CALCIO CHAMPAGNE? PREFERIAMO IL LAMBRUSCO! PDF Stampa E-mail
Venerdì 04 Febbraio 2011 16:50

Alla fine, la pazienza è terminata. Il Parma ha perso in casa la sfida salvezza col Lecce, ed ora è a soli 4 punti dalla zona retrocessione, dopo l’ennesima partita insipida, sapore che ci accompagna dall’inizio dell’anno.

Non c’è gioco, non ci sono risultati: non lo diciamo noi, ma la classifica. Ci sono, e ne faremo volentieri a meno, un fiume di giustificazioni dopo ogni sconfitta. Parole irritanti, spesso senza fondamento: sfortuna, episodi, futuri miglioramenti previsti… Genere di dichiarazioni sentite solo da Di Carlo, allenatore esonerato in ritardo, l’anno della retrocessione. Dopo la sconfitta col Lecce Marino ha parlato di pregiudizi, premeditazione. Non certo da parte dei tifosi, caro Marino, non hanno bisogno di leggere i giornali per non essere contenti del tuo operato, basta guardare le partite, e c’è chi le ha viste tutte. Noi Boys non abbiamo niente da rimproverarci, stiamo seguendo la linea decisa, come abbiamo sempre fatto. Sostegno dal 1° al 90° minuto, sempre, comunque ed ovunque, ma poi quando serve diciamo la nostra. A dire la verità avevamo deciso di non fare “Marino vattene”, non volevamo puntare il dito solo contro di lui così come lo striscione “Onoratela” non era rivolto solo ai giocatori, lo ammettiamo, ma da tifosi non sarebbe stato corretto non farlo, e ora cerchiamo di spiegare il perché. Marino non è una vittima sacrificale, non è il capro espiatorio. Semplicemente non possiamo cambiare la squadra, cacciare i giocatori, ma l’allenatore si. L’allenatore decide chi gioca e come, e se non ci sono risultati, il primo responsabile è lui. Ora come non mai serve cambiare decisamente direzione, e il cambio dell’allenatore potrebbe essere la giusta scossa. Poi è chiaro, Marino qualcuno lo ha scelto e qualcuno lo ha assunto. Qualcuno (insieme a lui, in teoria) ha costruito la squadra, e dunque a ruota anche Leonardi e Ghirardi sono responsabili di questa situazione. Facciamo fatica a capire molte scelte, alcune cose ci sono poco chiare ma avremo sicuramente occasione di chiedere il perché faccia a faccia. Marino si è lamentato dei paragoni con Guidolin, paragoni fatti per primi dalla Società quest’estate, quando la stagione è stata “venduta” nella maniera più sbagliata. Marino ci è stato presentato per il suo “calcio Champagne” ma a noi, che siamo più terra terra, piace il Lambrusco e non qualcosa che, fra l’altro, sa di tappo. “Marino vattene” non vuole essere dunque un messaggio rivolto solo all'allenatore siciliano, ma a tutte le componenti della dirigenza. Quello che non è stato digerito da tutto l'ambiente della tifoseria sono state le promesse estive, dirette ed indirette; è normale che quando un cliente è convinto di aver comprato un prodotto di qualità, ed una volta scartato la confezione scopre che in mano ha il classico "pacco" scatta fisiologica la rabbia, diverso sarebbe stato se il venditore fosse stato onesto nel descrivere quella che è la vera realtà. Per fortuna abbiamo ancora un minimo lasso di tempo che ci permette di mettere la barca nella scia giusta, ma per far questo serve cambiare in modo repentino l'attuale rotta. Dopo la sconfitta contro il Lecce, solo il Presidente ha scelto di metterci la faccia, questo ha fatto incazzare ancora di più la gente; anche Leonardi sarebbe dovuto uscire in mezzo alla gente dichiarando apertamente gli errori commessi, questo a Parma non va giù. Cambiare allenatore, per poi avere gli stessi problemi non serve a nulla, serve cambiare l'umore dell'ambiente e per iniziare questo processo involutivo serve un'ammissione di colpe pubblica ed un bagno di umiltà da qua al futuro. Siamo però d’accordo con Leonardi quando dice che bisogna salvarsi, e che da questa situazione si esce tutti insieme. Giusto, noi di sicuro non ci tireremo indietro, ma ci vuole un forte segnale, subito, una scossa che riaccenda la gente. Il piede di partenza di quest'anno è stato quello sbagliato, continuare vuol dire creare spaccature difficilmente ricucibili, fermarsi e retrocedere non cancellerà di certo gli errori, ma ne aumenta le condizioni a favore affinchè si possa migliorare; la gente di Parma non è gente che porta rancore, ma odia essere presa in giro od ingannata. In passato abbiamo già assaporato queste situazioni e l'esperienza dovrebbe fungere da tesoro in questi momenti, quindi ora, dopo la partita con il Lecce chiediamo che venga posto un limite a questa situazione degenerante. Qualsiasi cosa accada noi sosterremo chi scende in campo dal primo all’ultimo minuto, incondizionatamente, ma per avere l’aiuto del pubblico servono gli stimoli ora, dal campo e dalla Società. Speriamo che chi di dovere abbia compreso il nostro messaggio, augurandoci una prova di forza contro la Fiorentina, perchè oltre al gioco quà servono i punti....

Sveglia.

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