lettera a www.boysparma.it. Giorgio e la sua prima volta "al campo". PDF Stampa E-mail
Lunedì 29 Novembre 2010 19:47

Cari amici tifosi del Parma, mi chiamo Giorgio, ho 4 anni e tre mesi. Faccio scrivere questa lettera da mio padre perché volevo ringraziarvi tutti quanti per il bel pomeriggio che mi avete fatto trascorrere Domenica 21 Novembre. E’ stata la prima volta che il vento della curva nord ha sferzato il mio viso ed è stato così emozionante che volevo condividerlo con voi. 

 

Dopo tante insistenze, il mio babbo Roberto si è deciso e io non credevo alle mie orecchie quando mi ha detto che mi avrebbe portato a vedere il Parma.Sarà per il fatto di essere insieme a lui, sarà perché quando mi faceva dormire la ninna nanna che mi cantava iniziava con "siam tifosi con trombe e bandiere", sarà perché a pochi giorni di vita mi ha svegliato un suo urlo mentre gli ero in braccio dopo che un tal Gasba l’aveva cacciata dentro… sarà…ma era tanto che lo marcavo perché mi portasse allo stadio. Nonostante le avverse previsioni meteo, partiamo verso le 14, parcheggiamo vicino ad un certo bar Gianni dove qualche volta il mio babbo si incontra con i suoi amici. Mi porta seduto in spalla: uno per fare presto, due per non farmi stancare. Nel tragitto mi spiega che giochiamo contro la Lazio e che il suo stemma è un’aquila. Io gli dico che a me piacciono le aquile, ma mi fa capire che oggi non è il caso. Fatto il biglietto gratuito che conserverò come una reliquia, guardo bene l’ingresso principale dello stadio: sembra un castello e io, che ho l’occhio lungo, noto in alto lo stemma di Parma giallo con la croce blu. Prima di entrare in curva dobbiamo passare dentro ad una strana gabbia e nemmeno mio padre sa spiegarmi il senso. Arriviamo sotto alla Nord e il mio stupore è tutto per quei bellissimi disegni sui muri. In quello che mi piace di più c’è un cavaliere crociato a cavallo. Facciamo le scale centrali e sono circondato da persone con la sciarpa giallo blu…sulla mia ci sono il Duomo e il Battistero! Sopra ad una pedana un ragazzo che si chiama Rocco saluta il mio babbo e mi fa i complimenti per il mio cappellino/coppola e un altro che si chiama Teo mi batte il cinque. Mi stupisco perché su quella pedana un altro ragazzo urla e chiede a tutti di cantare che "Gabriele è uno di noi"e nonostante il freddo lui è in maglietta! Guardo il campo ed è grandissimo. Sento una musica con le trombe e vedo i calciatori entrare: quelli del Parma hanno la maglietta bianca con la croce nera, proprio come quella che mi ha regalato mio Babbo! Tutti urlano e cantano, io non ci sono molto abituato e mi spavento un po’, allora ci defiliamo verso i Distinti ma prima tour di saluti per la Curva Nord. Alcuni amici mi fanno le foto col telefono, e io, che conosco solo Santa Lucia, resto un po’ li quando mio padre saluta un certo Sant’Ilario che fa sempre "Ari Ari Ari Oh!" Fabione si raccomanda con me di non fare il matto come il mio babbo un po’ di tempo fa, se no mi farà sventolare come una bandiera come faceva con lui. Qua sono tutti un po’ matti! Ci sediamo su due morbidi cuscini gialloblu acquistati prima di entrare per i quali mio padre è stato preso in giro dai suoi amici ma io non ho capito il perché. Per me è tutto nuovo, i cori, le bandiere, i miei occhi sono attratti da una miriade di cose, il tabellone luminoso e quei cosi che cambiano colore con le pubblicità. Tutti intorno a me urlano e io imparo subito che a quel signore che si chiama Arbitro e non "albero" posso dire ciò che voglio. Parto con "svegliati" imitando i più grandi, poi do il meglio del mio repertorio passando a puzzone e caccone. Ad un certo punto….un boato!!! Un giocatore di nome Hernan Crespo di cui sento tanto parlare anche a casa ha fatto tutti contenti e anche io posso dare sfogo ai miei urli e il bello è che nessuno mi sgrida! Chiedo di fare merenda, tanto ormai il primo tempo è finito e per evitare la ressa andiamo a prenderci un gelato sotto alla curva, giusto il tempo per perderci il gol della Lazio per cui per me il Parma ha vinto 1 a 0. Il secondo tempo è segnato dalla magia dei fari accesi, è quasi buio ma il campo è illuminato da spettacolo! Adesso il Parma attacca sotto di noi e quando battono l’angolo vedo i giocatori da vicino e che maglia! Ora piove ma mi spiegano che l’ultras non si muove, sarà, ma meno male che abbiamo i cappucci! Non ci sono più stati boati da gol e la partita è finita, ci alziamo per uscire ma c’è tempo ancora per una grande emozione: i calciatori del Parma ci vengono incontro e ci salutano! Non vanno dai Distinti dove c’è il nonno Ugo o dalla Tribuna, vengono proprio verso di me! Io li saluto e batto le mie fredde manine con gli occhi lucidi. Arriviamo alla macchina sotto l’acqua, a casa solo il tempo per cambiarmi le braghe bagnate che la mia mamma e la mia sorellina sono costrette a sedersi in salotto con le nostre sciarpe e i nostri cappelli addosso. Dalla cucina io e il babbo entriamo: adesso siamo noi i calciatori! Forza Crociati!!! Con la pallina di Hello Kitty di mia sorella pianto delle secche contro la porta d’ingresso che Candreva è un apprendista!

 

 

 

Il sogno è appena cominciato e "am son divértì bomben"!!!!