La Provincia del Gol: A Parma il ricordo di Matteo Bagnaresi vive in una Casa PDF Stampa E-mail
Mercoledì 07 Ottobre 2015 17:37

Riportiamo un articolo pubblicato da Eurosport che racconta la storia della fondazione Onlus "Casa Matteo". BAGNA VIVE!

 

 

A pochi mesi dalla rinascita del Parma Calcio dopo il fallimento dello scorso marzo nella città ducale è stata inaugurata "Casa Matteo", la sede della Fondazione Onlus creata dai genitori per ricordare Matteo Bagnaresi scomparso tragicamente il 30 marzo 2008 nei pressi di Asti, poche ore prima di una sfida tra Juventus e Parma. Una rinascita dentro all’altra. Sembra passato un secolo dal lungo inverno che aveva avvolto Parma e il Parma. La crisi societaria del club calcistico, giunto sino al fallimento dello scorso marzo e costretto a ripartire dalle macerie della Serie D. Un lento inabissamento che fa ormai parte del passato. La città ha voltato pagina ed è tornata a sorridere con una nuova squadra e rinnovate speranze. Un autentico rifiorire, un “ritorno alla vita” andato parallelamente a una storia che merita di essere ricordata. Quella di Bruno e Cristina Bagnaresi, i genitori di Matteo, il tifoso gialloblù scomparso tragicamente il 30 marzo 2008.



Ritornare alla vita

Matteo aveva 28 anni quando è stato investito da un pullman nell’area di servizio Crocetta, nei pressi di Asti, poche ore prima di una sfida tra Juventus e Parma. Una tragedia, l’ennesima in cui è piombato il nostro calcio. Ma soprattutto un dramma famigliare devastante. Bruno e Cristina, però, hanno fatto loro la forza e l’entusiasmo del figlio, da sempre impegnato nel volontariato. E hanno riversato quella forza nella loro città. Sono usciti quasi immediatamente dal processo per stabilire le cause della morte di Matteo e hanno creato già nel 2008 una Fondazione dedicata al figlio, riconosciuta come ONLUS. L’obiettivo? Svolgere attività di aiuto e recupero per alunni in difficoltà di una scuola locale, quella in cui Cristina ha insegnato per anni. Anno dopo anno, il sostegno di amici e volontari si è esteso a macchia d’olio, sino ad arrivare al punto in cui la casa di famiglia, prima sede della fondazione, è divenuta uno spazio troppo stretto. A quel punto, con il sostegno del Comune di Parma, è nata l’idea di trasferirsi altrove. E creare una nuova casa, "casa Matteo”. Un posto dove poter proseguire la propria attività di volontariato.



Come è nata "Casa Matteo"

Non è passato nemmeno un anno dal giorno in cui Bruno e Cristina Bagnaresi hanno presentato il loro progetto al quartiere di Parma in cui sarebbe sorta la struttura. A metà settembre, però, la "casa" è stata inaugurata al pubblico. Un edificio a impatto zero costruito in via Saragat, immerso nel verde e costituito da due ali comunicanti attraverso un auditorium di circa 100 mq. Da una parte la Fondazione Bagnaresi, intenta a proseguire nelle consuete attività di recupero degli studenti, dall’altra il Centro Studi Movimenti, associazione di ricercatori storici che da anni collabora con la famiglia Bagnaresi e ora sarà compresa sotto lo stesso tetto. “I lavori, sul terreno edificabile concessosi dalla giunta Comunale nell’autunno del 2014, sono iniziati lo scorso 10 gennaio e in appena 9 mesi abbiamo realizzato questa struttura ad impatto zero ed energicamente autosufficiente grazie ai pannelli fotovoltaici montati sul tetto – ci racconta Bruno Bagnaresi, padre di Matteo che insieme alla moglie Cristina è l’anima dell’Onlus – per noi questo stabile rappresenta qualcosa che avevamo in mente da sette anni. Nostro figlio non c'è più, ma vogliamo farlo vivere con questo progetto che gli sarebbe sicuramente piaciuto. Grazie ai nostri volontari riusciamo a garantire un’attività di alfabetizzazione, apprendimento, recupero scolastico e aiuto nello studio ad alunni meno fortunati. Entro breve abbiamo intenzione anche di aprire uno sportello per la sicurezza per offrire consulenze a lavoratori o a famiglie in difficoltà economica o semplicemente che non navigano in buone acque e non possono garantirsi simili tutele. Poi abbiamo in mente anche idee per iniziate sul piano culturale e artistico… Siamo carichi di buone intenzioni e ora che abbiamo gli spazi possiamo realizzare tante cose interessanti”.



Il legame col Parma Calcio

A presenziare lo scorso 19 settembre alla cerimonia d’inaugurazione della casa di Matteo c’era anche Gigi Apolloni, attuale allenatore del neonato Parma Calcio nato dalle ceneri del fallimento. Matteo era un grande tifoso gialloblù, che seguiva la squadra ogni domenica insieme ai Boys, e l’idea di collaborare insieme nel futuro più immediato per dei progetti solidali c’è come ammette lo stesso Bruno: “Negli anni scorsi avevamo avuto dei contatti con Ghirardi e Leonardi con i quali avevamo anche discusso la possibilità di ricordare Matteo con diverse modalità poi, dopo i noti problemi, tutto è naufragato. Negli ultimi mesi però, grazie anche alla donazione dell’incasso delle vendite un libro sulla storia a vignette del Parma a favore della nostra Fondazione, c’è stato un riavvicinamento con diversi personaggi della nuova società a cominciare da capitan Lucarelli fino ad arrivare a mister Apolloni. Da parte loro abbiamo trovato la massima disponibilità a spalleggiarci e sostenere i nostri progetti e soprattutto ad aiutare i tanti ragazzi che non si possono permettere di seguire i loro beniamini alla domenica allo stadio. Questo ci fa enorme piacere… Il fallimento del Parma in città è stato qualcosa di inatteso e fragoroso che ha indignato e ferito l’intera cittadinanza. Ora però la nuova società sta muovendosi al meglio provando a recuperare quella vicinanza con la gente che si respirava 20-25 anni fa ai tempi del primo Parma di Scala. Un'unione d'intenti che nell’ultimo decennio, per una serie di ragioni, si era via, via persa. Il Parma – chiosa Bruno Bagnaresi - mi sembra essere in mani solide e sono certo che più presto che tardi tornerà ai livelli e alla dimensione che merita”. Un rifiorire dopo l'altro.

[FONTE: eurosport]