Maceratese, daspo e divieti. Tardella: si ostacola il tifo, mi dimetto Stampa
Martedì 13 Novembre 2012 09:37

Maria Francesca Tardella si è dimessa dalla presidenza della Maceratese calcio. Il motivo? Troppi Daspo e divieti che impediscono di fatto il tifo.

E poi c'è lo stadio fatiscente, come arriva la pioggia gli spogliatoi si allagono, ed è successo anche ieri.
Una bella partita contro il San Nicolò finita 4 a 1 termina con le dimissioni di una presidentessa che aveva portato un po' di luce nel calcio maceratese. Con lei ha rassegnato le dimissioni anche l'intero consiglio di amministrazione.
«Oggi vivo una giornata veramente brutta - dice Maria Francesca Tardella - Questa è la mia ultima partita da presidente. Saranno altri ad avere la responsabilità di colloquiare con l'amministrazione comunale e con il signor questore». Nella partita con il San Nicolò per l'ennesima volta è stato vietato l'accesso al piazzale dello stadio e alcune vie adiacenti. E molti sportivi hanno preferito tornare a casa, complice la giornata grigia e piovosa.
«Noi troviamo impossibile giocare a calcio a Macerata - ha spiegato Tardella - La Maceratese non ha preso un centesimo di multa, né l'anno scorso, né quest'anno. E' il segno evidente che i propri tifosi sono corretti, non meritano un trattamento del genere. Non far venire la gente allo stadio è una volontà precisa. La Maceratese ha uno degli stadi più grossi per la serie D, contro il San Nicolò abbiamo ospitato i pochi tifosi venuti da Teramo in tribuna e non è successo niente».
I divieti sono scattati sempre quest'anno, a cominciare dai derby contro Ancona, Civitanovese e Sambenedettese, ma sono continuati anche contro Città di Marino, Isernia e San Nicolò. «Dare due daspo a due tifosi della Maceratese per eccesso di tifo, per eccesso di festeggiamenti è fuori luogo - afferma Tardella - Credo che ci sia il desiderio di reprimere qualunque forma di entusiasmo da parte dei tifosi della Maceratese. Da contribuente maceratese trovo vergognoso un uso così massiccio di forze dell'ordine nei confronti di una tifoseria che non ha mai creato problemi».

 

[FONTE: Il Messaggero]