Daspo da annullare ma la sentenza arriva dopo due anni PDF Stampa E-mail
Lunedì 11 Marzo 2013 18:06

Apprendiamo da "Il Tirreno" questa notizia. Annullata la Diffida, che però è stata già scontata per intero

 

Il risultato finale è un pareggio, proprio come quello che la Massese ha segnato quel 21 febbraio 2010 contro la Tuttocuoio. Anche lui, Alessandro Mosti (foto), ultrà  sfegatato e “turbolento”, storico tifoso della curva Balloni e noto per essere caduto, nel 2012, dalla balaustra dello stadio, pareggia i conti con la giustizia.

Il suo ricorso al Tar contro la questura di Massa per un Daspo (il divieto di partecipare a eventi sportivi) di due anni è finito uno a uno: una parte (il ricorso) respinta, una parte (i motivi aggiunti) accolta. Ma è un pareggio “beffa”.

I fatti risalgono al 21 febbraio 2010 in occasione della partita Massese-Tuttocuoio. Mosti si frappone fra l’auto della polizia e quella degli arbitri e blocca quest’ultima. Nel frattempo altri tifosi arrivano e la prendono a calci. Mosti esce con un Daspo biennale ma fa ricorso. Mentre le carte bollate partono, si tiene il processo penale, dove il tifoso esce assolto. A quel punto l’ultrà chiede alla questura di revocargli il Daspo, ma la risposta è “no”. Mosti – è agosto 2011 – manda dunque al Tar un’integrazione al suo ricorso anche contro questo diniego. A novembre 2011 il Tar accoglie la domanda di tutela cautelare e gli permette di tornare allo stadio.

Il 7 febbraio 2013 arriva la sentenza. Il Tar respinge il ricorso perché, dice, non serve arrivare una «accertata lesione» dell’ordine pubblico, basta il «pericolo di lesione». Insomma, bloccare l’auto degli arbitri è sufficiente a favorire situazioni di pericolo. I giudici riconoscono però che, dopo l’assoluzione, il questore non doveva respingere la richiesta di Mosti di revocare il Daspo. Nel frattempo, però – e qui sta la beffa – i due anni di Daspo sono scaduti. E dunque Mosti è già un tifoso libero

[FONTE: Il Tirreno]