Intervista ai Boys sez. Langhirano (tratta dalla fanzine n°10, anno 3 del 12 Febbraio 1995) PDF Stampa E-mail
Sabato 13 Luglio 2013 13:32

Un'altra intervista recuperata da una fanzine del passato, rivolta ai Boys sez. Langhirano.

Buona lettura!



BOYS LANGHIRANO


Tratto dalla fanzine n°10 anno 3

12 Febbraio 1995


La visita alle sezioni del Gruppo questa volta fa tappa a Langhirano, dove ad organizzare l’attività c’è uno degli esponenti di spicco della Curva Nord, che risiede proprio nell’importante centro della Val Parma, una zona dove i tifosi gialloblu crociati, devono convivere con quelli, in buon numero, di altre squadre. E’ a lui che ci rivolgiamo per ricostruire la storia passata ed attuale della sezione


-         Quando vi siete costituiti?

Nell’estate del 1991.


-         In che modo e con quale spirito?

Il nostro paese è, in prevalenza, di fede rossonera milanista. Nel 1991 abbiamo cercato di sfruttare il più possibile l’effetto simpatia sorto intorno al Parma Calcio dopo il primo anno di serie A.


-         I principi che hanno sostenuto la nascita della vostra sezione?

Materialmente abbiamo cominciato con una colletta di denaro raccolta nel bar che funge da nostro abituale ritrovo, in centro, a Langhirano. Con questi soldi abbiamo confezionato lo striscione. Per quanto riguarda i principi, ci siamo sempre identificati in quelli del direttivo dei Boys Parma.


-         Esiste qualcosa di cui siete particolarmente fieri?

Vedere lo striscione della sezione langhiranese presente in tutti gli stadi dove gioca il nostro Parma.


-         La sezione è numerosa? Quanti iscritti contate?

La definirei una sezione normale, con circa una trentina di ragazzi, che devono scontrarsi verbalmente, in paese, con gruppi di tifosi avversari molto più numerosi del nostro. Comunque, il futuro sembra esser roseo, in quanto ci sono le nuove leve che tengono al Parma e si dimostrano interessate alla vita del Gruppo Boys. Insomma, siamo destinati a crescere.


-         Quanto è importante, per voi, la mentalità ultras?

Il presupposto principale, è giusto e doveroso ricordarlo in questo momento, è il divertimento. Poi c’è il tifo appassionato, viscerale, per la maglia della squadra della nostra città. Sono i punti fermi della nostra mentalità ultras.


-         A livello organizzativo come vi muovete?

C’è chi è al corrente di ogni informazione a proposito, colui che ha il ruolo di collegamento con il direttivo, anzi, che ne fa parte integrante. Per iscriversi per le trasferte è quindi semplice basta chiedere e farsi vivi nell’abituale ritrovo dei Boys.


-         Qualche rimpianto?

Uno soltanto: poche volte abbiamo avuto la possibilità di riunirci assieme e poter discutere. Sarebbe importante e costruttivo, visto che a seguire il Parma, con noi dei Boys, ci sono centinaia di ragazzi di età diverse e di varie compagnie.