..e trasferta fu! PDF Stampa E-mail
Lunedì 18 Marzo 2013 18:38

E trasferta fu. C’è poco altro d’aggiungere a questa frase che già di per sé racchiude l’essenza di quello che domenica scorsa era palpabile nell’aria: quello spirito di libertà che solo gli ultras conoscono ossia di poter sostenere i propri colori fuori dai confini cittadini o provinciali nel nome di quella maglia che rappresenta la città.

 

Non eravamo sicuri (dobbiamo doverosamente precisarlo) nelle settimane precedenti alla partita che questo potesse essere possibile, perché non c’erano gli stessi presupposti (una tacita assurdità di facciata degli organi di “ordine pubblico”) che hanno permesso ai nostri fratelli blucerchiati di poter venire a Parma lo scorso 21 novembre. Un errore che secondo l’Osservatorio non doveva ripetersi e non si è ripetuto, e a Genova siamo entrati con l’1 più 1. Neanche coinvolgendo le due  società che sposando ancora una volta la causa del gemellaggio (ormai esteso a livello cittadino oltre gli ultras) tra i BOYS e gli UTC non siamo riusciti ad ottenere una trasferta libera. Siamo riusciti a creare una zona divertimento con sfondo gastronomico dove i proventi ricavati dalla vendita di cibo, bevande ed altri materiali sarebbe stato devoluto a scopo benefico.

Tuttavia per noi era importante prima di tutto “vivere la trasferta” come è sempre stato, con sciarpe al collo e zaini pieni su per la scaletta del pullman e poi in viaggio fino a destinazione con il conseguente ritorno, perché era questo che più ci mancava: poter esprimerci come facevamo una volta per dare continuità al nostro Gruppo, i Boys Parma 1977. Una cosa che è continuata anche dentro il settore dello stadio con la ringhiera addobbata con i nostri stendardi e soprattutto con lo striscione “BOYS” che non veniva appeso in campionato dal (lontano) 2007, questo è stato un motivo di forte orgoglio per tutti i parmigiani, in quanto quella scritta gialloblu su materia plasticosa è parte di noi e noi siamo parte di essa; inoltre veder tutta la gradinata piena di bandiere ed i simboli a due aste ha creato quel colore che ormai è assente dagli stadi per i motivi che sempre citiamo. L’unione e l’aggregazione venutasi a ricreare è stato il traguardo ultimo che ci eravamo prefissati in una giornata che ci siamo “guadagnati” di trasferta vietata in trasferta vietata quando già da due stagioni a questa parte (soprattutto quella scorsa) fino a quella attuale abbiamo dimostrato con la nostra presenza nei vari settori degli stadi italiani che il nostro credo ultras è vivo e vegeto e la nostra lotta non si ferma, prima di tutto per noi stessi, perché a casa non vogliamo starci, questo l’avrete capito. Una lotta che ultimamente ha avuto la sua risonanza anche con l’iniziativa “Tu mi tesseri, io non ti voto” alla quale abbiamo preso parte per ricordare ai politici che ci hanno vietato un sacrosanto diritto e che devono dedicarsi a ben altri problemi invece di “preoccuparsi” per noi ultras e tifosi che vogliamo solo affermarci e divertirci, soprattutto se siamo noi i primi a partecipare ad iniziative di solidarietà per cercare di migliorare la condizione di chi ha avuto più sfortuna di noi, pertanto domenica scorsa sono stati raccolti “€ 4.445,00 che saranno interamente consegnati nelle mani del Dirigente Scolastico dell'Istituto Comprensivo Statale Marassi per la ricostruzione dei laboratori di scienze e informatica della suddetta  scuola gravemente danneggiati a seguito dell'alluvione del 4 novembre 2011.” (cit. Ultras Tito) per cui noi a differenza loro andiamo avanti a testa alta, perché come più volte ripetiamo non siamo ne santi ne diavoli, ma persone che danno e vogliono rispetto.

Detto questo possiamo solo sperare che “Il buonsenso sia d’esempio” come è stato ampiamente dimostrato e che si possa tornare il più velocemente possibile a quella consuetudine di trasferta che faceva parte della vita degli appassionati fino ad un anno e mezzo fa (per non dire prima).

 

 

AVANTI ULTRAS

NO ALLA TESSERA DEL TIFOSO

BOYS PARMA 1977