In anteprima dalla fanzine: PARMA - Udinese (BOYS) PDF Stampa E-mail
Domenica 05 Dicembre 2010 12:18

Il calcio è strano, fatto di illusioni, a volte banale, ma soprattutto non lascia mai nulla al caso. E’ così che dopo due vittorie e un pareggio, in partite altrettanto delicate e mai scontate, capita l’occasione della vita, contro la squadra che solo qualche mese fa ha infilato un filotto di vittorie da fare impallidire le più blasonate squadre del mondo. Dimezzata ed in evidente crisi di gioco ed identità, l’Inter è stata capace di rifilarci cinque sberle, frutto di errori grossolani, prestazioni singole imbarazzanti e anche una buona dose di sfortuna. E pensare che al mattino, davanti ai ragazzi dei Boys che sono saliti a Milano per incitare la squadra all’uscita dell’albergo, i giocatori non sono stati capaci di un minimo cenno di saluto, perché estremamente concentrati sulla partita. Quei ragazzi che nonostante il divieto per i non tesserati di assistere alla partita, hanno voluto ancora una volta, anche se non c’era bisogno, essere presenti al fianco della squadra, dimostrando un attaccamento smisurato verso i colori gialloblucrociati. In molti si chiederanno perché nonostante questi divieti i Boys continuino ad essere presenti ove non è loro permesso, minacciati attraverso un sistema ancora non chiaro, mai scritto, ma esclusivamente a discrezione del questore o del prefetto della città che ospiterà la partita. Tutto questo pena la pesante minaccia di essere diffidati ogni qualvolta si vada contro questa assurda presa di posizione, anticostituzionale e ormai tremendamente fallita. Perché se volessimo, sicuri che il sistema fa acqua da tutte le parti, potremmo andare ovunque, con la consapevolezza di pagarne le conseguenze (divieto!) nella partita in trasferta seguente. Ma la forza sta proprio nel riuscire a far sentire la nostra protesta in qualunque modo possibile, senza spiegarci più di tanto, perché in questo calcio che non ci appartiene c’è bisogno di verità, chiarezza per tutti, anche per quelli che nonostante oggi abbiano la tessera non si devono sentire esenti da queste forme di repressione. La nostra lotta è anche la lotta di tutti, non deve servire solo a noi, ma vogliamo che la gente capisca che lo stadio vissuto così non ha senso, perché maturato nella forma più bella di aggregazione. A chi non mancano i colori dei bandieroni, il rullare dei tamburi, lo strillare del megafono e l’odore delle torce? Ai ragazzi giovani che si avvicinano alla Curva per la prima volta e che magari hanno visto foto di qualche anno fa, noi vogliamo trasmettere quei valori che ci hanno fatto innamorare del mondo ultrà, con la consapevolezza e la speranza che un giorno possano riprovare i brividi che ci davano queste sensazioni, quella forma di libertà e di incoscienza per cui i Boys Parma esistono e resistono da trentatre anni!!! Viva i Boys Viva il Parma!

Nostalgia della Curva Nord, colorata con le nostre bandiere e il nostro striscione...