Inter - EMPOLI (serie A 29-04-07) PDF Stampa E-mail
Domenica 28 Novembre 2010 21:28

Dopo la vittoria casalinga contro il Cagliari, in 10 BOYS saliamo sul torpedone azzurro diretto a Milano, ospiti degli amici empolesi. Il pullman toscano diviso tra Desperados e Rangers è come al solito pieno d'allegria e di voglia di tifare, genuina, spontanea, ingrediente necessario e arcaico, soprattutto oggi, quando San Siro sarà teatro della più scontata e banale festa scudetto.
Arrivati allo stadio dobbiamo recuperare qualche biglietto per accedere all'interno: in realtà la pratica è lunga e difficoltosa. Qualcuno dei nostri va in missione, ma ci sono lunghe code per l'acquisto: i sistemi elettronici di registrazione sono lenti, il pubblico si spazientisce e anche il più tranquillo dei tifosi perde la pazienza. Soprattutto chi ha fatto tanti km per esserci stasera. Vicino alle code, ovviamente, uno sciame di bagarini che ti possono vendere biglietti per ogni tipo di settore. Non vediamo nessun controllo, né tutori dell'ordine con la solita inflessibilità. I biglietti, nominativi, sono proposti a prezzi altissimi e non danno la certezza di entrare. A volte ci chiediamo come mai, dopo la
legge, dobbiamo fare trafile assurde per avere i biglietti (per la trasferta di Roma siamo andati addirittura a Milano a fare i ticket...) e gente che vuole solo lucrare sul calcio, senza passione, sia sempre in condizione di agire nella massima impunità e spavalderia... Dopo una breve trattativa strappiamo al losco figuro, con tipico accento meridionale, tre secondi anelli al costo di biglietteria, con nomi diversi dai nostri ma almeno evitiamo la fila.
Faticosamente riusciamo a passare la zona del prefiltraggio, e qui ci accorgiamo dell'altra nota stonata: ambulanti che vendono trombe da stadio, padri di famiglia che le acquistano e strombazzano fino ai tornelli, dove ne viene impedito l'ingresso. La tromba sequestrata, in qualche maniera, ritorna poi all'ambulante di turno... misteri tricolori...
Gli empolesi sono circa 150, fanno entrare lo striscione Desperados (precedentemente dichiarato), mentre quello Rangers resta fuori (domanda respinta perché ritenuto pericoloso il simbolo con il ragazzo che si copre il volto con il foulard). Inutili le proteste, un deciso funzionario è insensibile a qualsiasi spiegazione. Si aspetta per decidere il da farsi, qualcuno vorrebbe stare fuori, altri no. Alla fine si entra tutti insieme ma vengono pure sequestrate tutte le bandierine, a quel punto molliamo anche il nostro stendardo. Chi vuole prendere un panino non può uscire dal cordone.
Lo stadio è abbastanza pieno (sicuramente non esaurito, anzi, lo spicchio sinistro di fronte a noi e tutto il terzo anello della Curva Nord sono desolatamente vuoti...), assistiamo ad una coreografia tricolore dall'altra parte.
Appena si riesce a farsi sentire i ragazzi di Empoli procedono con cori secchi, scelta giusta considerato il numero e le fasi della partita. Un Empoli vivace e ordinato mette in crisi l'Inter nel primo tempo ma poi è penalizzato da 2 gol in un minuto. Nonostante questo, gli azzurri cantano il loro orgoglio di essere empolesi anche a Milano, nonostante la sconfitta.
Molti i cori degli interisti stile "I campioni dell'Italia siamo noi", "Chi non salta è un rossonero" e contro le forze dell'ordine. Tutti gli striscioni sono stati rifatti, senza sigle o denominazioni allusive, vietata la storica dicitura "S.A.N.", sostituita da "1969", e la Brianza non può più essere "ALCOLICA", ma "85". Il rimbombo a tratti è assordante quanto incomprensibile. Stranamente, ci sembrano esserci più bandiere in tutto lo stadio che in Curva. La festa interista continua, ma sembra un qualcosa di scontato e già visto, non c'è quella partecipazione che ci si poteva attendere.
Usciamo al triplice fischio e rincasando pensiamo a quanto sia bello appartenere a piccole realtà, come noi, e avere fratelli che capiscono al volo sacrifici e difficoltà nell'essere in pochi in trasferta, facendosi comunque sempre rispettare.
Un pensiero veloce a
Emiliano e poi ci lasciamo, dandoci appuntamento all'ultima di campionato per una, speriamo, festa comune!
CANTERO' PER TE, CANTERO' PER TE, EMILIANO ALE'!!!