Trasferta vietata a Lanciano: prima accusati e diffidati, ora tutti assolti. Sentenza storica. Stampa
Martedì 07 Ottobre 2014 14:41

Era il lontano 6 dicembre del 2009 quando, nonostante il divieto alla trasferta, ci siamo recati ugualmente a Lanciano speranzosi di poter sostenere la nostra squadra. Una volta arrivati sul posto, come ci aspettavamo, ci è stato negato l’acquisto dei biglietti per accedere allo stadio, così abbiamo deciso di recarci fuori dal settore ospiti, dove non c’erano né forze dell’ordine, né steward o altre figure preposte a controlli,  per provare ugualmente a farci sentire.

 

 

Quasi per scherzo, un ragazzo ha provato a girare la maniglia della porta che delimita l’accesso al settore, e questa magicamente ha girato, consentendoci di aprire la porta e di accedere all’impianto. Per noi si è presentata un’occasione troppo ghiotta: la possibilità di dare una prova concreta che il sistema non funziona, nella lotta contro la tessera del tifoso e le trasferte vietate.

Appena entrati in quello che sarebbe dovuto essere il settore a noi riservato, l’intero stadio ci ha applaudito, ulteriore evidente segnale che il sistema repressivo non funziona e, dopo una manciata di minuti, alcune volanti giunte sul posto, ci hanno costretti in questura tra la nostra incredulità.

Una volta in questura, proprio come funziona per i delinquenti, ci hanno fatto foto segnaletiche e preso le impronte. I pensieri si susseguivano: di cosa ci considerano colpevoli? abbiamo forse rotto qualcosa? cosa abbiamo fatto? Fattostà che la sera stessa ci rilasciano senza troppe spiegazioni ed alcune settimane dopo a Ravenna, come da copione, piovono le ingiuste diffide che sconteremo successivamente per un intero lungo anno.

A questo punto scopriamo l’incredibile: la porta d’accesso era stata completamente divelta e siamo stati accusati di danneggiamento: pazzesco! Oltre al procedimento amministrativo parte parallelamente anche quello penale, tuttociò solo per aver girato una maniglia di una porta aperta ed essere entrati in uno stadio dove giocava la nostra squadra del cuore.

Chiaramente subito ci mettiamo nelle mani di un ottimo Avvocato e amico fidato quale è Giovanni Adami; comincia la lunga ed insensata lotta giudiziaria su due fronti: prima con un tribunale minorile (uno dei nostri ragazzi all’epoca dei fatti aveva meno di 18 anni) e poi con quello ordinario. Le ingiuste accuse nei nostri confronti col passare del tempo cominciano a cadere anche perchè, sorpresa, durante l’apertura della porta e il nostro ingresso, avevamo deciso di filmare il tutto: qualcuno ci aveva preso per fessi ma evidentemente tanto stupidi non lo siamo in fondo. Questo punto nei processi si rivela successivamente fondamentale, di fatti non uno, ma ben due tribunali, ci danno ragione e ci assolvono dalle varie accuse, per ultimo oggi, il tribunale di Lanciano ha assolto tutti in formula piena dopo aver preso visione dei video di cui sopra.

La domanda ora sorge spontanea: chi secondo voi ha divelto la porta (di tipo tagliafuoco quindi ben pesante e corazzata)? Con quale intento? Perchè l’ha fatto?

In definitiva, il risultato di questa battaglia è una nostra piccola vittoria, certo, ma crediamo anche una vittoria di tutto il mondo Ultras italiano.

[FONTE: Ultras Ravenna]