Dalla fanzine di PARMA-Empoli (Boys) PDF Stampa E-mail
Lunedì 24 Novembre 2014 15:42

Quale futuro per il Parma? Questa è la domanda più ricorrente, dopo le vicissitudini delle ultime settimane che si sono aggiunte alla già drammatica situazione di classifica.

 

 

A distanza di otto anni, torna quel clima d’incertezza che si era vissuto all’epoca del crack Parmalat, quando la situazione finanziaria della società era seriamente minata da debiti e incertezze. Questo, nonostante sia stato a più riprese negato dai diretti interessati, sostenendo che non c’era alcun tipo di problema finanziario anche di fronte a chiacchiere che ormai andavano concretizzandosi. Noi come tifosi e ultras in particolare non possiamo far altro che aspettare e vedere quale sarà l’evolversi della faccenda, chiaramente restando ancorati ai nostri principi, che si basano sull’attaccamento alla maglia e ai propri colori. Vedere però la squadra in questa posizione di classifica e con un futuro tutt’altro che che roseo, ci fa molto male, e ci porta più che mai a fare importanti considerazioni, derivanti da fatti che già avevamo contestato alla dirigenza. Tutto questo marasma non può essere stato causato dalla seppur importante esclusione dall’ Europa, ma deriva da errori precedenti, di cui francamente non conosciamo i motivi, se non quelli legati alla mancanza di liquidità. Questo ha influito non poco sulla mancata rigenerazione della rosa durante lo scorso mercato, fatto praticamente solo in uscita con risultati che sono sotto gli occhi di tutti, e che salvo clamorosi sviluppi, rischiano di farci perdere la categoria e con lei la possibilità di un futuro più felice, visto l’enorme danno economico. Tutto questo, però,non deve essere un alibi per tecnici e giocatori, perché partite a  limite della decenza come a Torino, non devono mai più vedersi. La vergognosa prova contro la Juventus, senza mordente e amore verso la maglia indossata, ci fa terribilmente incazzare, tanto che non sarà più tollerata nessuna mancanza di rispetto verso i tifosi. Se poi addirittura salterà fuori che qualcuno non si sia impegnato per il ritardo dei pagamenti di stipendio, sarà meglio che si faccia da parte, perché non è ammissibile che giocatori, ai quali viene pagata una mensilità pari a quanto un operaio percepisce in due anni di lavoro, si sentano in difficoltà e minaccino uno sciopero. Noi invece vogliamo credere che ancora ci sia la possibilità di salvarsi, con tutte le forze possibili, e quella convinzione che solo uomini veri e fieri possono avere. A cominciare da oggi, contro una squadra che è l’esempio pratico di come si possa fare calcio ad alti livelli spendendo il giusto e facendo leva sulla voglia di sacrificio e d’emergere di uomini veri e giovani di belle speranze. Comunque vada oggi, questa partita con l’Empoli dev’essere comunque una festa, onorando i nostri storici gemellati, perché il nostro modo di essere va sempre al di là del risultato. VIVA I BOYS, VIVA IL PARMA!