Coppa o colpa ...Europa Stampa
Sabato 21 Dicembre 2013 09:39

Che la Fondazione sia nata con lo scopo di onorare la memoria di Gabriele attraverso iniziative volte ad esaltare i valori buoni dello sport non ci esime da valutare quanto accade nel nostro Paese, stretto in una morsa di una crisi senza fine che attanaglia sempre di più le famiglie italiane.


L’Europa è tutt’altro che unita ed evidentemente, l’unione solo monetaria serve a ben poco, anzi sembra essere al servizio di un ristretto numero ( uno?! ) di Stati membri. Questa digressione socio-politica, che meriterebbe ben altro approfondimento, tuttavia, si ricollega a quanto è accaduto e sta ancora accadendo in Polonia con i tifosi della Lazio, detenuti per schiamazzi e adunata sediziosa mentre si stavano recando allo stadio di Varsavia;  ma è allo stesso tempo ricollegabile alla protesta dei cd. forconi, ( infiltrata come vuole la vulgata comune, dai sempre detestabili ultras buoni per  ogni occasione in cui la violenza di piazza debba essere condannata ); ed infine è legata a filo diretto con la sanzione pecuniaria  comminata alla Juve per le parolacce proferite dai suoi giovani tifosi durante la gara disputata all’Olimpico di Torino contro l’Udinese.

Tutti e tre gli argomenti hanno quindi  uno stesso comun denominatore, anche se differenti sono i modi e i tempi. Questo punto in comune si chiama Europa.

Quello che è avvenuto in Polonia e, purtroppo non ancora terminato, è semplicemente inaccettabile. E’ inaccettabile che un paese aderente alla Comunità Europea sia poco uniformato alle regole di uno Stato di diritto ma sembri ancora permeato da quelle di uno Stato totalitario. Sul punto ci auguriamo che questa incresciosa vicenda che ha visto coinvolti più di 150 nostri concittadini non finisca a tarallucci e vino ma venga , di contro, attentamente valutata dai nostri rappresentanti istituzioanali.
Dovranno essere studiati ad uno ad uno i  provvedimenti che hanno privato della libertà tante persone, dovranno emergere prove o gravi indizi, dovrà essere esaminato il rispetto delle garanzie difensive da parte delle autorità polacche. Sicuramente sarà così, anche perchè se ciò non avvenisse sarebbe l’Italia ad uscirne umiliata e non solo i “tifosi”.
Il movimento dei “forconi” non può poi  essere liquidato come becera protesta portata avanti da soggetti poco raccomandabili sostenuti “dall’infiltrato speciale”, l’ultras assoluto…, come se gli ultras, concetto che abbiamo sempre sottolineato, fossero un’entità astratta e completamente scollegata dal tessuto sociale, come se costoro fossero marziani venuti da chissà dove, come se non fossero cittadini come gli altri.
Forse  questi superficiali commentatori non si sono resi conto che ciò che anima questa protesta è l’esasperazione di chi non avverte più lo Stato come garante dei più elementari diritti  ma solo come soggetto asservito ad un potere invisibile ma ben presente quando deve esigere le sue entrate rigorose.
Questa protesta deve essere ascoltata perchè è senza bandiere, non ha nessun colore di partito e tantomeno di fazioni ultras, questa manifestazione di piazza rappresenta una novità nel panorama politico italiano e sarebbe un grave errore volerla considerare illegittima o priva di contenuti.

La ciliegina sulla torta viene posata con l’ipocrisia della multa inflitta alla Juve per gli improperi dei bambini. Tutto questo ossequio alle disposizioni UEFA ci sembra esagerato soprattutto perchè non si può pretendere dai più giovani un comportamento esemplare quando gli esempi sono adulti esagitati che alle partite della scuola calcio inveiscono contro l’avversario, l’arbitro, e l’allenatore della propria squadra che non fa giocare il figlio.
Consapevoli dei nostri limiti,riconoscendoli e cercando di superarli, ma anche e soprattutto della nostra forza potremmo vincere più coppe europee, non solo di calcio ma per riuscirci è necessaria unità di intenti, cementati da valori condivisi e non imposti davanti all’obiettivo di una telecamera.

[Fonte: Fondazione Gabriele Sandri]