I Wild Demons PDF Stampa E-mail
Venerdì 27 Dicembre 2019 16:42

La storia dei Wild Demons Supporters Parma nasce alla fine del 1986 da un gruppo di amici frequentatori del Bar dell’Audace.

 


Praticamente impossibile non essere tifosi del Parma per chi nasce all’ombra dello stadio Tardini, a pochimetri dal viale che porta i tifosi delle squadre avversarie all’ingresso della curva Sud. Dopo aver trascorso sugli spalti annate calcisticamente altalenanti (promozioni, retrocessioni dalla serie C allaserie B), gli allora ragazzi di 15-16 anni iniziarono ad assaporare le prime vere soddisfazioni, battendo in Coppa Italia il Milan di Liedholm. Sicuramente merito anche a queste “imprese”, la voglia di tifo e di sognare la serie A iniziò a prendere forma,così iniziava a diventare spontaneo seguire la squadra anche in trasferta non appena le distanze e soprattutto il portafoglio lo permetteva. Nacque così l’idea di dare un nome ad un gruppo di amici, non per prendere le distanze dai Boys/CUS ma solamente per aumentare i “tifosi di contorno” che affiancavano gli storici striscioni BOYS 1977 e Crusader Ultras Supporters. In quel periodo qualsiasi iniziativa che portava colore o supporto al Parma era la benvenuta, ed un nuovostriscione veniva accolto con un grande applauso da parte di tutta la curva a prescindere dal nome o dallabellezza dello stesso. La scelta del nome è stata piuttosto complessa, di comune accordo doveva essere aggressivo ma nello stessotempo originale; soprattutto non doveva assolutamente essere stato adottato da altre tifoserie.Dopo varie idee, passò all’unanimità il nome “New Wave Wild Demons” con al centro lo stemma del CUS(bellissimo e originalissimo). Venne realizzato su tela, disegnato in cortile con pennarelli e tempera. Venne esposto nel marzo 1987 in Parma Modena (0-0) lateralmente, in mezzo a Gladiators Fidenza e Gioventù. Come consueto, accoltodall’applauso della curva. Appena appeso ci si rese subito conto che era graficamente inguardabile. Se in cortile appariva immenso econ lettere ben visibili, in curva appariva scialbo con lettere strette e quindi poco leggibili dalla distanza(soprattutto da una curva all’altra).Immediata la decisione di accorciare il nome in modo tale da mantenere la stessa lunghezza dello striscione(15mt) ma nello stesso tempo di portare in “grassetto” le lettere per renderle ben visibili. Ovvio quindi che la scelta ricadde sull’esclusione di New Wave. Nel giro dello stesso anno venne realizzato ilnuovo “Wild Demons”, su tela plastificata, ricopiato a mano da Colombi, artigiano locale specializzato in dipinti su teloni per camion e pubblicità in genere. Anche in questo caso, l’esposizione in curva fu accolta da un enorme applauso. Nel restyling venne introdotto anche il logo, (mascherone con tre demoni), oltre alla presenza di una strisciabianca, “colore” raramente utilizzato negli striscioni crociati ma tuttavia ben presente sulle maglie della squadra. Questa volta, l’impatto visivo dello striscione era soddisfacente.Portando lo striscione al Tardini, spesso anche al mattino, la conoscenza con il direttivo dei Boys si rafforzòe la collaborazione era totale.Tra gli esempi più lampanti da ricordare Parma Pisa (1989-1990). La Gazzetta di Parma anticipò che una coreografia era in programma da parte dei Boys ma i ragazzi non riuscirono ad ultimarla in tempo. Per evitare una “figuraccia” i Wild Demons acquistarono carta e scotch e prepararono in un pomeriggio-notte pon-pon giallo blu da distribuire a tutta la curva. Per non parlare della partita Parma Genoa (1987 – 1988) A fine partita i genoani entrarono in massa in curvanord (deserta perché la partita era finita, ma gli striscioni