Tutti liberi i tifosi laziali, ma il "caso" non è ancora chiuso PDF Stampa E-mail
Venerdì 31 Gennaio 2014 10:32

Tempistiche sospette a Varsavia. Ieri, in concomitanza con la scarcerazione per scadenza dei termini della custodia cautelare di Matteo Buttinelli e di Daniele De Paolis, gli ultimi due supporters biancocelesti ancora «sequestrati» nel carcere di Bialoleka, è arrivata la sentenza sull’istanza di revisione del processo di primo grado presentata dall’avvocato Roberto Privitera per loro e per Alberto Corsino. I tre tifosi della Lazio erano stati condannati, come altri dieci, per «radunanza sediziosa». Ingiustamente.

 

 

Infatti, con una decisione destinata a riaprire il «caso-Varsavia», i giudici hanno ieri cassato la sentenza decretandone l’annullamento. Quindi, almeno fino al termine delnuovo processo, Buttinelli, De Paolis e Corsino sono stati per circa due mesi dietro le sbarre delle patrie galere polacche da innocenti. «Un provvedimento che ripristina tardivamente la verità – dichiara in esclusiva a Il Tempo l’avvocato Privitera – ora attendiamo i prossimi sviluppi per ottenere totalmente giustizia».

Ancora non si conoscono le tempistiche con le quali verranno analizzate nuovamente le posizioni dei tre ragazzi, certo è invece che questa decisione potrebbe influenzare gli esiti dei prossimi ricorsi. Il 4 e il 5 febbraio, infatti, verranno giudicate le istanze presentate dailegali degli altri dieci tifosi della Lazio condannati in tutta fretta dai Tribunali di Varsavia.

I giudici polacchi ci hanno già abituato a usare diversi pesi e diverse misure ma a questo punto appare sempre più probabile un ulteriore colpo di spugna. Se ciò dovesse accadere, tutta la storia farebbe un salto indietro nel tempo alla sera dei fermi. Ma con undici ragazzi (dieci italiani e un cittadino di nazionalità ceca) con già alle spalle un’esperienza carceraria dura, ingiusta e immotivata.

[Fonte: Lazialità]