Non so gestire, allora vieto. PDF Stampa E-mail
Lunedì 07 Marzo 2016 13:25

Anno dopo anno, come purtroppo tutti noi ben sappiamo, il mondo ultras, ma ancor più in generale quello di tutti i TIFOSI, si è abituato a dover affrontare e combattere ingiustizie di ogni genere.

 

 

Repressione, leggi speciali, abusi, divieti sono solo alcuni degli strumenti usati dalle autorità nella realizzazione di un obbiettivo ben chiaro e mirato: allontanare la gente dagli stadi.

Come già riportato sopra, ovviamente questo è un concetto noto da molto tempo, ed è tema di tante battaglie intraprese dal nostro movimento, non si scopre di certo l'acqua calda.

Negli ultimi periodi però è apparsa sotto gli occhi di tutti, non solo di chi la vive in prima persona ogni domenica, la troppo frequente incapacità di chi gestisce (o almeno dovrebbe)  l'ordine pubblico, che causa spesso disagi anche a chi allo stadio non ci va (che poi è il motivo per cui si è sollevata l'attenzione, dei tifosi cazzo mene...).

Come se non fosse tutto già abbastanza ridicolo, le autorità trovano la soluzione dei LORO problemi e delle LORO inadeguatezze solo ed esclusivamente nel DIVIETO.

Non nel divieto di presentarsi a chi non sa svolgere correttamente il proprio lavoro, ma nel divieto per esempio a tutti i tifosi di seguire la domenica pomeriggio la propria squadra del cuore.

Io non so gestire l'ordine il giorno della partita? Perfetto, io ti vieto proprio di venire alla partita; e la cosa più sconcertante è la facilità con cui lo fanno.

Alcune settimane fa è stata chiusa al pubblico una partita di hockey, senza alcun tipo di motivo, se non il fatto che le due squadre impegnate, Viareggio e Lodi sono le uniche compagini nel panorama italiano ad avere al seguito gruppi organizzati. Ci rendiamo conto?

Tutto molto semplice.

Ci verrebbe da dire tutto molto "all'italiana", se non fosse che in questa situazione si trovano altri paesi, come la Francia, dove le autorità del governo preoccupate per gli europei che si svolgeranno in estate stanno "testando" un ottimo modello di repressione (ironia), che al contrario non fa altro che marcare la mancanza di competenza nella gestione dell' ordine pubblico delle forze di polizia.

Il messaggio che da molto tempo noi ultras cerchiamo di trasmettere alla gente normale, ai tifosi normali, ai liberi cittadini è che questo modo di operare, di "gestire" le masse, adesso viene applicato allo stadio, domani può succedere nelle discoteche (ooops già successo, chiedere al Cocoricò), ai concerti, alle feste di paese, nei bar...insomma possono esportarlo nella vita di tutti i giorni.

C'è solo un modo per contrastare tutto questo, ed è informarsi, essere coscienti, non abbassare la testa, perchè altrimenti è finita, ci riescono veramente.

L'opinione pubblica dovrebbe focalizzarsi maggiormente su questi temi, non solo sulle continue cazzate che ci propinano tutti i giorni, ma si sa contro i potenti......

Vogliamo concludere facendo appunto riferimento ad un Uomo, Massimo Oddo allenatore del Pescara, che pur facendo parte di un sistema marcio come quello del nostro calcio non è stato zitto, sputando in faccia a tutta la stampa la verità sull'ingiustizia subita dalla tifoseria Ascolana (rivali storici) alla quale pur essendo provvista di tessera del tifosa è stata vietata la trasferta nel derby. Gesto da persona vera, che va apprezzato.

VAFFANCULO I DIVIETI, IL CALCIO è DELLA GENTE.

 

 

PARMA-Fortis Juventus Stagione 2015/16