La fondazione che ricorda Matteo Bagnaresi PDF Stampa E-mail
Martedì 18 Giugno 2013 09:48

È tempo di fare la dichiarazione del reddito e non mi va giù che 8 x 1000 bisogna darlo per forza allo stato e a poche altre voci che si trovano sul modulo, ma per fortuna c’è anche il 5 x 1000 e qui uno può veramente fare la sua scelta ed io sono sempre indeciso a chi dare il mio sostegno.


Il Bagna era un tifoso che si impegnava veramente per migliorare questa società, si era un ragazzo che viveva per gli altri. Matteo Bagnaresi si era appena laureato con una tesi su: prevenzione e salubrità dell' aria. Era un ambientalista. La madre lo ricorda così: «Io e suo padre gli dobbiamo tanto, Matteo ci ha insegnato a guardare in un modo "altro" questa città, la ricca Parma dove c' è anche tanta gente che soffre e fatica a inserirsi.” Quando era ancora al liceo "anno 98-99, classe V G" proprio a nome dei `Boys' scrisse un articolo per il sito dello scientifico Ulivi, intitolato 'Ridateci la dignità'. Rivendicava il diritto di essere tifoso, galassia nella quale allora era entrato da un paio d'anni. Oggi Matteo non c’è più, ma i suoi genitori i suoi amici hanno deciso di ricordarlo nel migliore dei modi e lui oggi sarebbe fiero di quello che l’associazione Matteo Bagnaresi onlus stanno facendo ho trovato giusto estrapolare un pezzo di testo dal sito per capire meglio quello che l’associazione è : “Che fare?” Domanda esistenziale per due genitori non più giovani ma non ancora decrepiti dopo il dolore più grande della vita, che annulla ogni forma di futuro, di continuità immaginati e sognati nel proprio amatissimo figlio. “Che fare?” Non esiste Dio, non esiste religione o filosofia che dia la forza di sopravvivere a tale atrocità. Forse solo la sua energia vitale smisurata, un amore totale che persiste alla morte, trasmessi visceralmente a noi genitori da Matteo, ci aiutano ad affrontare la vita di tutti i giorni, senza di lui. Con tanto dolore e fatica, sempre. Allora l’idea della “Fondazione” per creare una continuità di sentimenti, di idee e valori con Matteo e per Matteo, grazie al suo slancio umanitario verso il prossimo. Fare ciò che piacerebbe a lui rappresenta il nostro nuovo futuro : grigio, opaco, troncato nei grandi sogni ma con l’ambizione di un progetto da realizzare al posto suo ma per lui, insieme ai suoi amici. Una Fondazione che rappresenti un punto di riferimento, in una società che ne è sempre più priva, per ragazzi e giovani, soprattutto. “Da dove partire e come ?” Dalla casa di Matteo, da dove ci siamo trasferiti perché non potevamo più abitarvi senza di lui. La sede per ora è lì, in Via Guido Reni 9, nella sua vecchia casa. “Come?” Mettendo a disposizione le nostre competenze di insegnante e di ingegnere ma soprattutto di una mamma e di un papà orfani del proprio figlio. La Fondazione, costituita nel 2008 con un nostro capitale iniziale, cerca di crescere attraverso donazioni di amici, colleghi, conoscenti per svolgere attività di aiuto al prossimo e beneficenza come recita lo Statuto. Dal 2009 è stata riconosciuta onlus. Concretamente la Fondazione svolge attività di aiuto e recupero nei compiti per alunni in difficoltà della Media Newton-Albertelli, dove Cristina ha insegnato per tanti anni e con cui ha mantenuto rapporti di amicizia e collaborazione. Grazie ad una decina di volontari, insegnanti e studenti universitari, seguiamo una trentina di ragazzi, segnalati dalla scuola, per due pomeriggi alla settimana. La Fondazione avrà presto, speriamo, una sede definitiva, più importante, più adeguata e bella. Il Comune di Parma ha individuato un terreno, che ci verrà assegnato con la formula del Diritto di Superficie, su cui edificheremo la nuova “Casa Matteo“. Un posto dove ritrovarsi per fare i compiti quelli che a casa sarebbero soli e comunque senza aiuto, seguiti da persone preparate culturalmente, disponibili, dove confrontarsi con i coetanei, giocare, fare musica. Un luogo della cultura, di studio, dove fare ricerca, consultare libri, documenti, assistiti e guidati da persone qualificate Un auditorium dove riunirsi a discutere, presentare un progetto, un libro, allestire una mostra. Un ufficio dove consultare esperti sulla sicurezza sul lavoro, tema di cui Matteo si occupava e che gli stava particolarmente a cuore, oppure su problematiche psico-pedagogiche. Tutto gestito da volontari in modo assolutamente gratuito. Matteo morì alla dodicesima giornata di campionato davanti a un autogrill lo stesso turno di campionato in cui fu ucciso il tifoso laziale Gabriele Sandri. Tragica fatalità due bravi ragazzi che ci hanno lasciati ma ricordati e apprezzati dai tifosi di tutta italia per il loro modo d’essere che non sarà mai dimenticato. Anche nel caso di Gabriele Sandri è stata fondata una associazione onlus e si cerca di fare del bene in suo nome e direi anche in questo caso le iniziative sono tante…… Toccanti anche i testi di “E’ già domenica” e “Un ragazzo come me” che gli immancabili Statuto hanno dedicato ai nostri caduti che rispecchiano molto, la loro gioia di vivere, la loro voglia di lottare, …non mi resta che concludere dicendo che malgrado tutto fa piacere sapere ed essere partecipi di tutto ciò e soprattutto che il loro nome sarà legato a gente dimenticata che ha bisogno d’aiuto. Credo fortemente nell’associazionismo. Di solito sostengo ogni anno un ente diverso a cui credo di più, come ad esempio la Lega antivivisezione. Ma quest’anno, ho voluto che il mio sostegno restasse nell’ambito del tifo e ho deciso di onorare la memoria di Matteo Bagnaresi, tifoso parmense, morto qualche anno fa investito da un pullman, mentre si recava a Torino per vedere giocare il "suo" Parma contro la Juve.

Ciao ragazzi non vi dimenticheremo mai.

Ciao Matteo salutaci Gabriele.

Gianluca Dileo

 

[FONTE: Sodalizio Lazio]