Quelli di...Popeye PDF Stampa E-mail
Lunedì 20 Marzo 2017 16:27

Pubblichiamo la terza intervista a "Quelli di...Popeye" della nuova rubrica "Compagnie della Nord".

 

 

Proseguiamo la presentazione delle varie compagnie della Nord, questa volta tocca ad un gruppo di ragazzi che conosciamo da tempo, ossia il binomio “Aquila Longhi/Felegara”. Si sono conosciuto sui sedili dei pullman dei Boys una decina di anni fa e partita dopo partita l'amicizia tra di loro è aumentata, diventando una compagnia dentro e fuori dagli spalti. Ci vien da dire che ce ne vorrebbero in curva di ragazzi così, sempre presenti al seguito dei crociati, pur viaggiando quasi sempre autonomamente portano un gran rispetto nei nostri confronti, difficilmente pisciano fuori dal vaso nonostante l'alcool sia sempre presente nelle loro vicinanze; a differenza di tanti che urlano per dimostrare la propria forza, loro quando parlano lo fanno sottovoce, esponendo concetti intelligenti e per nulla banali. Lo scorso anno, hanno vinto la gara delle bandiere con il “Popeye” che abbraccia calorosamente il cugino triste, facendo alzare di parecchio l'asticella della stilosità del materiale coreografico della Nord, non frequentano la sede ed il gruppo in maniera costante, ma si sentono parte di esso e lo dimostra il fatto di come qualcuno di loro si sia prodigato pesantemente nell'aiutarci a seguire l'iter burocratico che è servito per entrare in possesso della nuova sede e per questo lo vorremmo ringraziare pubblicamente. Con immenso piacere invitiamo tutti a leggere l'intervista completa sul nostro sito, di seguito un piccola anticipazione.

 

  • Ciao ragazzi, ci volete dire da chi è composta la vostra compagnia? Perchè Aquila Longhi / Felegara?

Allora, per prima cosa non ci chiamiamo in nessun modo, è proprio una scelta quella di non avere nessun nome. Siamo 7/8 persone che si conosco più o meno da dieci anni, i primi di noi hanno fatto la prima trasferta insieme a Rimini in B nel 2008 in treno, quando il Como era sceso a Bologna da solo andandosene al Dall'Ara Alcuni di noi giocano nel Aquila Longhi e in occasione della trasferta di Cagliari, quando eravamo già falliti ed in 7 di noi avevano aderito alla trasferta, facemmo la pezza quasi per goliardia. La pezza Felegara, invece è nata dopo, ha esordito in D e rappresenta alcuni ragazzi del paese pedemontano, proprio con questi 3/4 ragazzi è nata un "unione" solida, adesso siamo visti come "quelli di Popeye", grazie alla vostra iniziativa della gara delle bandiere, dove abbiamo deciso di creare qualcosa da portare sempre.

  • Come vi siete conosciuti? La Curva ha contribuito alla vostra amicizia?

La maggior parte di noi si è conosciuta sul pullman dei Boys, sopratutto nell anno della serie b, quasi dieci anni fa .

  • Oltre alla fede calcistica, cos’è che vi accomuna?

La figa e la birra, scherzi a parte adesso siamo una compagnia a tutti gli effetti, ci si vede sempre anche al venerdì e al sabato sera.

  • Avete prodotto materiale, pezze, bandieroni? Come nasce questa idea di fare un bandierone? Come l'avete fatto a livello pratico?

L'idea è nata dopo aver visto l'immagine, ci è subito piaciuta e l'abbiamo modificata, sotituendo gli spinaci con una birra, inserendo in cugine triste ecc. L'abbiamo fatta disegnare da un grafico, che col nostro aiuto dapprima ha eseguito uno schizzo, poi su una diapositiva, abbiamo messo il bandierone contro il muro, a pennarello abbiamo creato il tutto. Non volevamo prendere in prestito il vostro grafico per farvi una sorpresa, ma abbiamo chiesto consigli anche a voi riguardo alla stoffa e ai colori da utilizzare.

