Bundesliga, lo sciopero dei tifosi salva i posti in piedi allo stadio Stampa
Giovedì 10 Gennaio 2013 17:49

In Italia in tanti riempiono pagine di giornali parlando del modello inglese senza sapere nulla a riguardo di come funziona, prendendo le cose per sentito dire. In Germania, invece, si ascoltano le esigenze dei tifosi e il risultato è sotto gli occhi di tutti: stadi sempre pieni! E ovviamente da loro non esistono biglietti nominali, divieto di portare bandiere e striscioni e nemmeno la tessera del tifoso…NO AL MODELLO ITALIANO!

 

La protesta 12:12 (in silenzio per 12 minuti e 12 secondi) apre un tavolo di trattativa con la federazione

In Germania ancora possono stare pigiati in curva, senza posti assegnati, biglietti nominali, divieto di portare striscioni e norme restrittive. In Germania un abbonamento nei settori più appassionati costa 190 euro di media, un ingresso 11. Bella vita. 

Altro mondo e non è facile dividere la storia dal pericolo. La federazione doveva varare una serie di regole che avrebbero avvicinato la Bundesliga agli altri campionati europei, hanno discusso e approvato i cambiamenti che sarebbero dovuti diventare operativi dal 12 dicembre, il 12:12. Quei numeri sono diventati sinonimo di silenzio, i tifosi , non importa di quale squadra, hanno taciuto per 12 minuti e 12 secondi in ogni partita delle ultime 4 giornate e ieri i rappresentanti delle curve sono stati invitati al tavolo delle trattative. Il pacchetto verrà valutato e ammorbidito. Bloccati i prezzi ancora per un po’ , la resistenza ha pagato, proibiti i fumogeni, e ci mancherebbe, mentre sul resto si discute ma anche se i posti in piedi verranno ridotti non saranno aboliti, non ora. 

Il muro di gente è una caratteristica degli stadi tedeschi, ne vanno fieri e sono convinti di decidere anche qualche risultato con quei cori potenti a distanza ravvicinata ed è vero che in certe partita fanno la differenza. Solo che così il pubblico è poco gestibile, la violenza è in aumento, lontana dalle grandi partite (per quanto riguarda gli spalti perché fuori gli attacchi già si vedono), ma pronta a contaminare lo spettacolo e in più i costi per la polizia sono in costante aumento. Per monitorare quella calca servono molti agenti anti sommossa. Loro tengono duro, attaccati ai bandieroni, fieri della dimostrazione a oltranza che li ha portati a una parziale vittoria. Sul sito 12:12 ieri è comparso il comunicato: «Urleremo di nuovo, volevamo essere ascoltati e abbiamo ottenuto di partecipare alla discussione. Bene così».  

In Inghilterra c’era la stessa tradizione ma gli hooligans hanno reso impossibile il dialogo e i posti in piedi sono spariti, in Germania credono ancora di poter salvare il sottile equilibrio tra fascino e sicurezza. Si sono aggrappati al 12:12 e hanno vinto questo round: garantiscono più attenzione e controllo interno in cambio della loro identità. Promesse impegnative. 

GIULIA ZONCA

[FONTE: La Stampa