Un altro calcio (popolare) è possibile! Stampa
Giovedì 24 Gennaio 2013 17:39

Anomalia significa letteralmente “Deviazione dalla regola, dalla norma comune”, ed è, inoltre, sinonimo di eccezione. Eccezione alla regola, deviazione dalla norma comune e ricerca di alternative possibili allo scopo di costruire un nuovo modo di attraversare il “mondo del calcio” sono da sempre argomenti portanti del nostro progetto.

 

Quotidianamente la nostra comunità si interroga sul significato di questi termini, ed è intorno al concetto di alternativa e di resistenza alla norma comune che giorno dopo giorno alimentiamo la forza della nostra comunità e del nostro progetto. Un altro calcio è possibile non è altro che una sintesi di questi concetti. Parlare di regola tuttavia è fuorviante; piuttosto dobbiamo parlare di un sistema di “regole”, un sistema identificabile con la “macchina del calcio”. La sua capacità di articolazione all’interno della nostra società è una delle sue caratteristiche principali, ed è uno dei motivi per cui il calcio è molto di più di uno sport, è un fenomeno sociale totale.

Il Progetto Stella Rossa 2006 nasce da un percorso COMUNE e partecipato, e si solidifica grazie alla necessità condivisa da un ‘Gruppo di Persone’ di proporsi come eccezione nel mondo del calcio. Cresciamo giorno dopo giorno, in virtù della condivisione delle nostre esperienze, denunciando con forza quegli aspetti legati allo sport in generale- e al calcio in particolare- a causa dei quali a rimetterci non è soltanto il nostro assetto socio-culturale -attraverso le esperienze sociopatiche derivanti dello sport- ma anche lo scivolamento della Passione verso priorità di carattere prettamente economico-pubblicitario, e qui Passione è da intendere nella sua più squisita spontaneità. Con questi intenti scendiamo in campo e supportiamo, sempre mossi dalla passione e mai da manovre sottostanti; è questo che ci rende costantemente diversi, ed è questo che legittima la nostra condizione di possibilità come Anomalia- consapevoli che intorno a noi c’è molto da combattere e molto poco da condividere.

Il nostro progetto non si è mai sottomesso al gioco dei politicanti e alle logiche partitocratiche; chiunque volesse accostarci a qualsiasi ideologia politica darebbe testimonianza di non conoscerci affatto, e ,al contempo, di essere profondamente distante dalla nostra idea di calcio popolare. La Stella Rossa nasce e cresce dal basso e quando sono state messe in pericolo la sua condizione di esistenza naturale e di azione spontanea, la sua assemblea ha lottato per non finire col rappresentare l’ennesima espressione verticistica dello sport, ha lottato per difendere la vera espressione del calcio popolare.

Guardandoci intorno c’è ancora tanto lavoro da fare e ci sono ancora troppe poche persone che la pensano come noi; lo sport diventa popolare solo se parallelamente si costruiscono istanze popolari capaci di creare intorno ad esso meccanismi partecipati e trasversali, resistenti ed anomali. Intorno a noi nel corso di questi anni sono cresciute e nate diverse esperienze di “calcio resistente” ma poche di queste ci hanno insegnato qualcosa, poche di queste parlano il nostro stesso linguaggio e condividono la nostra idea di calcio popolare. Le esperienze di calcio popolare non possono definirsi tali solo perché sono auto-organizzate ed auto-gestite; un progetto di calcio popolare gestito verticalmente non è capace di produrre nuove modalità di attraversamento (orizzontale), rischia di essere una riproduzione di un modello di calcio radicale (non alternativo) e  di produrre le dinamiche dell’esclusione che accomunano migliaia di “gruppi” che attraversano il mondo del calcio.

Non un gregge di sognatori, ma una comunità sportiva anomala.

Un altro calcio è possibile, solo se dietro ha delle idee che lo rendono tale.

Stella Rossa 2006

[FONTE: Sport People]