell’"arma" cresce con la distanza fra le 2 frecce, che infatti vengono proiettate con traiettorie non parallele. Il sistema agisce direttamente sui muscoli facendo cadere a terra la persona per le contrazioni. Nel giro di 2 secondi anche una persona di corporatura robusta cade al suolo inerme ed indifesa.

CONSEGUENZE

Ci sono pareri discordanti sulle possibili conseguenze di questa pistola, certo è che gli unici a giurare sull'innocuità dell'arma sono i rappresentanti della casa produttrice, che  definisce quest'ultime "sicure e non letali". Il propositore dell'emendamento, il deputato di Forza Italia Gregorio Fontana, ha fatto riferimento al fatto che il Taser sia già utilizzato in paesi come USA, Canada e Francia, omettendo però i dati raccolti da "Amnesty International", organizzazione per la difesa dei diritti umani che ha diffuso uno dei più dettagliati e aggiornati rapporti sulle pistole elettriche. La realtà dei dati parla chiaro, e va in contrapposizione con ciò che affermano le imprese produttrici; il numero delle persone morte negli USA, dal 2001 ad oggi, dopo essere state colpite dal Taser, sono 864, quasi mille vittime in 13 anni in un solo paese!!! “I Taser non sono armi non letali, come vengono invece descritte" dichiara Angela Wright, ricercatrice di Amnesty sugli USA. La ricerca, che si basa anche su 98 diverse autopsie, ha stabilito che nel 90 per cento dei casi le persone morte dopo essere state colpite da Taser erano disarmate e in molti casi non costituivano alcuna seria minaccia. Molte di esse sono state colpite più volte, in modo prolungato e da più poliziotti contemporaneamente.

TASER CONTRO CIVILI

Agenti di polizia hanno usato il Taser contro studenti, donne incinte, e persino contro una persona  affetta  da demenza senile. Nel marzo di quest' anno in Florida, una bambina con difficoltà d'apprendimento e stata colpita dal Taser dopo che aveva aggredito un agente con un pugno sul volto. 28 0ttobre 2007, Robert Dziekański, morto a seguito delle numerose scariche di Taser infittegli dagli agenti all' aeroporto di Vancouver, poiché non obbediva agli ordini in quanto non conosceva la lingua inglese. 9 agosto 2013, Israel Hernandez 18 anni, ucciso a Miami beach da un Taser impugnato dagli agenti di polizia poiché stava disegnando un graffito su un muro. 19 marzo 2012, Roberto Laudisio Curti, studente brasiliano in vacanza mentre scappava da un supermercato dopo aver rubato 2 confezioni di biscotti. Sono solo alcune delle migliaia di persone uccise in tutto il mondo da quest' arma definita "non letale" per mano d’agenti di polizia che chiaramente hanno abusato di queste armi elettriche come mezzo di routine invece che in sostituzione alle armi da fuoco.

ONU: IL TASER STRUMENTO DI TORTURAAnche l'ONU nel 2007, chiamata in causa dalle molteplici polemiche scaturite dall'uso e abuso delle pistole elettriche, denuncia i Taser, definendoli inumani e pensate un po’… FORMA DI TORTURA in quanto producono dolore acuto che riprende a intervalli, ed in alcuni casi può provocare la morte o successive complicazioni di salute. Peccato che in Italia il reato di tortura ad oggi non esiste. Del resto non serve andare oltreoceano, perché qui da noi i casi di abusi degli strumenti in dotazione alle forze dell' ordine, sono all'ordine del giorno. L'impressione è che in Italia le forze dell'ordine possano compiere abusi di potere sapendo di poter contare su un atteggiamento di tolleranza se non addirittura di una vera e propria impunità. Si utilizzano gli stadi come palestra per la repressione, e questa non è una novità. Già negli anni '90 gli ultras italiani lanciarono lo slogan "oggi per gli ultras domani in tutta la città", riferito alle leggi speciali varate in uno dei tanti momenti definiti emergenziali. Si vanno a elemosinare gli aumenti di stipendio per i dipendenti delle forze dell'ordine e per le volanti a secco di benzina, ma si buttano ingenti capitali per acquistare armi di dubbia o nulla utilità.  Invece di pensare al codice identificativo su caschi e divise, provvedimento utile e forte contro gli abusi di potere da parte delle forze dell'ordine, continuiamo a vivere in una repressione che cresce decreto dopo decreto, che alimenterà ancor di più le tensioni sociali, quindi aggraverà i problemi da risolvere... A quando la prima scarica? Magari perché la celere, presa dal panico, ed incapace di mantenere l'ordine, perde la testa? A quando il primo ragazzo in coma? In fin di vita? No, noi non ci stiamo... E tu?

NO AL TASER, SI AI CODICI DI RICONOSCIMENTO!

[FONTE: Ultras Tito]