Intervista ai Boys sez. Noceto (tratta dalla fanzine n°15-16, anno 3 del 13 Maggio 1995) PDF Stampa E-mail
Domenica 19 Maggio 2013 11:42

Un'altra intervista recuperata da una fanzine del passato, rivolta ai Boys sez. Noceto.

Buona lettura!

 

 

 

BOYS NOCETO


Tratto dalla fanzine n°15-16, anno 3

13 Maggio 1995


Noceto è l’ultima tappa del “tour” alla scoperta delle nostre sezioni distaccate e dei loro responsabili. La delegazione è una delle più giovani. Sta muovendo le prime esperienze nel mondo ultras della Curva Nord, con entusiasmo e tanta buona volontà. Dalla storia della vita sezionale a Noceto ci parlano alcuni ragazzi quasi sempre presenti alle riunioni del martedì sera del direttivo.

La nostra sezione si è formata nel momento in cui i nostri beniamini che vestono la casacca del Parma Calcio - raccontano – iniziarono a mietere successi in Italia ed in Europa. Penserete che abbiamo sfruttato questo frangente esaltante dove essere ultras del Parma è moda. Non è così. La scelta fu dettata dal fatto che a Noceto, allora, molti giovani scelsero il “vecchio amore” bianconero, rossonero o nerazzurro. Noi, in paese, volevamo farci sentire, essere presenti, farci valere nei loro confronti. Ecco l’idea di aderire ai Boys.


-         Con quale spirito?

Sfruttare la compagnia di altri tifosi gialloblu-crociati, per seguire il Parma ovunque, in modo caloroso ed un po’ ribelle, fuori dagli schemi


-         Che sono poi i principi fondamentali degli ultras…

Certo. Altrimenti non avremmo scelto di essere Boys. I nostri valori sono quasi tutti identici a quelli che sostengono il direttivo centrale.


-         In due parole: cosa vuol dire essere ultras?

Vivere insieme la stessa passione. Condividere gioie e delusioni. La mentalità è soggettiva. Si acquisisce nell’ambiente familiare e sociale in cui si vive.


-         Orgogliosi di qualcosa?

Di quei giocatori che in campo giocano con il cuore.


-         La vostra struttura sezionale: in quanti siete?

Eravamo in tanti all’inizio. Poi scoprimmo infiltrazioni di gobbi assetati di vantaggi economici che approfittavano dell’iscrizione al nostro gruppo. Li abbiamo epurati. Erano bianconeri bastardi e gialloblu-crociati di facciata e convenienza… Una vergogna. Un grosso smacco. Abbiamo abbandonato questi elementi di merda. Han fatto una brutta fine e siamo rimasti una trentina.


-         Come vi organizzate?

Ci bastano mezzi e metodi messi a disposizione dal direttivo.


-         Qualche rimpianto?

Uno solo, enorme: la gloriosa maglia crociata.