erano ancora appesi) ed iniziarono a staccare Crusader Ultras Supporters e anche gli altri presenti. In realtà non è stato un miracolo il salvataggio deglistriscioni: la presenza di un Wild Demons che dal campo, sotto una pioggia di accendini e monetine lanciatedai genoani (che fortunatamente non osarono scavalcare la recinzione per entrare all’interno), iniziò un tiroalla fune vincendolo. Il primo striscione messo al sicuro fu proprio Crusader Ultras Supporters e solosuccessivamente Wild Demons. Dal 1989 al 1990 con la promozione in serie A, “tifosi” del Parma spuntarono ovunque. Alcuni del direttivodei Boys mai visti negli anni precedenti alle riunioni, iniziarono a non gradire la scritta Wild Demons perchéil nome da esporre in curva doveva essere solamente Boys… per questo ogni volta ci sentivamo ripetere lafrase che tutt’ora per ridere ripetiamo: qua el al grup!Lubians, Wild Demons, Rangers, Nuova Guardia, Unione, Gladiators, Wild Group, Brigate, Kaos… non avrebbero dovuto trovare spazio in curva. Si è passati rapidamente dall’applauso per ogni pezzo di stoffa coni colori giallo-blu portato in curva, al vedersi staccare all’ultimo minuto prima dell’incontro lo striscioneportato in mattinata, per essere sostituito con sezioni nate il giorno prima dai paesi di provincia ma recantila scritta Boys. Venne chiesto di modificare lo striscione in Boys sezione Wild Demons altrimenti non poteva essere appeso. Nonostante ovviamente non fosse mai stato messo in discussione il fatto che i Boys fossero il gruppoprincipale, che meritassero lo spazio centrale per le presenze in trasferta, per la storia ecc.., il gesto distaccare lo striscione (appeso lateralmente dalla bandierina di calcio d’angolo) a pochi minuti dall’iniziodell’incontro e lasciato avvolto sotto un cartellone pubblicitario venne interpretato come gesto altamente offensivo. Dall’annata 1993 – 1994 stanchi di tutte queste problematiche, una parte dei Wild Demons decise diabbonarsi e portare lo striscione in Curva Sud. Nonostante il gruppo fosse formato da un numero veramenteesiguo si debuttò con una coreografia: palloncini giallo-blu da distribuire in curva sud. Per la prima volta si tentò di far partire dei cori anche dalla curva esclusivamente destinata ai tifosi avversari (solo in passatoremoto era la curva del Parma) con un esito insperato. In parecchie partite (quelle di punta con le tifoserie più calde), il settore della curva sud riservato ai parmigiani veniva destinato anche ai tifosi ospiti. In queste occasioni nonostante il consiglio insistente da parte delleforze dell’ordine di non appendere lo striscione (ai fini della sicurezza) Wild Demons venne sempre appeso ea dire il vero rispettato da tutte le tifoserie. Lo striscione da trasferta era di stoffa leggera (il principale era decisamente troppo ingombrante e pesanteda trasportare) sempre presente nelle trasferte “accessibili”. Nonostante anche i Wild Demons avessero stampato in numeroesiguo le proprie sciarpe alternavano al collo anche quelle dei Boys.Le varie restrizioni e permessi per portare allo stadio uno striscione, l’età che avanza (50 anni di media) e icontinui problemi per trovare spazio, hanno piano piano fatto sì che lo striscione non venisse più appeso.Oggi quasi tutti i componenti dei Wild Demons sono ritornati in Curva Nord ugualmente e con la famiglia oin solitaria, ci si reca in trasferta appena è possibile. A partire dal 1986 sono state stampati 5 modelli di sciarpa oggi ricercate dai collezionistiLo spirito che hanno animato il gruppo negli anni passati non si è perso ed anche il trentennale è stato festeggiato. In attesa del quarantennale e cinquantennale, sempre Forza Parma e basta.