Uno sciopero fuori luogo ! PDF Stampa E-mail
Mercoledì 08 Dicembre 2010 10:00

L’avevamo scritto già qualche mese fa, quando era nata la protesta dei calciatori, lo ribadiamo ora che la protesta si è di nuova accesa e lo sciopero sembra essere imminente: noi non ci vogliamo schierare, nè entrare nei meriti della questione.
L’abbiamo ribadito nella prima occasione utile, in uno striscione che racchiude e riassume il nostro pensiero a riguardo: “Né con i calciatori, né con chi ha svenduto il calcio alle televisioni, ma sciopera chi ha 0 diritti, non 1000 agevolazioni”.

Non vogliamo evitare l’argomento, non siamo menefreghisti, anzi, al contrario non vogliamo rischiare di essere superficiali. Anche i calciatori hanno il diritto di difendere i loro interessi, ci mancherebbe altro, ma vedere la parola “sciopero” accostata a chi guadagna in un giorno mediamente più di quello che un comune mortale guadagna in un mese, proprio non ci sta. Se guardiamo i campioni delle grandi squadre, addirittura, non basta un anno per guadagnare quello che questi signori portano a casa in un giorno. Ci sono anche calciatori che guadagnano normalmente, nelle serie minori, ma sono sempre e comunque pagati per giocare al calcio, inseguire un pallone, sono e si devono sentire fortunati e agevolati. Etor che sciopero…
Per non essere superficiali però, oltre che ad informarsi sui motivi della protesta, non bisogna limitarsi a puntare il dito contro una parte, contro i giocatori. Si rischierebbe, in questo modo, di schierarsi dalla controparte, magari di essere strumentalizzati da chi ha portato gli stipendi a questi livelli, da chi ha contribuito a portare il calcio a questa deriva: presidenti, Società, dirigenti, Lega Calcio, Figc, Coni, Televisioni e compagnia bella.
Una “guerra fra ricchi”, insomma, dove a rimetterci sono solo i poveri, però.
Cosa cambia, infatti, con questo sciopero? A parte fare un po’ parlare (ma non dei contenuti della protesta), la giornata sarà eventualmente recuperata, le televisioni la trasmetteranno, la gente andrà comunque allo stadio, e tutto sarà…”normale”. L’unico disagio sarà per i poveri appunto, per i poveri tifosi. Poveri tifosi che si dovranno subire forse un turno infrasettimanale, poveri tifosi che si troveranno con i programmi rovinati da questo capriccio (non chiamiamolo sciopero).
Poveri e scemi, diciamoci la verità. Perché ci lamentiamo, ci meravigliamo degli stipendi, contestiamo tutto quello che non ci piace e poi siamo regolarmente al nostro posto, a soffrire, gioire e incitare chi indossa la maglia della nostra squadra. D’altronde c’è ben poca razionalità nel tifo: per qualcuno è un passatempo, per qualcuno una passione che si può smettere quando stanca, per altri una ragione di vita.
Chiudiamo questa riflessione, speriamo che lo sciopero venga ritirato per decenza e si giochi regolarmente. Anche perché, una volta che si può andare in trasferta, una volta che non ci tocca un divieto, noi vorremmo essere presenti. Palermo ci aspetta, noi non vogliamo mancare!


Dalla parte del tifo,


BOYS PARMA 1977