Tavecchio ve l'ha raccontata voi gli avete creduto, cari calciatori cosa avete ottenuto? PDF Stampa E-mail
Martedì 26 Maggio 2015 15:51

Tre mesi fa circa, con l'incubo Manenti che incombeva sulla città intera e lo spettro del fallimento dietro l'angolo, i giocatori assieme a mister Donadoni, lamentando una colpevole indifferenza di Figc e Lega verso le sorti del Parma, presero di petto la situazione e minacciarono lo sciopero, con l'intento di forzare la mano.

 

 


Bisogna infatti sapere che il sistema calcio italiano verte le sue principali fortune, sui soli diritti televisivi, ovvero sulle vagonate di soldi che Sky e Mediaset versano nelle casse della Serie A.

La sproporzione è talmente evidente, rispetto agli altri Paesi, dove nei bilanci delle società pesano in maniera considerevole le vendite ai botteghini, il merchandising, ecc., che davvero si può dire che senza le tv, tutto il Sistema Calcio nostrano sarebbe "in mutande" ed oltre.

Così, se il Parma non fosse sceso in campo, ad ogni partita annullata la Lega, già con i conti in passivo, avrebbe dovuto restituire a Sky come penale, svariati milioni di euro a gara, per un totale che pare, ma non abbiamo notizie certe, aggirarsi intorno a 80 milioni di euro; questo avrebbe minato pesantemente il terreno ad un certo modo di fare Calcio in Italia, dei veri padroni del calcio nostrano, quelli che flirtano con finanza, associazioni mafiose e di scommettitori, e quant'altro.

Noi, che da sempre ci battiamo per un calcio che torni ai valori e principi di una volta, in mano a persone rispettabili e interessate solo ai valori sportivi, avevamo visto finalmente la possibilità di mettere il bastone tra le ruote del carrozzone, possibilità che si è concretizzata nei giorni dello sciopero indetto dai calciatori crociati.

In questo frangente, in cui pensavamo di trovare all'interno dello spogliatoio persone da convincere nella nostra lotta, avevamo invece riscontrato in loro voglia di lottare e di far saltare veramente il banco.

Per questo ci siam messi subito al loro fianco, supportandoli nelle due domeniche in cui vennero rinviate le partite con Udinese e Genoa, ed organizzammo la giornata a Collecchio la domenica in cui il Parma avrebbe dovuto giocare a Genova, stringendoci anche vicina alla primavera il giorno prima a Sestri contro la samp dopo le dichiarazioni di Crespo.

Riempimmo il campo di Collecchiello, dimostrammo a tutti i giocatori la forza della nostra comunità e la vicinanza a questi ragazzi per quello che volevano fare.

Noi ci credemmo, da romantici idealisti quali siamo e provammo a cavalcare la lotta al Sistema, ci incontrammo altre volte con loro: eravamo consci che il Sistema avrebbe fatto di tutto per non saltare, li mettemmo in guardia da Tavecchio e Lotito, e soprattutto gli esortammo in maniera unitaria, tramite una lettera, a non fidarsi di semplici promesse, di farsi dare delle garanzie ben precise, sia sul Parma che sul Calcio Italiano in generale, dato che la battaglia dei calciatori nostrani era, a parole, a favore del non far più ripetere una storia come la nostra.

L'Associazione Calciatori, capitanata da Damiano Tommasi, il quale non ci pare essere un lottatore fuori dal campo, invece di usare il nostro caso, per prevenire ad altri affilliati il ripetersi delle medesime situazioni, ha preferito tenere un profilo di sudditanza, ottenendo il nulla; se tanto ci da tanto, siamo curiosi di sentire cosa racconterà ai giocatori del Genoa il prossimo anno.

Poi, dopo che Tavecchio si mosse da Roma, con neanche tante promesse, rimaste tali fino ad ora, il tutto è pian piano rientrato nella norma, senza che in realtà fosse stato fatto nulla per migliorare la situazione del Parma calcio.

La squadra ricominciò a giocare, scegliendo la strada più semplice, ossia quella del dimostrarsi professionisti esemplari, in modo da poter trovare un contratto nelle prossime stagioni, dando così la possibilità ai curatori fallimentari di trovare una strada percorribile per la vendita del club, consentendone la continuità aziendale.

Sul campo iniziarono ad arrivare anche qualche punticino, i giornali smisero di botto di parlare della situazione Parma ed esaltarono queste prestazioni sul campo, Sky si inventò la "subdola genialata" del reality, (che di "A Testa alta" ne aveva ben poco) e nessuno si preoccupò più delle sorti del Parma.

Ora che la "regolarità" del campionato ha retto, con tutti felici e contenti e con il nostro futuro sempre meno roseo, non volevamo far passare i giocatori da eroi: in quello che hanno fatto non c'è nulla di erorico, c'è stato qualcosa di molto professionale e questo gliene viene dato atto, ma è totalmente differente dall'eroico.

Eroico semmai sarebbe stato lottare contro i poteri forti che ci hanno ridotto così, in maniera unitaria con l'intera comunità, ma la scelta che hanno fatto è stata putroppo diametralmente opposta.

Con lo striscione di domenica non volevamo certo insultare i calciatori, in fondo hanno semplicemente fatto il loro lavoro di professionisti, giocando semplicemente a calcio fino al termine di una stagione così strana, senza volersi immischiare in altre storie, auguriamo per questo a loro buona fortuna, ma gli vorremmo ricordare che il PARMA SIAMO NOI!!!!

 

 

 

PARMA-Hellas Verona stagione 2014/2015