  • Parliamo di trasferte, siete una presenza assidua: qual è la cosa che vi piace maggiormente dell’andare in trasferta? Qual'è la trasferta che più ricordate volentieri?La più lontana?

Il bello è tifare la tua squadra insieme agli amici, senza paranoie e divertendosi. Il campo e lo stadio non centrano, anzi più sono tristi più ci sono delle perle da raccontare. La compagnia è fondamentale, se non ci fossero gli amici con cui condividere il viaggio, si andrebbe in trasferta molto di meno. La trasferta più lunga e quella che ricordiamo più volentieri è Cagliari dove siamo rimasti più di un giorno.

 

  • Se i boys non si fossero tesserati voi sareste andati lo stesso in trasferta?

Non sappiamo rispondere a questa domanda, in quanto abbiamo sempre seguito la linea dei Boys, ponendoci anche noi contro la tessera del tifoso. Le prime trasferte senza tessera le abbiamo fatte insieme a voi, ma poi con l'aumentare delle difficoltà per entrare abbiamo desistito; quando si è deciso fare tutti l'away abbiamo ricominciato a metterci in marcia, sino ad esserci sempre come in questi ultimi anni, ma se non avessimo fatto la tessera probabilmente non sarebbe partita questa unione tra noi.

  • Credete che lo stadio in generale sia un punto importante di aggregazione in città? Fate attività di coinvolgimento verso persone “esterne” al vostro giro? Vi sentite coinvolti nella vita di curva e nelle iniziative in generale che vengono organizzate?

Possiamo confermare che lo stadio è effettivamente un punto di aggregazione importantissimo, tra i gradoni del Tardini abbiamo conosciuto veramente un sacco di gente, nello stesso tempo ci teniamo a precisare che noi non facciamo proseliterismo, cerchiamo di coinvolgere le persone nel nostro piccolo, per trovare il nono nel pulmino o riempire la macchinata, questo è il massimo del coinvolgimento che facciamo. In merito al coinvolgimento verso il gruppo possiamo dire che quest'anno come non mai vi siete aperti, la riunione fatta in Via Calestani ad inizio anno con tutte le compagnie, piuttosto che questa intervista sono iniziative azzeccate, che coinvolgono il contorno del gruppo.

  • Diteci qual è stata l’emozione più forte provata allo stadio (in casa o in trasferta).

Su tutte il derby di quest'anno, nessuno di noi ne aveva mai vissuto uno, andarci in tanti e vincere zittendoli è stata sicuramente l'emozione più forte mai provata; non vanno dimenticate anche altre situazioni che ci hanno emozionato tantissimo, come ad esempio il goal di Dino Baggio a San Siro contro la Juve zittendo 80.000 gobbi e catapultandoci nel delirio più totale, non possiamo non citare lo spareggio di Bologna, quella è stata un altra pagina spettacolare della nostra storia e vorremmo anche menzionare Parma – Juve 1-0 gol di Mauri con la squadra fallita nell'ultimo campionato di A, anche li è stata una gioia indescrivibile.

  • Avete contatti con altre persone che frequentano le curve nostre gemellate? O altre? Siete mai stati in altre curve al di fuori della nostra? Quali differenze avete notato, cosa vi è rimasto più impresso?

Come compagnia non siamo mai andati da nessuna parte, ma uno di noi ha un forte legame con dei ragazzi di Genova, conosciuti durante un banchetto organizzato dai Boys qui a Parma, una volta conosciuti questi ragazzi abbiamo scoperto essere amici di amici, da li sono iniziate visite reciproche ed adesso c'è amicizia vera, fatta anche d'incontri extra calcistici. Grazie all'amicizia che ci lega quindi, c'è stata la possibilità di vedere i doriani da dentro e sono parsi tanta roba, gradinata sempre gremita e colorata, con la gente che ci tiene davvero alla squadra. Oltre a Genova, uno di noi, per conoscenze extra stadio, circa una decina di anni fa' si è recato a Piacenza per vedere Piacenza Toro in curva con i granata; sono sembrati belli e ricordo che per far cantare non c'erano solo due o tre lanciacori come da noi, ma saranno stati dieci, dodici, tutti girati verso la curva ad incitare la gente a cantare.

