Dicono di noi…Parma-Avellino, serie b: mentre tutta Italia parla di un adesivo PDF Stampa E-mail
Martedì 07 Novembre 2017 18:07

Pubblichiamo da Sportpeople il resoconto relativo alla partita casalinga contro l’Avellino del 29 ottobre 2017.

 

 

Oramai tra anticipi, posticipi, turni infrasettimanali, lunedì, venerdì assistere a una partita domenicale di Serie B è divenuto un lusso per pochi e oggi la Dea bendata sceglie proprio lo stadio “Ennio Tardini” per Parma – Avellino.

Giornata autunnale con vento molto forte, il mio cammino verso lo stadio è stato accompagnato da una “coriandolata” costante di foglie secche e all’arrivo nel piazzale dello stadio non noto nulla di particolare, se non appunto persone infastidite dal vento.

La Nord propone come coreografia iniziale uno striscione dedicato a un esponente dei Boys scomparso in settimana, Costantino Violi, storico fondatore del gruppo. Il messaggio che la Nord ha scelto per salutarlo è un semplice “ARRIVEDERCI TINO, 40 ANNI DA ULTRAS”.

Anche in questa occasione i tifosi ospiti, come già verificatosi con i Pescaresi, arrivano a partita iniziata: non saprei onestamente se tutto ciò sia attribuibile ad una coincidenza, a ritardi nel viaggio per entrambi oppure a un piano preventivo da parte delle forze dell’ordine. Posso però dire che l’arrivo risulta essere un po’ sfortunato, infatti dopo nemmeno un minuto il Parma è già in vantaggio con gol di Emanuele Calaiò, ma loro non si perdono d’animo e rigorosamente tutti dietro lo striscione “Avellino” iniziano il loro sostegno con un continuo sventolio di bandiere biancoverdi.

Nell’arco della gara ottimo tifo da tutte e due le parti in causa. La Nord effettua due sciarpate ben fatte e a livello canoro trova il supporto dei battitimani da distinti e tribuna. Le bandiere, che di solito sventolano in curva con costanza, questa volta fanno capolino solamente a inizio e fine partita, forse a causa del vento. Molti battimani a tutta curva, con il vantaggio iniziale che risulta una vera e propria manna nell’esecuzione del tifo.

Gli ospiti, presenti in 789 secondo i dati ufficiali, si compattano dietro lo striscione con il nome della loro città. Molti di loro indossano una felpa verde, cosa che crea un effetto ottico molto positivo. Perfetti nelle alzate di mani, a differenza della Nord le loro bandiere restano in alto e vengono sventolate per tutti i 90 minuti. L’unico neo, se proprio ne voglio trovare uno, è stato aspettare tutta la partita invano per vedere la loro particolare sciarpata “a scomparsa”: sarà un buon motivo per cercare di vedere ancora una volta all’opera i sostenitori irpini.

In campo finisce due a zero per i crociati. I giocatori vengono richiamati sotto la Curva Nord, dove tutti insieme festeggiano ulteriormente questa vittoria, inscenando anche un botta e risposta tra curva e giocatori.

Solo a fine partita il vento si calma e tutto sembra tornato alla normalità, ma uno striscione affisso sul monumento del “Petitot” ricorda che non c’è poi molto di normale in certi isterismi di questo paese. Vietato l’ingresso allo stadio dalle autorità predisposte al controllo, defluendo dallo stadio la gente ha trovato riassunta la posizione della Nord sul fiume di parole e polemiche posteriori al famoso adesivo laziale di Anna Frank con la maglia della Lazio: “CORRUZIONE E DISOCCUPAZIONE FIGLIE DI UN GOVERNO ABUSIVO, REATI DI TORTURA, LEGGI FATTE SU MISURA… E TUTTA ITALIA PARLA DI UN ADESIVO???”

[FONTE: Sport People]