Abbiamo sbagliato... PDF Stampa E-mail
Venerdì 11 Gennaio 2013 14:04

Il 21 ottobre, di rientro dalla trasferta di Parma, abbiamo creduto di aver dato un segnale, una testimonianza di come uno stadio pieno possa essere un'opportunità per tutti: tifosi, finalmente liberi di vivere una sana passione senza essere soffocati da norme e paletti, società, ripagate anche economicamente in un momento di durissima difficoltà economica, mass media, che per una volta hanno potuto raccontare qualcosa di più della mera cronaca della partita in campo, la cui qualità nel calcio italiano è in continua picchiata. leggi l'ennesimo articolo a dimostrazione di quanto da noi argomentato)

 

Di più, abbiamo creduto ci fosse qualcuno che questo segnale avrebbe potuto coglierlo, in particolare chi gestisce da una torre d'avorio le faccende di ordine pubblico, evitando accuratamente di valutare caso per caso ma vietando tutto a tutti, a prescindere.

Invece nulla è cambiato. Per noi Sampdoriani, dopo Parma, sono venute Milano coll'Inter, Palermo, Firenze, Catania. Quattro trasferte il cui profilo di rischio è prossimo allo zero. Tutte vietate ai non tesserati. Per tutte le altre tifoserie non tesserate idem. Questo mentre i limiti della tessera del tifoso come certificazione del supporter buono venivano clamorosamente messi in risalto dai fatti di cronaca recenti.

Ora Siena: negli anni un'occasione di esodo, vuoi per le bellezze della città toscana, vuoi per la totale serenità dei rapporti tra le tifoserie. Volevi portare tuo figlio in trasferta? di certo Siena era tra le papabili. Le ultime  trasferte a Siena hanno portato una media di 2000 sampdoriani; buona parte, se la trasferta resterà chiusa ai non tesserati, starà a casa.

Si perderà l'ennesima occasione, e non solo per noi tifosi, come abbiamo già sottolineato. 

Si attivino le società, ognuna per la sua parte: il Siena per un bell'incasso "extra" per la società e per la città, la Sampdoria per avere al fianco quanti più tifosi possibili.

Le autorità preposte dimostrino il buon senso dimenticato troppo spesso nel recente passato.

Quanto accaduto pochi giorni fa in germania (leggi articolo), dove la federazione ha dato ascolto alle istanze dei gruppi ultras che chiedevano di poter manifestare la propria passione senza essere costretti a stare seduti, serva come esempio.

Non si chiede nulla di più che di rispettare un protocollo sottoscritto da tutte le componenti di cui sopra, e che grazie all'accordo di società ospiti e ospitanti , garantisce l'apertura dei cancelli anche a chi ha scelto di non fare la tessera. 

da parte nostra non faremo mancare il senso di indiscusso stile, come del resto sempre dimostrato in altre occasioni similari.

LA REPRESSIONE HA FALLITO, RIPRENDIAMOCI LA PASSIONE!!!

[FONTE: Ultras Tito]