Acerra ed il calcio rendono omaggio a Pasquale D’Angelo: in migliaia ai suoi funerali PDF Stampa E-mail
Domenica 05 Aprile 2015 10:08

Ultras da tutta Europa per l’addio al capotifoso della curva B. Con lui se ne va un pezzo di storia del pallone napoletano. ACERRA – “Hai giocato un grandissimo primo tempo, ora continua a sostenerci da uno stadio più importante. Da lassù”. E’ prendendo spunto dall’omelia con paragone calcistico che gli amici di sempre hanno salutato ieri pomeriggio per l’ultima volta Pasquale D’Angelo, il capo tifoso scomparso il 19 marzo scorso nell’intervallo di Dinamo Mosca-Napoli. In 2mila hanno voluto tributare l’addio a Pasquale, stroncato a 55 anni da un infarto in Russia.

 

 

Dall’altare della chiesa di San Giuseppe, nel rione Madonnella ad Acerra, dove Pasquale era orgogliosamente originario, in tantissimi si sono stretti intorno al dolore della moglie Assunta e dei figli Michele e Guido, quest’ultimo ricordato nel telegramma di cordoglio inviato da Dubai da Diego Armando Maradona, che lo ha tenuto a battesimo. Insieme ad amici, parenti e semplici cittadini, presente anche lo stato maggiore dal calcio Napoli, col presidente De Laurentiis, il dirigente Alessandro Formisano, l’allenatore della Primavera Giampaolo Saurini ed i calciatori Insigne, Grava, Iezzo e Montervino.

Hanno partecipato alle esequie anche la mamma ed il papà di Ciro Esposito, lo storico massaggiatore Carmando ed il fondatore – insieme a D’Angelo – del Commando Ultrà Curva B Gennaro Montuori, per tutti Palummella, col quale nel 1987 recitò nel film ‘Il ragazzo della Curva B’ di Nino D’Angelo.

E poi c’erano loro, i tifosi, gli ultras: non solo gli esponenti più influenti delle curve A e B del San Paolo, ma anche sostenitori, tra gli altri, di Borussia Dortmund, Monaco 1860, Genoa, Benevento, Ancona, Perugia e Paganese. Colori e dolore, in uno strano mix di emozioni che solo chi vive il calcio con una certa mentalità può comprendere. “Ora Pasquale giocherà in Paradiso il secondo tempo della sua partita principale, quella della vita – ha sottolineato nell’omelia don Rocco Lombardi, che ha celebrato la messa funebre insieme al parroco Gennaro Garzone – ora dobbiamo fare squadra, pregando per Pasquale, per fargli vincere la sua partita più importante, quella con l’eternità”. “Con lui se ne va un pezzo di città – dice il sindaco Raffaele Lettieri – una persona che aveva grandi capacità nelle relazioni umane, che aveva un carattere goliardico, tipica espressione di una certa napoletanità. Un tratto distintivo che tutta la comunità conosceva ed apprezzava per la sua autentica e genuina passione”.

Nelle letture di Michele Sibilla, Gigi Pavarese e Nello Odierno, il ricordo toccante del Pasquale D’Angelo grande uomo, grande capotifoso ed icona dello sport sano e leale: “Ora con Giorgio Ciccarelli e Ciro Esposito ci guarderà da lassù”. Tanti gli striscioni sia all’esterno della Chiesa che in città, con il Comune di Acerra che ha installato un maxischermo fuori la Chiesa per consentire di seguire la cerimonia religiosa a chi non è riuscito ad entrare. Suona il silenzio e mentre il feretro si avvia verso il cimitero, gli ultras azzurri – torce e bandiere d’ordinanza, ‘pezza’ alla mano secondo le ‘vecchie maniere’ – scandiscono col battimani: ‘Na-po-li’. Perché così avrebbe voluto Pasquale, che forse li avrebbe perfino richiamati: “Più forte guagliù”. E infatti loro la ripetono per fargliela sentire un’ultima, ma bellissima volta: proprio come desiderava lui, aldilà del risultato.

[FONTE: Il Gazzettino Locale]