Il saluto della "Nord" a Roberto. PDF Stampa E-mail
Mercoledì 26 Febbraio 2014 18:28

Durante il funerale per l’Ultras Palermitano scomparso a causa di un tragico incidente stradale


Un grande striscione con su scritto “Ciao me frà. L‘ultimo saluto a modo nostro” accoglie nella piazza di Misilmeri la bara di Roberto alla fine del rito funebre tenuto nella chiesa madre. Centinaia di giovani, cori da stadio, fumogeni, sciarpe e lacrime, tante lacrime per Roberto Milito, il giovane di 27 anni morto domenica mattina sulla circonvallazione di Palermo per un terribile incidente stradale nel quale è rimasto ferito il suo amico del cuore, Antonio Sucato, ancora in coma farmacologico ed in gravissime condizioni.
Non lo hanno lasciato assolutamente, lo hanno vegliato tutta la notte, nella sua casa di Viale Europa, sono i suoi amici, quelli della domenica, “quelli della Nord”, quelli con cui condivideva la passione per il Palermo e quelli con cui amava stare il sabato sera, in discoteca, a divertirsi. 
Sono momenti di grande emozione, la bara, portata a spalla dagli “ultras”, si muove lentamente lungo il corso principale, il silenzio è rotto solamente dagli applausi e dai cori.
«Adesso è il tempo di fare il tifo per la vita – dice don Filippo Gianfortone –, quella vita che Roberto amava e di cui adesso gode pienamente».
«Non riesco ancora a credere – racconta Antonio – che una stella sia volata in cielo troppo presto. Ci siamo conosciuti a Roma per un capodanno passato assieme. Ci vedevamo a Palermo e ci salutavamo sempre, dovunque. Non riesco a pensare che non ti potrò più vedere per scambiare due parole. Ciao amico mio».
Una famiglia dignitosa quella dei Milito, grandi lavoratori e anche Roberto amava lavorare; negli ultimi mesi era stato a Mosca, faceva lavori di falegnameria.
In prima fila il papà, la mamma, la sorella e il fratello, tutti affranti da un dolore indicibile. Don Filippo parla a loro, ai giovani che affollano la grande chiesa madre di Misilmeri, li chiama sull’altare a fare da cornice alla bara di Roberto.
«Dio vi ama e vi vuole bene – dice – e vi chiede di stare con voi così come siete, ci penserà Lui, il suo Amore, a cambiare la vostra vita. Rispettate e state vicini ai vostri genitori che soffrono e vegliano per voi».
«Non dimenticate questo momento – continua don Filippo –, mettete al primo posto la vostra vita e quella dei vostri cari e cercate la felicità, ma quella vera, non quella effimera che dura un breve tempo».
Allo scambio della pace, in tanti si accostano alla bara di Roberto, per accarezzarla, abbracciarla, baciarla. Gli volevano bene.
«Sentire queste notizie ti dà la sensazione che ti sia caduto il mondo addosso – dice Nicola –, non posso crederci, un ragazzo allegro e buono con tutti e sempre con il sorriso, ma purtroppo ci lasciano sempre le persone migliori. Il mio non è un addio ma un arrivederci perchè un giorno ci rincontreremo non so quando ma ci rincontreremo. Arrivederci Roby».
La bara esce dalla chiesa, la piazza è gremita, i cori della Nord, i fumogeni accesi. E’ l’ultimo saluto a Roberto, morto a 27 anni per un terribile incidente stradale.

[FONTE: Misilmeri News]