I veri tifosi sono su premium PDF Stampa E-mail
Sabato 27 Settembre 2014 09:28

Pubblichiamo un articolo in merito al nostro striscione "Gennaro libero" esposto in occasione di PARMA-Roma di mercoledì 24 settembre.

 

COSTITUZIONE ITALIANA

Art.21

“Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.”


Questa non vuole essere una risposta a nessuno, cercheremo anche di essere brevi. Questa vuole essere una spiegazione dello striscione “Gennaro Libero” esposto in Nord durante Parma-Roma, spiegazione che di solito diamo per tutti gli striscioni che facciamo, sulla nostra fanzine.

“Gennaro Libero” ha fatto rumore: ma non ne avevamo dubbi, se no non l’avremmo fatto.

Gennaro detto “Genny ‘a carogna” è un tema caldo per i media italiani, lo è dalla finale di Coppa Italia Napoli-Fiorentina, finale della quale si ricorda quasi di più l’ultras napoletano in questione che i drammatici fatti di sangue che hanno portato alla morte di Ciro Esposito.

Si sa, quello che dicono i media è vero ed giusto, per giorni abbiamo sentito parlare di “Genny ‘a carogna”, l’abbiam trovato sulle prime pagine, abbiam visto servizi e scoop su di lui, sulla sua vita, sulla sua famiglia e chi più ne ha più ne metta, e per l’italiano media Genny è diventano un mostro, un problema. Ed è vero, dev’essere così: lo han detto in televisione.

E così anche la notizia del suo arresto ha fatto notizia e scalpore, sbandierata come una vittoria dello Stato contro il pericolo ultras.

Dai, cerchiamo di essere onesti: Gennaro non ha proprio una bella faccia, pieno di tatuaggi, sicuramente avrà precedenti penali. E’ detto “’a carogna”! Non può essere un caso! Poi è napoletano, e a Napoli c’è la camorra, poi ha osato ritardare una partita in diretta tv indossando, ciliegina sulla torta, una maglia con la scritta “Speziale Libero”.

Vi rendete conto? Speziale Libero? Speziale, ricordiamolo a tutti, è il giovane ultras catanese che ha ucciso l’ispettore di Polizia Filippo Raciti colpendolo con un lavello. Vi ricordate? Ci han fatto vedere il disegno anche in televisione! Poco importa se i Ris abbiano sostenuto che Raciti non fu ucciso dal lavello, poco importa la dichiarazione (poi ritrattata) di un collega che metteva il dubbio di avere colpito l’ispettore in retromarcia con un Discovery, poco importa le tante ombre del processo. Queste cose i media non le hanno mai affrontate, nessuno scoop, dunque non sono importanti: non le han dette in televisione.

Dunque Speziale è un assassino di un poliziotto e portare una maglia con la scritta “Speziale Libero” è uno scandalo, così come a ruota lo è la scritta “Gennaro Libero”: per la proprietà transitiva.

Noi non siamo amici degli ultras napoletani, anzi, non siamo di conseguenza amici di Gennaro, non lo conosciamo e non avremmo voluto nemmeno trattare questa storia ed entrare in dinamiche che non ci riguardano. Non sappiamo cos’abbia fatto e nemmeno ci interessa. Però il contorno a tutta questa vicenda, la solita caccia alle streghe, ci ha schifato, così come spesso accade quando i protagonisti sono ultras e tifosi, e “Gennaro Libero” è stata la nostra risposta provocatoria, così come molte tifoserie, italiane e non, esposero Speziale Libero dopo la finale di Coppa Italia.

Se Napoli-Fiorentina non fosse stata momentaneamente sospesa, se Genny non ci avesse messo la faccia (fra l’altro tenendo migliaia di ultras partenopei fermi al loro posto) e se non fosse finita in tv la maglia “Speziale Libero”, di lui e di conseguenza di un pezzo di stoffa di un metro per due nessuno ne parlerebbe. Negarlo è da ipocriti.

Adesso su di noi si riverseranno critiche e fiumi di parole, qualcuno arriverà a dire che non siamo tifosi.

Forse ha ragione: i veri tifosi sono su Premium.

Lo ha detto la televisione.

 

 

PARMA-Roma stagione 2014/15