Una stagione complicata... Da noi stessi! Impressioni a caldo dopo Parma Bari PDF Stampa E-mail
Giovedì 07 Aprile 2011 11:54

Parma - Bari è appena terminata, e tutti sappiamo bene come purtroppo, con l’incredibile sconfitta interna dei Crociati contro l’ultima in classifica, una squadra che ha ben poco da chiedere al campionato. Ovunque il Bari sarebbe stata la vittima sacrificale, ma a Parma no, succede sempre il contrario, noi riusciamo a resuscitare chiunque.  

 

Parma-Bari è appena terminata e noi gridiamo a squarciagola ai giocatori di venire sotto la Nord a metterci la faccia: in due salutano il pubblico da centrocampo, gli altri scappano direttamente negli spogliatoi. Questo si che è avere le palle, inutile richiederle sul campo.
Mentre il (per una volta) numeroso pubblico del Tardini ormai non era uscito, ma letteralmente corso fuori dal Tardini, come se volesse dimenticare alla svelta la solita partita obbrobriosa, due giocatori, e diciamo i nomi cioè Pavarini e Crespo (poi ne arriveranno altri), si fermano a parlare con chi ha ancora la pazienza di ascoltare. Sempre gli stessi, sempre le solite facce, non sappiamo se venuti spontaneamente o se mandati a metterci la faccia (gran investimento Crespo sotto questo punto di vista, speriamo non si stanchi di questo suo ruolo…), che parlano da dietro una ringhiera, circondati da buttafuori grossi e palestrati, pronti ad evitare chissà cosa. A discutere con loro,dei “santi”, gente dall’infinita pazienza, alcuni Ultras, alcuni Boys e alcuni tifosi, di ogni sesso e di ogni età. Non molti, venti, forse trenta persone. Dai giocatori le solite frasi: “ci salveremo, non preoccupatevi”, “dovete starci vicino, ora non è il momento di spaccature” ecc ecc. Niente di nuovo, cose sentite più e più volte quest’anno, ma in fondo: cosa dovrebbero andare a dire ai propri tifosi? Ordinaria amministrazione.
Nel frattempo escono dalla Nord anche i meno pazienti, quelli che si son stancati da tempo di sentirsi dire le solite frasi, di trovarsi servite le solite scuse. La maggior parte non si ferma nemmeno ad ascoltare, qualcuno interrompe i giocatori dicendogli che la solita solfa non interessava più nessuno, qualcuno li ferma un attimo e gira loro una domanda: e noi, invece, che cerchiamo di fare tifare e coinvolgere una curva di 5.000 persone, cosa dobbiamo dire a questa gente? Cosa dobbiamo scrivere nei nostri articoli? Cosa dobbiamo inventarci? Capite bene che non è arrivata nessuna risposta, purtroppo quelle che servono dovrebbero arrivare dal campo, e invece…
Questo se alla gente poi interessa. Capiamo la delusione, non è il momento di mollare, ma ci sta anche lo sconforto e la rassegnazione dopo una partita del genere, ma noi che abbiam guardato sfilare le facce che scappavano dal Tardini abbiam visto quasi disinteresse, come se la situazione non facesse nè caldo nè freddo. Reazione da spettatori: “lo spettacolo non è piaciuto, pazienza, forse non tornerò”.
Tornando a noi, che invece a caldo spesso reagiamo e ci scervelliamo a come poter contribuire a cambiare le cose, possiamo tranquillamente dire di essere…stanchi. Si, siamo stanchi di questo campionato, non ne possiamo più, in qualsiasi maniera finisca…che finisca! Poi a noi tifare piace, ci piace tifare per la nostra squadra, lo facciamo a prescindere, ma chi non la vive come noi ora come ora ha perso qualsiasi stimolo per tifare, sostenere e seguire il Parma, e come dicevamo prima, noi non sappiam più cosa inventarci per dare una cosa e smuovere la situazione.
Alla sera è arrivata la notizia dell’esonero di Marino, annunciato la Leonardi in sala stampa. Non si può nemmeno dire “meglio tardi che mai”, visto che ora rischia di essere troppo tardi veramente. Le occasioni non sono mancate per provare la carta dell’esonero, noi l’abbiamo chiamata a gran voce dopo la sconfitta interna col Lecce (e già li era forse troppo tardi), è arrivata ora e ne prendiamo atto. Almeno, vogliamo interpretarla così, è la prima ammissione che molte scelte fatte dalla Società quest’estate si sono rivelate sbagliate.
Sempre Leonardi non molti giorni fa diceva che è stata una “stagione complicata”, e questo è un dato di fatto, ma a complicarci la vita siamo stati noi, con le nostre mani. Se il livello di questa Serie A fosse più alto noi saremmo probabilmente nella situazione del Bari, fortunatamente, invece, siamo stati graziati per tutto l’anno dalle sconfitte delle altri concorrenti per la lotta salvezza, concorrenti che però da qualche partita a questa parte si sono messe a vincere. Noi quando abbiamo intenzione di incominciare?
Che rabbia! Da mangiarci le mani! Che rabbia che ci viene se pensiamo che sarebbe bastato vincere tre partite (non impossibili) in casa contro Lecce (0-1), Cesena (2-2) e Bari (1-2) e oggi, invece che galleggiare pericolosamente a 2 punti dalla zona retrocessione, avremmo gli stessi punti del Bologna di Malesani e saremmo praticamente salvi. Ma con i se e con i ma….
Ecco, parlando ai ragazzi del Gruppo, a chi ci segue, noi per la prossima partita non vogliamo ne i “se” ne i “ma”, non vogliamo scuse: c’è la trasferta di Roma contro la Lazio e noi, noi, dobbiamo andarci tutti. Per noi, per tutti i ragazzi che non ci sono più ai quali volevamo dedicare la vittoria con il Bari.

TUTTI A ROMA!

BOYS PARMA 1977