EMPOLI - Piacenza (serie B 10-10-10) PDF Stampa E-mail
Giovedì 14 Ottobre 2010 11:32

La domenica di “vacanza” della serie A per la partita della nazionale ci ha permesso di recarci dai nostri fratelli Empolesi per la sfida interna contro i contadini maledetti. Vista la sosta della massima serie tutto il turno del campionato cadetto è stato spostato alla domenica pomeriggio, un “lusso” per tutti i tifosi della B ormai abituati da quasi dieci anni a giorni ed orari improponibili (e noi lo abbiamo provato due anni fa sulla nostra pelle). Arriviamo a Empoli verso l’ora di pranzo e ci dirigiamo subito allo stadio, dove ci attendono Rangers e Desperados al loro solito luogo di ritrovo dietro la Maratona. Quello che stupisce è l’assoluto vuoto attorno a loro, ormai, come ci diranno loro stessi, anche a Empoli la TdT, invece che aumentare gli spettatori (come ci ha raccontato Maroni tutta l’estate..) li ha drasticamente diminuiti, e anche i soliti baracchini che vendevano i panini davanti allo stadio ora preferiscono andare in altri posti con la loro attività, sicuramente più remunerativi rispetto al piazzale di uno stadio deserto. Fino alle due e mezza, ovvero mezz’ora prima dell’inizio, gli unici tifosi presenti attorno allo stadio sono gli Ultras, segno di come siamo veramente soltanto noi a “vivere” il giorno della partita e ad avere care le sorti della squadra. Il pre-gara scorre tranquillo tra chiacchiere e qualche birra, davanti allo striscione del Rangers contro la TdT (No alla tessera del tifoso), velocemente arrivano le tre ed è tempo di entrare allo stadio. La gradinata biancoazzurra appare più piena del solito, merito del turno domenicale: al sabato c’e’ gente che lavora, e nelle realtà piccole come Empoli l’anticipo influisce negativamente sulle presenze al Castellani. Noi ci posizioniamo a fianco dei nostri amici, tra i Rangers e i Desperados, gli unici a fare un tifo incessante per la propria squadra, seconda in classifica, mentre il resto della Maratona assisterà seduto ed in silenzio alla partita. Il tifo è buono, gli Empolesi cantano novanta minuti, con molto ritmo nonostante il Piacenza ultimo, vada presto in vantaggio e ci rimanga fin quasi a fine partita sventolando i bandieroni tutta la gara. La partita termina 1-1, con l’Empoli autore di un autentico “forcing” finale alla ricerca del gol della vittoria spinto dal tifo della Maratona, e a fine gara non tutti i giocatori verranno a salutare i propri sostenitori, soltanto quei pochi più osannati dal pubblico. I Piacentini senza tessera sono una cinquantina (molto più di quelli che di solito seguono il Piacenza, segno che a questa partita ci tenevano particolarmente…), arrivano a Empoli a bordo di un pullman e si posizionano nel settore al fianco della tribuna, proprio di fronte alla gradinata Maratona, casa del tifo empolese, in una sorta di settore ospiti “alternativo”. E proprio la creazione di settori nuovi settori ospiti per ospitare le tifoserie avversarie sta diventando una “moda” degli stadi italiani, figlia dell’assurda legge della Tessera del Tifoso che costringe le tifoserie ospiti a non poter acquistare i tagliandi del “loro settore”, mescolandoli alle tifoserie di casa e lasciando desolatamente vuoti i veri settori ospiti. E di fatti l’intera curva riservata ai supporters della squadra ospite rimarrà tutta la partita con gli unici piacentini presenti con la famigerata tessera, ovvero la bellezza di 5 (cinque!) persone, oltre agli steward preposti al loro controllo, in numero addirittura maggiore. I Piacentini si presentano compatti tifano soltanto il primo tempo, mentre nel secondo rimarranno nel parterre sotto la gradinata, guardando la partita in silenzio, salvo poi intonare qualche coro a partita ampiamente conclusa. I loro cori saranno quasi esclusivamente contro di noi, facendo pure sfoggio di quel coro infame contro il Bagna, che non merita nemmeno di essere riportato. Sono ormai tre anni che questi bastardi si fanno coraggiosi infamando la memoria di un morto, lasciando però il loro coraggio soltanto alle parole e presentandosi negli stadi sotto imponenti scorte che li conducono e prelevano direttamente nei settori a loro riservati. La gradinata Empolese risponderà più volte a questi intonando a gran voce il nome della Curva Nord Matteo Bagnaresi e bollando i Piacentini come infami. A fine gara rimaniamo ancora con i nostri fratelli che ci portano a bere un buon bicchiere di vino rosso toscano in una enoteca locale e poi tutti nella loro sede, con un’ospitalità splendida come sempre, a rinsaldare la vecchia e fortissima amicizia che dal lontano ’84 unisce le nostre tifoserie e gli Ultras delle nostre due città.

Dal 1984 fratelli Ultras!