  • Ci sono altre tifoserie o gruppi che vi affascinano?

Diciamo che ci sono diverse piazze che ci hanno fatto bella impressione, tipo Bergamo e Verona hanno il loro perchè, poi ci sono piaciuti notevolmente i pisani sia in casa che in trasferta l'anno che li abbiamo incontrati in serie B per l'ultima volta e anche i sambenedettesi ai play off della D ci sono parsi tanta roba. Poi ci sarebbero anche i napoletani, non tanto per la coreografia o la partecipazione ma perchè sono cazzuti. Come gruppi possiamo dire che la Fossa dei Leoni, vista da qualcuno di noi in fase “adolescenziale” durante un match di coppa campioni a San Siro, ha esercitato un discreto fascino negli anni a seguire fino al suo scioglimento, basta vedere oggi la curva del Milan per capire la perdita che hanno subito.

  • Vi definite più tifosi o Ultras?

Possiamo definirci una mezza via, per rendere l'idea, noi siamo in un nucleo portante della compagnia di 5 persone, magari noi siamo più vicini all'idea di Ultras, ma quando riempiamo la macchinata o facciamo i pulmini, con noi vengono anche nostri amici che sono semplici tifosi. Non cerchiamo rogne in giro, non siamo i tipi, ma non siamo degli sprovveduti, sappiamo come ci si comporta, quali sono le regole del gioco; prima di metterci in viaggio, guardiamo gli incroci pericolosi... e anche i parcheggi degli stadi, dove fermarci, ecc.

  • All'inizia qualcuno di voi passava in sede alle riunione, veniva in trasferta con noi ecc? Ora fate le cose per i cazzi vostri, dove abbiamo sbagliato? Cosa non vi piaceva?

Non dovete dire che i Boys hanno sbagliato, non è così, come detto siamo in 5, gli altri che a volte ci permettono di riempire la macchinata o il pulmino non sono ultras, noi preferiamo viaggiare con questi mezzi, perchè grazie all'intimità che ti da viaggiare da soli abbiamo sviluppato un'alchimia giusta tra di noi, che ci permette di divertirsi ad ogni viaggio, adeguarlo alle proprie esigente; una volta esempio eravamo insieme ad un altra compagnia, uno di loro ha dei problemi urologici ed eravamo fermi un autogrill si e uno no, una cosa del genere era improponibile da fare in pullman.

  • Come compagnia usate i social network? Qual'è il vostro pensiero sulla figura del tifoso “multimediale” ossia colui che riprende, posta foto e filmati interni alle curve, scrive/commenta/giudica ecc? Voi lo fate?

Il nostro pensiero sui social network è che han dato parola a chi nella realtà deve solo stare zitto, anche noi guardiamo le foto in giro, ma nessuno di noi si sognerebbe mai di commentare. Abbiamo una chat della compagnia, ci facciamo girare le foto, logicamente senza esagerare, sui pullmini ci facciamo i selfie, non in giro come ha fatto qualcun'altro, poi logico che non bisogna lamentarsi se succede qualcosa.

  • Qual'è la vostra opinione sul movimento Ultras? Cosa vi piace, cosa non vi piace?

