Coni, Malagò : "I biglietti nominativi? Stop alle restrizioni negli stadi" Stampa
Martedì 03 Settembre 2013 19:36

Malagò riflette sui tanti impedimenti che ci sono oggi per chi vuole andare allo stadio e vedere solo la partita…


«I biglietti nominativi? Bisogna far sì che in un paese civile chi vuole andare allo stadio con suo figlio non debba avere tutte le complessità burocratiche che esistono. Questo non vuol dire che dobbiamo tornare a non sapere chi entra negli stadi, ma tutte queste restrizioni e complessità devono finire».

Lo ha detto il presidente del Coni, Giovanni Malagò, intervenendo così sulla discussione che riguarda i biglietti nominativi che permettono l’accesso negli stadi, anche alla luce degli incidenti che si verificano prevalentemente fuori dagli impianti di gioco. «Mi hanno detto che sono solo due persone. Non può essere che per due persone ci debba essere l’identificazione di un’intera comunità o di una città». È il commento del numero uno dello sport italiano all’aggressione al bus del Verona al termine della partita persa domenica all’Olimpico contro la Roma. «Certo sono episodi che fanno riflettere e bisogna cominciare a fare delle riflessioni serie sui tanti impedimenti che ci sono oggi per chi vuole andare allo stadio e vedere solo la partita. Anche se questa è una dinamica che esce fuori dalle tematiche della giustizia sportiva perchè riguarda episodi che non sono accaduti all’interno dell’impianto».

«Si è voluto fare un provvedimento in un momento in cui c’erano oggettivamente molte difficoltà – ricorda Malagò a Roma, a margine della presentazione del progetto ‘Tremenda voglia di vivere day’, promosso dalla Fondazione Exodus Onlus di don Mazzi -. E, non so se necessariamente, si è passati da un estremo all’altro. Adesso secondo me non può essere che questa regola vada avanti all’infinito». Il desiderio di Malagò è che accanto a questa riflessione si porti avanti l’iter della legge sugli stadi. «Si sposa in pieno con il mio auspicio che più prima che poi si riesca a chiudere la partita sulla legge sugli impianti – conclude il presidente -. Con gli stadi nuovi, tutto questo quasi automaticamente si risolve».

[FONTE: Dalla Parte del Torto]