La Serie A, un calcio degno del terzo mondo Stampa
Sabato 04 Febbraio 2012 11:12

La neve caduta in questi giorni sulla penisola italiana, ha messo a nudo tutta la pochezza degli stadi italiani, vetusti, fatiscenti e vergognosi, così come chi gestisce una Lega, giunta ormai alla frutta.

 

Un presidente dimissionario, che però ancora traccheggia nel lasciare la poltrona e che sta portando il calcio italiano ai suoi minimi storici. Tra scommesse e infrastrutture degno di un paese del terzo mondo, il movimento pallonaro nostrano sta bivaccando verso una deriva annunciata.

E con una situazione politico-economica che ne riflette la situazione, non poteva essere altrimenti. Il calcio, né più né meno, riflette quella che è la situazione di un paese allo sbando, dove a pagare sono i soliti noti. Così come nel calcio insomma, dove a pagare sono sempre i tifosi, ovvero i “clienti” di un prodotto scadente e improponibile.

E come nelle migliori commedie all’italiana, lo scarica barili è iniziato. La colpa non è mai di nessuno e sempre di tutti. Il modo migliore per chi amministra il gioco del calcio, di imitare Ponzio Pilato, mandando al patibolo un calcio che ormai non incanta più nessuno. Poi c’è chi da i numeri (errati) come quelli esposti dal presidente della Lega di Serie B, che parla di spettatori in aumento nella serie cadetta, che nella giornata di ieri, ha avuto anche la bellezza di 150 spettatori paganti.

Questo è il calcio che ci viene proposto oggi, da manager, che stanno portando la quinta industria italiana verso il collasso. E quando se ne accorgeranno (ma lo sanno già) anche le televisioni, allora la frittata sarà completa. E’ solo questione di tempo, ma il calcio in Italia, rischia seriamente di lasciare il posto ad altre attrazioni, ben più seguite e soprattutto amministrate nel migliore dei modi.

Stefano Cordeschi

[FONTE: Calcio Press]