PARMA-Feralpisalò (10-10-2016): Resoconto più foto del Gruppo PDF Stampa E-mail
Martedì 11 Ottobre 2016 11:38

PARMA-Feralpisalò (1-2) H.20:45

Parma-FeralpiSalò, 10 ottobre 2016, una data che ha già segnato la sua storia nel corso di questa stagione di Lega Pro, per tre motivi fondamentali che ora vi andremo ad elencare.

 

 

Il primo riguarda l’esito della partita, un 1-2 che sa di poca intesa, fretta e confusione, tre situazioni che si vengono a creare quando un gruppo di persone (in questo caso) non riesce a lavorare come dovrebbe e le cause sono da ricercare in quei momenti venuti prima di quei 90 minuti sul campo, dove ognuno dovrebbe addestrarsi a fare meglio, confrontandosi, non dando niente per scontato con la volontà (e l’umiltà) di buttare l’anima oltre l’ostacolo. Il secondo riguarda la (quasi) scarsa prestazione che la Curva Nord ha riservato durante tutto il match, con troppi alti e bassi per poter anche solo decretare una performance discreta. Quando si canta “Chi siamo noi? I Boys!” a cantare non sono solo gli effettivi membri del Gruppo (o i simpatizzanti), ma tutta la Curva (questo quando le cose vanno bene), tuttavia quando la situazione precipita, (più o meno) da un momento all’altro, sembra che una ventata polare cristallizzi i ¾ delle persone che occupano quelle gradinate lasciando solo alcuni fedelissimi a sgolarsi. Il significato di quel coro, se volete, ve lo rispieghiamo, è analogo a tanti altri discorsi (già) fatti a riguardo, perché anche se non vi sentite ultras (nemmeno un poco) questo non vi autorizza a star zitti (perché siete comunque tifosi, altrimenti in Nord non ci stareste o dovreste stare, parliamoci chiaro) in certe situazioni, dando fiato alla bocca solo per criticare, accusando, chicchessia di essere responsabile della qualsivoglia mancanza in campo. No. Il dovere di ultras e tifosi è quello di sostenere la squadra durante tutto l’arco di gioco, dando il massimo e solo alla fine, se proprio si è raggiunta una situazione insostenibile (e reiterata) passare alla critica (in maniera severa e costruttiva, possibilmente). Il terzo riguarda la specialissima ed esclusiva partecipazione dell’Orchestra e del Coro“Liceo Musicale Attilio Bertolucci”(diretti da Roger Catino) che hanno musicato/cantato il “Va Pensiero” nell’occasione della ricorrenza del 203° compleanno di Giuseppe Verdi (in concomitanza con la rassegna collaterale del Teatro Regio “Verdi Off”). La Nord ha voluto partecipare a suo modo, da ultras, a quest’avvenimento, per cui uno striscione recitante “VINCERE” è stato issato e molti fotoflash e torce hanno illuminato e colorato di fumo bianco tutto il settore (assieme alle numerose sciarpe e bandiere), caratterizzando in maniera definitiva quei tributanti minuti. Degno di nota è stato il dueaste, raffigurante il direttore nostrano, torreggiare nei primi gradini centrali (raffigurandolo con il consueto ritratto e le mani fare il dito medio). Questi i punti fondamentali che hanno lasciato il segno su questo match d’inizio ottobre, perché oltre alle reti di Gerardi (35’), Scavone (42’) Gabaretti (47’), oltre ad un Parma che attacca solo per pochi minuti (e solo qui la Nord ha sfoderato tutta la sua consueta potenza) nel secondo tempo, oltre ad una buona partecipazione (numerica) del popolo gialloblu, nonché dei nostri fratelli empolesi, in un lunedì serale (gli ospiti si contano sul centinaio di unità), c’è ben poco altro da ricordare (ma molto su cui riflettere e, successivamente, agire). L’invito, ora, è di presenziare (innanzitutto) e di farlo attivamente, sia tra le mura casalinghe che negli stadi del Nord e Centro Italia che ci aspettano, perché il campionato di Lega Pro è lungo e le avvisaglie (a riguardo nostro) fanno trasparire di essersi abituati un po’ troppo bene la scorsa stagione ed ora bisogna dimostrare che quell’entusiasmo non era solo fumo (e/o moda), ma un fervido ardore che caratterizza il cuore di ogni tifoso che abbia (realmente) a cuore le sorti di coloro che rappresentano la propria città. Parma! E’ ora di onorare i colori, perché la strada è ancora lunga e le sofferenze, di certo (e purtroppo), non mancheranno, per cui una sola esortazione ci viene da dire:

“…passassero cent'anni, un sol grido echeggerà!Boia chi cede e guai a chi cederà!”

BOYS PARMA 1977

CURVA NORD MATTEO BAGNARESI