PARMA-Lumezzane (03-09-2016): Resoconto più foto del Gruppo PDF Stampa E-mail
Domenica 04 Settembre 2016 00:57

PARMA-Lumezzane (1-0) H.20:30

La prima partita in casa ha un sapore tutto particolare come la prima trasferta di un campionato. Magari non prospetta un’esaltazione elevata come può essere fronteggiare una squadra importante (sul piano tecnico) o una rivale (oppure tutt’e due), ma il punto rimane: si tratta del primo incontro entro le mura cittadine, sia quelle storiche che quelle dello stadio (la nuova arena), dove i rappresentanti più insigniti s’impegnano a mantenere l’onore della città davanti a tutte le altre.

 

 

Durante questa stagione l’appuntamento è stato estratto per il 3 Settembre 2016 e la nostra volontà mira a creare un evento che unisca tutta la comunità gialloblu perché, se l’anno scorso era necessario serrare i ranghi, tutti assieme, verso un destinazione comune ed un destino, tuttavia, incerto, ora la nostra determinazione si canalizza verso il medesimo scopo, consapevoli del fatto che il cammino è ancora più arduo, per cui, ancora una volta, ci vogliamo trovare in strada fianco a fianco per accompagnare la squadra alla vittoria. Quindi un corteo, quindi le persone che marciano per strada fianco a fianco dei giocatori (e parte dello staff), quindi cori e megafoni, quindi il nostro striscione e molte torce, perché siamo ultras e così ci presentiamo, ci mostriamo per quello che siamo unendo tutti i tifosi in un serpentone (abbastanza partecipato)che arriva fin alle porte del Tardini ed omaggia la squadra mentre le valica affinchè possa conquistare la vittoria. Dentro lo stadio i preparativi fervono, gli striscioni e gli stendardi sono appesi sulla balaustra, mentre qualche decina di ragazzi si adopera in Nord per sistemare il materiale che servirà a realizzare la coreografia; tutto ciò nello stesso tempo in cui qualche altra decina di ragazzi raccoglie le donazioni spontanee dei tifosi entranti in favore delle popolazioni colpite dal terremoto nelle Marche/Abruzzo. Aida, Inno e si alzano le migliaia di bandierine poste sui seggiolini a formare la scritta Parma (in blu) contornata da un paio di cornici (bianca-gialla), costruzione che verrà sovrastata poco dopo dal copricurva “Curva Nord Matteo Bagnaresi” ed una volta fatto ricadere sarà proprio quel coro ad esplodere potente e vigoroso. La nostra voce s’incanala nei consueti cori a favore del Parma senza tralasciare quelli che si riferiscono a noi stessi, come ultras a 360°, dalla strada allo stadio e dall’Italia all’Europa, con le bandiere al vento e la sciarpa tesa, affinchè assordi il nostro suono e colpisca il nostro colore; inoltre, non mancano le “dediche” a Ghirardi/Leonardi o ai reggiani. Tuttavia tutti questi cori (secchi o ritmati con le mani) tuonerebbero con ancora più vigore se tutta la Curva agisse all’unisono e sempre senz’aspettare una qualsiasi azione buona da parte della squadra, perché il nostro dovere è quello di sostenere quegli undici uomini in campo con tutto il fiato che abbiamo in corpo, cercando di essere l’elemento che li spingerà a bucare la porta. Questo è avvenuto solo in parte, per cui, come spesso facciamo, invitiamo tutta la tifoseria a riflettere sul suo atteggiamento, perché prima della critica viene il proprio apporto come prima di distruggere bisogna creare, quindi quattro semplici parole: “Fuori la voce Curva Nord!”. 0-0   sono i numeri che segna il tabellone allo scoccare dei 45 minuti. Durante la pausa esponiamo uno striscione recitante “BENTORNATI DIFFIDATI CURVA SUD CATANIA”, un messaggi rivolto a quei ragazzi, ormai nostri fratelli, cui è terminata questa restrizione giudiziaria (spesso applicata in maniera sconsiderata e, cionostante, ipocrita da coloro che, in primis, affondano il modo di vivere il calcio. La ripresa è, inizialmente, contraddistinta dalla stessa prestazione di cui poco prima abbiamo parlato, con un tifo discontinuo ed attivo principalmente nella parte bassa della Nord, tuttavia servirà giusto un gol di Calaiò all’81’ per far esultare gli animi e convogliare tutte le ugole per ottenere un potente effetto unito e continuo, un’attitudine che (come detto poc’anzi) avremmo voluto vedere durante tutto l’arco del match. Vittoria con squadra che corre sotto la Nord e sguardi rinfrancati dal risultato ottenuto è l’immagine ritraibile mentre tutti lasciano lo stadio, una diapositiva dalle benevole fattezze che ha (o dovrebbe avere)  nel cuore la cognizione di causa di non doversi abbandonare a facili esultanze, a partire dal fatto che esiste l’obiettivo bisogno di una maggiore compattezza di gioco da parte di giocatori e staff nonché, come dicevamo, l’impegno di tutti affinchè il dodicesimo uomo in campo prenda forma, perché “…la strada sarà lunga, da soffrire ci sarà, ma se restiamo uniti torneremo in serie A!”.

Oggi come ieri “…passeranno cent’anni, un sol grido eccheggerà, boia chi cede e guai a chi cederà!”.

BOYS PARMA 1977

CURVA NORD MATTEO BAGNARESI