Il Tar riabilita gli ultrà maneschi Stampa
Venerdì 21 Giugno 2013 11:01

Solito titolone roboante quanto fuorviante: se il giudice, come loro stessi dicono nell'articolo, ha ritenuto insufficienti le prove, vuol dire che non c'è niente che possa accusarli di essere "maneschi" come invece asseriscono nel titolo, sostituendosi al giudice stesso e sostituendo il proprio ruolo di informazione con quello di opinione, più consono per un salotto televisivo pomeridiano da casalinghe frustrate.

 


RAVENNA - Resta la denuncia per rissa, ma decade il divieto di ingresso negli stadi. Il Tribunale amministrativo regionale ha accolto il ricorso presentato da due tifosi del Bologna, entrambi 26enni, contro il divieto biennale di ingresso negli stadi inflitto loro dal Questore di Ravenna esattamente un anno fa. Divieto scattato a seguito dei disordini scoppiati in una calda domenica dell’aprile 2012 a Montaletto di Cervia. Ad un’ora dal fischio d’inizio del sentito derby tra Cesena e Bologna, diverse decine di tifosi vennero alle mani nei pressi del ristorante Ca’ Nori. Secondo la ricostruzione delle forze dell’ordine, intervenute in massa, un centinaio di accesi sostenitori bianconeri - diversi dei quali armati di catene, mazze, cinture e spranghe poi recuperate dal ciglio della strada - quel giorno attesero i supporters bolognesi, una quarantina tra ultras e semplici appassionati, che si erano ritrovati al ristorante per pranzare prima di raggiungere lo stadio Manuzzi.

Ne nacque una violenta rissa, con i tifosi che si dispersero solo all’arrivo delle forze dell’ordine. I due bolognesi vennero bloccati e denunciati a piede libero per rissa. Subito dopo, nei loro confronti, scattò il Daspo, ossia il divieto di accedere alle manifestazioni sportive. Divieto contro il quale i due hanno promosso ricorso al Tar. Dalla relazione della Questura di Ravenna - riportano i giudici del Tar nella sentenza - si apprende che “all’arrivo delle pattuglie i tifosi si erano già allontanati” e che quindi “gli agenti intervenuti non hanno assistito in diretta agli scontri”. In quel frangente, i carabinieri in servizio “individuarono e controllarono in un parcheggio antistante i luoghi dove si erano verificati gli scontri, l’auto intestata ad uno dei due tifosi bolognesi e al suo interno rinvenirono un paio di scarpe da ginnastica macchiate di sangue. Secondo il Tar, tale quadro indiziario a carico dei due tifosi, non è sufficiente a provare l’asserita partecipazione attiva alla rissa. Per questo, il Tar accoglie il ricorso dei due ultras bolognesi, annullando il Daspo, “fatti salvi ulteriori accertamenti e verifiche da parte di questura e carabinieri” e stabilisce che le spese di giudizio vengano compensate tra le parti in causa.

 

[FONTE: Romagna Noi]