Modello inglese: tifoso del Kidderminster accoltellato a Luton PDF Stampa E-mail
Mercoledì 10 Aprile 2013 09:12

A beneficio della stampa italiana e di Fabio Capello, che parlano di modello inglese e anche di tifo italiano con una ridondanza di luoghi comuni davvero stomachevole, vi riportiamo una delle ultime da Oltre Manica. Anche a memoria di Maggie Thatcher, quella che ha sconfitto gli hooligans.

 


Credere che esista un modello di perfezione assoluta è una mitizzazione, o una mistificazione se vogliamo, assolutamente perfetta: laddove concorrono e si concentrano grandi masse, prima o poi si verificheranno inevitabilmente problemi di ordine pubblico. È la legge statistica dei grandi numeri, è sociologia delle masse: è inevitabile e succede a tutte le latitudini, checché ne pensino i bacchettoni moralisti prestati all'opinionismo quando di mestiere dovrebbero fare altro. Questo sempre ammesso che l'opinione di qualcuno possa costituir mestiere e se non sia invece più opportuno che vadano a restituire le proprie braccia a quella agricoltura a cui sono stati strappati.

Detto questo, tornando alla notizia in sé, a darne voce è il 
"Guardian" nella propria edizione online. Da quel che riportano, si evince che un tifoso del Kidderminster è stato accoltellato mentre un altro è stato ricoverato in ospedale dopo una rissa con quelli che lo stesso definisce con "residenti locali" della cittadina di Luton.

La polizia del Bedfordshire ha riferito che i due feriti erano tra gli occupanti dei cinque autobus di sostenitori del Kidderminster. Quando gli autobus sono rimasti bloccati in coda nel traffico, a circa un miglio da Kenilworth Road, sarebbe scoppiata una rissa con dei residenti del posto a causa di una discussione per motivi di traffico, dicono. La matrice dello scontro non è affatto chiara e la dinamica, tra l'altro, ricorda molto da vicino quanto avvenuto a margine di Liverpool-Sunderland, altro segnale evidente che oltre alla stampa di casa nostra, anche quella inglese non la racconta proprio tutta o giusta.

Comunque, tornando alla mera cronaca fornita dal giornale inglese, i fatti di Luton sono avvenuti alla fine della partita, quando i veicoli stavano lasciando la città per far ritorno a casa. Due tifosi sono stati trasportati e medicati in ospedale con ferite non mortali, seppur uno di questi sia stato accoltellato due volte.

"Quattro uomini del posto sono stati arrestati e un presidio della polizia è rimasto nella zona in cui la violenza è scoppiata, in Dunstable Street, vicino all'incrocio con Mansfield Road", ha affermato la polizia, che ha inoltre aggiunto che gli aggressori non sembrano avere alcuna connessione con la squadra del Luton Town.

Non è dato sapere su quali elementi la polizia basi la sua certezza che non si tratti di scontri tra tifosi, ma addebiti le circostanze a residenti del posto: da noi, anche per fatti di cronaca nera compiuti a netta distanza spazio-temporale dall'evento calcistico, stampa e questure sono capaci di tirar fuori la parola "ultras" anche se il soggetto in questione è stato una sola volta nella sua vita in uno stadio. In questo caso, invece, pare ci sia la credibilità di un modello da preservare a qualsiasi costo.

In definitiva, anche per noi è stato difficile stabilire una versione più credibile, soprattutto perché da fonti ufficiali non fanno che ripetere la solita serie di frasi del poliziotto di turno. Quello che abbiamo appurato, curiosando in forum di tifosi inglesi, che non è la prima volta che qualcosa del genere accade a Luton dove, pare di capire, nel leggere le frasi di condanna del gesto ("Ancora una volta a Luton!", "Sempre loro, sempre i soliti", ecc.), che l'uso dell'arma bianca sia cosa comune negli ambienti contigui allo stadio. 
Da altre fonti ufficiose, trapela invece che i "Kiddy", passando in bus, avrebbero pesantemente apostrofato in termini razzisti alcuni giovani asiatici del luogo (Luton ha una comunità pakistana molto grande) forse sottovalutandoli o, comunque, non aspettandosi una reazione così veemente di fronte a ben 5 pullman carichi di tifosi. Peccato che poi, rimasti imbrigliati nel traffico, si siano presi una lustrata mica da ridere. 
Anche questa seconda ipotesi, in ogni caso, non depone a favore dei tifosi del Kidderminster o del "modello inglese", dimostrando che alla fine tutto il mondo è paese e che anche nel loro posticino, dipinto dai nostri giornalisti in termini bucolici, succede né più e né meno che le stesse cose che accadono in Italia, scontri tra tifosi o razzismo che sia.

Matteo Falcone

[FONTE: Sport People]