Riteniamo essere l'Ultras la parte più sincera di questo calcio, questo non vuol dire che sia giusta o sbagliata, ma quella meno falsa, quella che non ha una maschera, ma ti dice le cose in faccia. Oggi è dura andare avanti avanti con queste regole, prendi la coreografia di lunedì sera con il Forlì, bellissima, tutti ti fanno i complimenti, bellissimo spettacolo coreografico, poi rischi la diffida per averla fatta, la torcia di per sè non deve essere repressa. Riteniamo che questa situazione sia causata in linea di massima da un idea sbagliata che si ha delle curve; quando un tifoso di curva parla con una persona estranea al mondo dello stadio, molto spesso viene chiesto: Ma te sei uno di quelli che vanno li a far casino? Questo è figlio di un preconcetto alimentato dai mass media, che hanno e stanno gettando fango in continuazione sul mondo del tifo, ma non è per colpa degli Ultras che la gente sta a casa, noi conosciamo alcune persone che non vengono più allo stadio e si sono allontanate dal calcio per colpa degli scandali dell'estate 2006, quelle sono le cose che veramente fan male alla gente.

  • Qual'e la prima cosa che vi viene in mente pensando ai boys?

Pensiamo al gruppo guida della Curva Nord di Parma.

  • Vi sentite in parte dentro al gruppo?

Pur non frequentandolo con costanza, ci sentiamo parte del gruppo dei Boys.

  • Quali sono i motivi che vi spingono a non vivere lo stadio completamente come ultras?

Qui si va sul personale, nel senso che ognuno può avere i propri motivi per non caderci dentro a piedi pari, per noi fare una cosa vuol dire farla bene, metterci il 100% del impegno, ad esempio noi facciamo parte di una squadra di calcio amatoriale, abbiamo due allenamenti a settimana, il martedì e il giovedì più la partita ed è brutto vedere gente che sistematicamente ti salta un allenamento per poi pretendere di giocare magari; per questo pensiamo che fare le cose a metà non sia il massimo.

  • Secondo voi la.nord è totalmente unita o esistono delle spaccature?

Noi non siamo a conoscenza di spaccature o roba del genere, va detto che tanto entusiasmo carica mille la gente della Nord, abbiamo tante compagnie e ognuna ci tiene a mettersi in mostra e farsi vedere; molto spesso però abbiamo notato che il “troppo” entusiasmo porta a strafare, esempio in certe trasferte tri senti 2/3 cori diversi partire dai vari cantoni del settore ospiti, così non va bene. Noi spesso siamo “pieni” come gli altri, ma il fatto di aver alzato il gomito non ci da diritto a far partire i cori a sproposito, ci vuole una guida, senza di essa inevitabilmente c'è il caos.

  • Cosa manca, se manca, alla nostra tifoseria?

Grosse lacune non ne ha, forse manca un po' di coordinazione nei cori, nel senso che non sempre quello che succede in campo corrisponde a ciò che si fa sugli spalti, facciamo un esempio: lo scorso anno a Correggio durante i calci di rigori, noi abbiamo continuato a cantare lo stesso coro imperterriti, quando a nostro avviso bisognava fischiare o disturbare in una qualche maniera gli avversari ed incitare i nostri. Questo pensiamo sia una pecca della nostra tifoseria, anche se non è l'unica forse, a volte manca la partecipazione ed il coinvolgimento nella curva intera nei cori; solo pochi vengono seguiti e cantati da tutti. Un altro tasto dolente è la presenza dentro lo stadio prima del calcio d'inizio, basta ricordare alcuni anni fa dove durante il riscaldamento la curva era già piena e si caricava la squadra a dovere (e/o le bordate di fischi alle squadre avversarie, ndr), oggi invece quando c'è il calcio d'inizio la curva è semi vuoto e solo dopo pochi minuti si riempie del tutto.

  • Qual è la coreografia più bella da quando venite allo stadio?

