Due lunedì fa siamo stati a Genova per il Derby. Arrivati giusto in tempo in gradinata SUD per l’inizio, non siamo riusciti a vedere bene le due coreografie. Nel settore degli ULTRAS è stato alzato un enorme, uguale ad una vecchia sciarpa che copriva tutta la parte sopra, mentre dalla balconata sono stati lanciati centinaia di rotoli di carta con i colori del Doria. Il tifo è stato subito intensissimo e nei primi minuti cantava veramente quasi tutta la curva, grazie anche ad una maggiore coordinazione nei cori da parte dei due gruppi rispetto all’ anno scorso. Ogni volta che torniamo a Genova sentiamo sempre un paio di cori nuovi che nel giro di poco vengono cantati anche dalla parte di sotto. Anche la nord era piena di bandiere quasi come ai tempi d’oro, il cuore della curva è ancora vivo. Con loro in curva c’erano i napoletani del gruppo Masseria (probabilmente loro il fragoroso pallone di Maradona lanciato a fine partita) e da un folto gruppo di Granata del Toro. Molte le bandiere della Palestina in entrambe le curve e uno striscione di solidarietà da parte dell’Ottavio Barbieri. Gli ULTRAS avevano solo bandiere blucerchiate. Ad inizio secondo tempo hanno organizzato una coriandolata mai vista, aiutata anche dal forte vento, che non finiva più. Alla fine il risultato ha lasciato scontenti tutte e due le parti, ed il morale non era certo alle stelle. Nel tragitto verso la sede tutto tranquillo, davanti alla nord c’erano solo pochi genoani, ma i due gruppi si sono ignorati. Per gli ULTRAS si prospetta un altro duro anno di serie B, dove sicuramente saranno ancora di più che in questo e le loro bandiere sventoleranno in tutti gli stadi.