Qui la risposta è molto soggettiva, perchè varia da persona a persona e che l'imbarazzo della scelta di certo non manca. Ci sarebbe quella fatta in finale di Coppa Italia con la Juve, quella con lo scudo blu su sfondo giallo (fatta con bandierine omaggio ndr), piuttosto di quella “Ci basterà veder la maglia x cantare ancora” fatta con le pettorine tutta la partita. Inoltre anche la croce nera su sfondo bianco per i 90 anni del Parma (coreografia ideata e realizzata dall'ex settore crociato), mentre l'ultima citata è una abbastanza datata, ossia “Da Helsinky a Messina questa bandiera ti è sempre vicina”.

  • Il coro che vi scalda di più?

Sosteniam la più grande squadra che il mondo ha visto mai è uno di quei cori che ci scalda di più, anche perchè è legato alla indimenticabile trasferta di Cagliari, dove ritornando al discorso di tenere un profilo corretto in trasferta, in un ristorante del capoluogo sardo, il giorno prima della partita a tavola, l'avevamo fatto partire a gran voce... Finito il coro dal fondo della sala si è sentita una voce che ha esclamato: Ne siete sicuri? Con la conseguente risata preoccupata da parte nostra.

  • Viaggiando spesso da soli, avete mai avuto problemi con altri gruppi o tifosi lungo la strada?

Non ci è mai successo di trovare problemi in giro, l'unica occasione in cui si siamo incrociati in autogrill con un'altra tifoseria è stato quest'anno con i tifosi della Maceratese, non sappiamo se siano stati gli ultras o meno, ci siamo guardati ed ognuno è andato per la propria strada. C'è da dire che a differenza forse di tanti altri tifosi che viaggiano con mezzi propri, noi buttiamo un occhio su quelli che sono possibili incroci, punti critici intorno allo stadio ecc. Non siamo sprovveduti ed aver iniziato il “percorso da tifoso” andando in trasferta con i Boys ci ha dato la possibilità d'imparare alcuni accorgimenti importanti per non incappare nei problemi, anche perchè portando con noi un bandierone, non vorremmo mai incappare in situazioni dispiacevoli. Alla fine a tutti starebbe sul cazzo vedere nella curva avversaria del materiale gialloblù crociato, indipendentemente appartenga a tifosi, ultras ecc. Per questo bisogna scantarsi un attimino, tenere gli occhi aperti ed evitare certe situazioni.

  • Avete mai avuto problemi con le forze dell'ordine?

Non abbiamo mai avuto problemi in particolare, solo il sequestro delle aste per il bandierone in svariati stadi.

  • Cosa ne pensate delle leggi speciali? Secondo voi, quale è stato parlando di repressione l elemento che più ha danneggiato il tifo?

Sicuramente, il divieto di introdurre i mezzi del tifo è uno dei motivi principali. Basta vedere nella nostra curva, una volta sparito il microfono, il tifo ne è stato penalizzato, a Reggio esempio avendo il tamburo invece abbiamo potuto tifare meglio dando spettacolo. Comunque il tifo è danneggiato anche dal fatto che al giono d'oggi si sia passato dal semplice schiaffo ad usare armi come le pistole, questo di certo non aiuta.

  • Un ultima domanda: Lo farete il torneo di calcetto, visto che la formula è cambiata?

La squadra la tiriamo su di certo, se permettete abbiamo un appunto da farvi, in passato secondo noi a volte nel torneo si è sbagliato a mettere un limite di tesserati Boys nelle squadre, noi esempio come compagnia non li avevamo ed eravamo in difficoltà a partecipare, se il torneo viene fatto con la finalità di aggregare, forse mettere come regola il fatto di dover essere tutti abbonati in curva, anziché tre tesserati Boys, avrebbe potuto aumentare la partecipazione della gente.

  • Spazio libero: potete lanciare un messaggio alla Curva Nord!

D!* P@R&O!!! Bisogna entusiasmarsi meno quando si vince e deprimersi meno quando si perde, sempre tifare, sostenere la città, mai mollare con entusiasmo, servono più costanza e meno sbalzi.